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Le Dimore Storiche come Motore di Crescita e Sostenibilità per il Territorio
Il 2024 segna un’importante svolta per la sezione Piemonte e Valle d’Aosta
dell’A.D.S.I. (Associazione Dimore Storiche Italiane) che, in sinergia con la Regione Piemonte e il Consiglio
regionale del Piemonte, il 14 novembre ha presentato un nuovo progetto volto ad ampliare l'offerta turistica
subalpina grazie all’apertura di 46 dimore private di grande interesse storico e culturale. Un’occasione per
restituire al nostro territorio quella ricchezza nascosta, intrisa di cultura e tradizioni, storie di famiglia
e di artigiani, che ha contribuito a fare del Piemonte uno scrigno di Grande Bellezza, ed una meta emergente
del Bel Paese, fra le prime destinazioni turistiche mondiali.
Grazie al protocollo d'intesa che A.D.S.I. Piemonte e Valle d’Aosta e F.I.A.V.E.T. Piemonte hanno siglato al
termine dell'incontro, le due realtà (l'Associazione Dimore Storiche Italiane e la Federazione Italiana
Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo) lavoreranno di concerto per permettere ai visitatori di ammirare dei beni privati straordinari – su prenotazione e secondo programmi coordinati dalle agenzie di viaggio convenzionate.
Esperienze esclusive e di nicchia per scoprire, e ri-scoprire in modalità nuove, le dimore degli associati A.D.S.I. – sia quelle che già abitualmente aprono al pubblico ma anche, e soprattutto, quelle normalmente non accessibili, e conoscerle da vicino come case vive, vissute, mantenute con affetto e con fatica. Un valore assoluto per l’identità italiana e la cultura di oggi e di domani.
L’iniziativa è stata presentata presso la Sala Viglione del Consiglio regionale, alla presenza di Davide Nicco
(Presidente Consiglio regionale Piemonte), dell’Europarlamentare Giovanni Crosetto, di Marina Chiarelli
(Assessore al Turismo, Cultura, Sport e post olimpico, Pari opportunità e politiche giovanili, Regione
Piemonte), Alessandro Gosztonyi (Vicepresidente dell’A.D.S.I. e Presidente della Sezione Piemonte e Valle
d’Aosta) e Gabriella Aires (Presidente F.I.A.V.E.T. Piemonte)
Il Presidente del Consiglio regionale ha dato il benvenuto agli ospiti affermando “La nostra volontà è quella di
valorizzare e far conoscere i nostri tesori, tutto il nostro meraviglioso patrimonio culturale, anche quello dei
privati. La scelta di aprire e promuovere queste 46 dimore storiche piemontesi, grazie alla disponibilità dei
proprietari e all’impegno dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, rappresenta una grande opportunità di
sviluppo economico e culturale, fungendo da catalizzatore per il turismo e per l'intero territorio regionale.
Questo patrimonio unico, fatto di castelli, ville, giardini, tenute agricole, residenze d’epoca e palazzi nobiliari,
è testimonianza della ricchezza storica e architettonica del Piemonte, ma diventa un vero e proprio motore per
la valorizzazione del territorio e per il suo rilancio turistico”.
L'europarlamentare Giovanni Crosetto ha sottolineato “Un sentito ringraziamento all’Associazione Dimore
Storiche Italiane per l’importante e prezioso impegno a favore del nostro patrimonio architettonico.
Il progetto presentato ha la grande ambizione di voler creare sinergia e coesione affinché le singole dimore
storiche, uniche e peculiari nel loro genere, possano offrire un percorso ed un’esperienza turistico-culturale
nel loro complesso".
“L’iniziativa di ADSI deve essere uno stimolo per tutti gli operatori turistici a valorizzare i patrimoni meno
conosciuti della nostra regione – ha dichiarato l’Assessore al Turismo Marina Chiarelli – È un esempio da
seguire per allargare l’offerta non solo per i viaggiatori che provengono dall’estero ma anche per i movimenti
interni. Questi luoghi rappresentano la nostra identità profonda, raccontano la storia delle famiglie che hanno
contribuito a rendere più belli i nostri luoghi. Valorizzare queste dimore e i tesori che vi si trovano non
significa solo promuovere il turismo, ma anche preservare un patrimonio culturale che appartiene a tutti noi.
Ogni visita diventa un’occasione per riscoprire il legame con le nostre radici, un ponte tra passato e presente
che permette di rafforzare il senso di appartenenza e di trasmetterlo alle nuove generazioni”.
Dopo i saluti delle Istituzioni, Alessandro Gosztonyi ha sintetizzato il tema della giornata fornendo alcuni dati
utili a comprendere il significato dell’iniziativa e il ruolo delle dimore storiche. “Aprire una dimora storica al
pubblico è un atto di responsabilità e di amore per quei territori dove, un tempo, castelli, ville e palazzi, oltre
che custodi di momenti di storia ed arte tramandati nei secoli, erano il riferimento di comunità, il volano di
economie che ruotavano attorno ad essi”. Spesso ritenute beni di lusso, le dimore storiche contribuiscono a
tenere in vita mestieri e professioni in via di estinzione (negli ultimi dieci anni l’Italia ha perso circa 30mila
artigiani n.d.r.), fondamentali per la manutenzione di luoghi che necessitano di interventi non comuni, nel
rispetto di tecniche e precisi criteri. In conclusione del suo intervento, il Presidente ADSI Piemonte e Valle
d’Aosta ha sottolineato “Il futuro risiede nella collaborazione tra pubblico e privato, sul modello di esempi
vincenti come quello del Ducato di Parma e Piacenza, che dimostrano quanto possa essere fruttuoso il
rapporto fra pubblico e privato, attraverso bandi specifici e investimenti che possano favorire ricadute positive
per luoghi e territori che, contrariamente ad altre imprese, non possono essere de localizzati”.
IL CIRCUITO DIMORE AMICHE
Fanno parte del progetto Dimore Amiche del Piemonte circa 50 dimore storiche, ubicate in zone
turisticamente conosciute ma anche meno esplorate. Le prime ad aderire sono state:
9 dimore in provincia di Alessandria
2 dimore in provincia di Asti
3 dimore in provincia di Biella
10 dimore in provincia di Cuneo
1 dimora in provincia di Novara
18 dimore in provincia di Torino
2 dimore in provincia di Verbano Cusio Ossola
1 dimora in provincia di Vercelli
e altre si sono aggiunte e saranno presto ricomprese nel libretto che è stato stampato per presentarle.
Circa il 40% delle dimore sono castelli, 20% ville, mentre il restante 40% comprende case storiche e palazzi.
Nel 90% dei casi, è anche possibile visitare i parchi che circondano queste dimore, un valore aggiunto che
permette ai visitatori di immergersi nella bellezza naturale e storica di questi luoghi.
Il 54% delle dimore si trova in comuni con meno di 20.000 abitanti, e ben il 29% si trova in centri con meno di
5.000 abitanti. Una capillarità che permette di valorizzare i piccoli borghi e di andare incontro ai limiti
dell’overtourism in Italia.
“Dimore amiche” è e sarà una realtà concreta grazie anche alla collaborazione con Fiavet Piemonte –
associazione italiana di categoria che unisce agenzie di viaggio e tour operator – e la cui attività spazia dalla
lotta contro l’abusivismo, alla fomazione e tutela della categoria, sino ai rapporti con le istituzioni e sinergie
con altri players del settore – con cui A.D.S.I. si confronta da circa un anno. “L’intermediazione di Fiavet
Piemonte mira a fare incontrare domanda e offerta, – spiega Laura Audi vicepresidente di Fiavet Piemonte -
“In quanto leader del settore di organizzazione turistica riteniamo di poter dare un valore aggiunto alla
conoscenza di territori di cui siamo profondi conoscitori grazie alla grande esperienza acquista nei decenni di
organizzazione di incoming dei nostro soci”.
LE DIMORE STORICHE IN ITALIA
Gli ultimi dati dell'Osservatorio sui beni culturali presentato al CNEL indicano che, su un totale di oltre 43.000
beni vincolati in Italia, più di 19.000 sono imprese gestite attualmente con attività produttive strutturate o
occasionali (con codice ATECO). A queste, bisogna aggiungere oltre 10.500 proprietari che hanno in
programma o vorrebbero avviare un’attività commerciale, portando a quasi 30.000 operatori potenzialmente
attivi nel settore dell’accoglienza, della ristorazione, delle attività museali e dell’organizzazione di eventi.
Dati significativi che confermano come il settore delle dimore storiche rappresenti attualmente lo 0,6% del
totale delle imprese attive in Italia, indicativamente circa un decimo delle piccole imprese italiane che
operano nel settore della ricettività e della ristorazione. Enorme il potenziale di crescita, che necessita però di
politiche e supporti che consentano a queste attività di crescere e prosperare.
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Le onde del mare come colonna sonora, il tramonto come scenografia. L’amore è una cosa semplice come camminare a piedi nudi sulla sabbia. E qualche giorno fà a Lido Marini, la meravigliosa marina di Ugento del Salento, lunghissima e dalla sabbia dorata si è celebrato il primo matrimonio vero sulla spiaggia!
Le spiagge di Ugento sono diventate, infatti, case comunali, dove i matrimoni vengono immediamente trascritti sul Registro di Stato civile senza dover passare dalla trafila di firmare prima gli atti al Comune e poi organizzare una cerimonia-fiction per la gioia di parenti e amici. Sulle spiagge di Ugento sarà tutto vero.
A inaugurare quella che si spera sarà una lunga serie è stato il Costa del Salento Beach, l’esclusivo lido riservato agli ospiti del Costa del Salento Village del gruppo alberghiero CDSHotels (www.cdshotels.it). Gli sposi, Chiara Rossi, originaria di Venezia, medico residente da anni a Bristol, e Darren Eaton, vigile del fuoco di Bristol, hanno scelto di ospitare gli invitati per una settimana al Costa del Salento Village e hanno poi celebrato il loro meraviglioso matrimonio in spiaggia al tramonto tra i profumi di tamerici, gigli selvatici e il suono delle onde che si infrangevano sulla battigia al tramonto, mentre I delfini nuotavano nel mare. Tutto è stato curato sin nei minimi particolari dalla responsabile eventi e cerimonie di CDSHotels, Rebecca Patarniello e dalla direttrice del Costa del Salento Village, Nadia Seclì, emozionate quanto gli sposi nel vedere la loro felicità. Eleganti sedie bianche, dai fiocchi azzurri per gli invitati, scalinate decorate con fiori ed eleganti calle, angolini con barche a vela e conchiglie. Un matrimonio raffinato nella sua semplice eleganza.
Dice la direttrice commerciale Ada Miraglia: “Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto. Ci siamo emozionate anche noi nel vedere la felicità degli sposi e degli invitati!”
“Sono molto soddisfatto”, dice il sindaco di Ugento, Massimo Lecci, che ha unito in matrimonio i due sposi. “Abbiamo dovuto superare tanti ostacoli burocratici per dare questa bella opportunità agli sposi, che sognano un matrimonio in spiaggia, al tramonto, ma anche ai nostri imprenditori, che ora avranno una marcia in più per proporre matrimoni in spiaggia, una tendenza che sta prendendo sempre più piede”.
E il Salento rappresenta ormai un forte richiamo. “Non abbiamo nessun parente qui”, ci hanno detto gli sposi. “Abbiamo scelto il Salento perchè è una terra meravigliosa e gode di un’ottima reputazione a livello mondiale: mentre celebravamo il nostro matrimonio nel mare c’erano anche i delfini”.
Stregati anche gli invitati. Dice Donatella, originaria di Biella, ma anche lei medico a Bristol: “Vengo nel Salento per la prima volta. Abbiamo trascorso qui la più bella settimana della nostra vita. Sembra di stare in paradiso. Ci torneremo portando I nostri amici”.
Scherza (ma non troppo) un’invitata arrivata dagli Stati Uniti: “Magari ci tornerò per celebrare il mio matrimonio”.
Marco Balsamo
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La famiglia Marani di Trevi, titolare del Molino sul Clitunno, ha celebrare i suoi 40 anni di attività nel segno dell'eccellenza molitoria di alta gamma con un evento di approfondimento aperto ai propri clienti, ai fornitori e addetti al comparto dell'arte bianca, della panificazione, della pizzeria e della pasticceria. Nell'occasione, alla presenza delle istituzioni comunali e regionali e degli esponenti del mondo agroalimentare del territorio, è stata presentata la nuova Sala Congressi dell'Accademia di formazione dell’Accademia Antico Fienile, accanto allo stabilimento, dove si svolgono corsi a vari livelli di professionalità. Il tema centrale su cui si sono espressi i membri della famiglia, tre generazioni tutte impegnate a vari livelli, e vari tecnici ed esperti agronomi, è stata la qualità senza compromessi.
E' questo il claim aziendale che garantisce, con una filiera certificata, il benessere del consumatore e la sostenibilità ambientale. Numerosi gli interventi , introdotti dalla giornalista Chiara Comparozzi.
Per il direttore amministrativo del Molino,Anna Marani, è stato il loro forte legame con la terra a orientarne l'attività, puntando solo sulla macinazione di grani di qualità superiore, fornendo autenticità e qualità costante con la selezione all'origine e la lavorazione nelle linee produttive. Come nella linea Oro Puro, farine da solo grani emiliani certificati macinati a pietra, che vengono da 2.300 ettari coltivati, impegnando i 130 agricoltori che hanno accettato il patto di filiera con il Molino sul Clitunno. "Non è stato facile puntare da subito sill'eccellenza - ha detto l'AD Pierluigi Marani - per l’impegno economico e in termini di tempo e forza lavoro, ma oggi posso dire che siamo stati ampiamente
ripagati ".
La certificazione UNI EN ISO 22005 garantisce al consumatore la trasparenza e la qualità di farine prodotte da lavorazione lenta e accurata, prive di miglioratori enzimatici, additivi, conservanti e che parla di benessere.
"Il mercato oggi vuole chiarezza - ha detto Martina Marani, la più giovane della famiglia, impegnata nella formazione - e bisogna sensibilizzare il pubblico sull'importanza di una filiera corta, sostenibile e di qualità.Condividere queste informazioni con i clienti, i professionisti e gli addetti ai lavori è di fondamentale importanza per continuare a crescere offrendo innovazione, senza mai perdere di vista il valore della tradizione".
Dalla raccolta della materia prima alla distribuzione, è gatantita la tracciabilità di filiera delle farine. L'impianto produttivo è progettato per garantire prodotti naturali con caratteristiche costanti con macinazioni separate e miscelazioni calibrate in base alle diverse esigenze. Grande attenzione anche all'ambiente:l'energia viene sfruttando le acque del Clitunno mediante una turbina idroelettrica e da un impianto fotovoltaico da 340 KW con riduzione di CO2 di 200 tonnellate l'anno. Allo studio un impianto di energia eolica e nel packaging tutto è riciclabile.
Numerose le linee di produzione di farine, in base alle diverse esigenze e agli stili di lavorazione per la produzione artigianale e industriale di prodotti da forno e pasta fresca. Nell'anno in corso sono state già prodotte 9.500 tonnellate di farine di cui 6.800 della linea Oro Puro e nel 2023 ben 14.600, di cui una parte esportata in 18 Paesi.
Il calendario accademico per la formazione prevede corsi teorici e pratici, giornate formative e laboratori su diverse aree tematiche curati dai maestri dell’Accademia di Formazione Antico Fienile con impasti realizzati con le varie referenze. Molto seguiti gli approfondimenti su panificazione, pizzeria e pasticceria, con una sezione dedicata alle fritture.
Mariella Morosi
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AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL MASTER UNIVERSITARIO “GASTRONOMIE TERRITORIALI SOSTENIBILI E FOOD POLICIES”. Le iscrizioni scadono il 31 ottobre
Melpignano, il piccolo comune della Grecìa Salentina, in provincia di Lecce, ha creato un portale turistico per comunicare le sue tante eccellenze, dalla bellezze del territorio alla sua storia fino alle tradizioni della tavola. E' nato così www.discovermelpignano.it con l'obiettivo di aprirsi al turismo con uno strumento moderno e funzionale e comunicare la sua variegata offerta. Nel progetto è impegnata tutta la comunità, orgogliosa del suo patrimonio artistico-culturale che vuole condividere con i visitatori. Il portale è in costante aggiornamento e punta ad arricchirsi di sempre nuovi contributi per permettere al visitatore di entrare a pieno in una comunità volta all’accoglienza.
C'è tanto da ammirare: l'elegante architettura barocca, il castello medievale, la chiesa bizantina di San Giorgio e quella dell'Assunzione delle Vergine e molto altro. Basta infatti percorrere strade e vicoli per scoprire affascinanti scorci.
Scrigno d’arte e borgo tra i più belli d'Italia, Melpignano è inserita nell'Associazione Comuni Virtuosi e Riabitare l’Italia grazie alla sua gestione ecosostenibile, agli investimenti in cultura e all’inclusività, progetto partito anni fa con flyer sulle visite guidate nel centro storico e con una ricettività di livello, attenta alle varie esigenze perchè l'ospitalità sia attenta e di akto livello.
I menu dei ristoranti e bar sono tradotti in Nero-Braille grazie alla collaborazione del Centro Italiano Tiflotecnico di Lecce. E non si ferma l'impegno intrapreso da tempo per abbattere del tutto le barriere e dare un servizio di fruizione inclusiva, attraverso la toponomastica con pannelli in Nero-Braille anche in inglese, posizionati presso i principali monumenti. Inoltre 15 attrattori turistici consentono a tutti di essere informati in tempo reale su vari temi attraverso il QR code e collegandosi al portale www.discovermelpignano.it.
Qui i contenuti video presenti offrono la traduzione in LIS, realizzata dall’Ente Nazionale Sordi – sezione provinciale di Lecce, e sono introdotti nella lingua dei segni dai bambini della Scuola Primaria di primo grado Oriolo e Ceccato. L'inclusività si insegna già sui banchi di scuola con appositi corsi.
Il portale, pensato dall’Amministrazione Comunale guidata dalla sindaca Valentina Avantaggiato e realizzato da Vivarch Associazione di Promozione Sociale pugliese insieme ad altri professionisti locali, rientra in “Melpignano promuove cultura”, progetto vincitore dell’avviso pubblico “Progetti locali per la Rigenerazione Culturale e Sociale PNRR – LINEA B”, che punta a contrastare l’abbandono dei piccoli comuni, con investimenti sul patrimonio culturale, materiale e immateriale per ricostruire un’attrattività turistica che cammini accanto al benessere degli abitanti dei luoghi.
“La sfida - afferma la sindaca- è quella di riuscire a valorizzare e raccontare le ricchezze di un centro minore di poco più di duemila abitanti che, come molti piccoli paesi del Mezzogiorno è a rischio spopolamento. Invece sta cercando di costruirsi un futuro, che possa creare anche delle opportunità di lavoro attraverso l’accoglienza, partendo dalla consapevolezza della propria identità”.
Di Melpignano si sono innamorati musicisti, direttori d’orchestra, artisti e storici dell’arte, conquistati dalla scenografica piazza con i portici rinascimentali a tutto sesto e dal Convento degli Agostiniani gioiello dell’architettura barocca. Ma tutti conoscono il borgo per il Concertone della Notte della Taranta, che attira a fine agosto quasi duecentomila appassionati di musica da tutto il mondo.
Basta un click su www.discovermelpignano.it , per scoprire itinerari inediti, luoghi suggestivi, eventi culturali, riti e tradizioni, concerti e spettacoli imperdibili, ma anche per organizzare visite guidate e tour esperienziali che variano a seconda del periodo dell’anno: dai Percorsi del Sacro tra le pittoresche cappelle votive settecentesche e i canti di passione a Erbe da Bere nel giardino storico del Palazzo Marchesale.
Ci si può immergere nella natura della Pineta Longa, provare l'esperienza dei Percorsi di Pietra tra vestigia preistoriche e paesaggi di cave e con Assaggi di Gusto visitare frantoi ipogei e forni antichissimi. Melpignano è importante anche per l'estrazione e la lavorazione della pietra leccese e insieme a Cursi è considerato il più importante bacino estrattivo del Salento, con numerose cave attive.
Non si scopriranno solo le bellezze storiche, architettoniche e naturalistiche del borgo, ma si entrerà in contatto diretto con i suoi protagonisti, si avranno gli indirizzi dove dormire e gustare i sapori autentici, dei laboratori artigiani, dei servizi e il programma delle attività in corso, oltre alle indicazioni sui luoghi da esplorare nei dintorni.
Melpignano (Lipignana in grico, Merpignanu in dialetto salentino) è un’enclave di dodici paesi uniti dalla comune origine e dall’antica lingua ellenica. Nel corso dei secoli è stato un crocevia di scambi commerciali, culture e lingue diverse fino alla sovranità dei Normanni, i quali introdussero il sistema feudale e sancirono l’entrata al potere di famiglie nobiliari e casate come gli Orsini del Balzo, i D’Aragona e i De Luca. Forte è l'impegno per una gestione ecosostenibile del territorio, negli investimenti in cultura, a politiche inclusive.Molta attenzione anche alla valorizzazione della produzione agroalimentare con il rispetto delle risorse ambientali. Tra le iniziative, il Mercato del Giusto (mercato di bio agricoltura e spazio di confronto tra produttori e cittadini, su tematiche legate al food e al sociale), la Mensa bio-etica a km zero nella Scuola.
Importante e vanto di Mepignano è il Master Universitario “Gastronomie territoriali sostenibili e Food Policies” giunto alla seconda edizione, con sede nel Palazzo Marchesale. Nato nel 2023 da un’idea dell’amministrazione comunale, forma professionisti del cibo nel segno della sostenibilità.Realizzato grazie alla collaborazione tra l’Università del Salento, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Slow Food Italia e l’Associazione Està, offre ai giovani un percorso formativo unico, che connette le eccellenze gastronomiche del Salento e delle Langhe, con l’obiettivo di creare nuove economie territoriali e adottare pratiche sostenibili. Insegna ad orientare i processi di innovazione sociale e tecnologica per rendere le produzioni meno impattanti sull’ambiente; creare reti locali per la trasformazione dei prodotti della terra e loro distribuzione; promuovere il «fare sistema» fra imprese, istituzioni, associazioni, commercianti, affinché il turismo possa creare ricchezza e valorizzare il “saper fare artigianale” e il legame con i territori.
Il Master è articolato in tre moduli didattici che riguardano la storia, la cultura e i paesaggi dell’identità gastronomica italiana, passando dalla progettazione e dalle politiche del cibo alle competenze relative ai prodotti e alle filiere agroalimentari di qualità. L’obiettivo è quello di sviluppare attorno al “cibo” nuove produzioni e forme occupazionali. Le iscrizioni scadono il 31 ottobre.
https://www.discovermelpignano.it/
www.comune.melpignano.le.it
Mariella Morosi
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