Dopo 5 anni alla guida dell’Ente Svizzero italiano per il turismo Tiziano Pelli lascia il posto ad Armando Troncana. Suggestivo il saluto di Pelli prima di passare il testimone: “Nella vita le strade si incontrano sempre due volte”. E allora aspettiamo di incrociarlo, magari in Svizzera dato che è pronto per ritornare in sede. Ed ecco che in questa serata di saluti presso il Centro Svizzero per il turismo di via Palestro è stata presentata, assieme al nuovo direttore dell’ente, anche l’offerta turistica elvetica estiva il cui leit motiv quest’anno sono le tradizioni viventi. Alla base della connotazione svizzera ci sono autenticità e una grande varietà di usanze che tutte insieme denotano il carattere unico di una nazione che abbina alta tecnologia quella delle ferrovie ad esempio, degli orologi ad usanze molto semplici le cui origini si perdono nella notte dei tempi, come la lotta, il lancio della bandiera, le feste alpestri, il corno alpino e l’ars casearia. E come dimenticare i battelli a vapore di Lucerna con l’importante anniversario del Battello Gallia che il 18 maggio ha compiuto 100 anni. Per festeggiare questo traguardo i cinque battelli a vapore ancora in funzione si riuniranno in una parata che si concluderà con una gara per la vittoria del nastro azzurro. La lotta svizzera, conosciuta come ‘Schwingen’, ha invece origini medievali, ma solo nel 1800 è diventata sport nazionale. I campionati si svolgono ogni 3 anni, nel 2013 sarà la volta di Bundoff, ma legato a questa tradizione al di là dei campionati si tengono, soprattutto nel Canton Svitto, molte manifestazione all’insegna del folclore, con bande di musica popolare, cori di jodel, suonatori di corni, sventolar ori di bandiere e fruste. Durante la serata una dimostrazione ha fatto apprezzare lo stile con i tipici pantaloni da lotta al suono del corno alpino. Stupisce un po’ che questo popolo neutrale per antonomasia nutra questa passione per la lotta, ma è proprio così, celeberrima infatti oltre alla lotta anche lo scontro tra i capi bovini di razza Hérens, nel Vallese. Gli scontri derivano dalla volontà di queste mucche muscolose a cui sono lasciate le corna, di stabilire la supremazia all’interno del branco. Questi incontri sono molto seguiti sia dalla popolazione locale sia dai turisti e alla fine dei combattimenti ufficiali viene eletta la Regina del Vallese. Questo cantone svizzero è conosciuto anche per le sue manifestazioni religiose, anche se a farla da padrone è il rapporto stretto con l’ambiente naturale e con le attività umane dal rientro dei capi dagli alpeggi, accolti come vere e proprie celebrità in paese, alla strada del vino del vallese lungo la quale si incontrano 180 cantine per degustare i migliori vini della zona.
Unica la tradizione dell'Engadina che d’estate è tutta da scoprire, dalla produzione artigianale del formaggio, riscoperta a Pontresina, alla tradizione gastronomica il cui più celebre esempio è la torta di noci engadinese.
Sempre per rimanere in tema enogastronomico nel Canton Ticino invece è possibile assaggiare la ‘Bonella’, crema da spalmare che per assonanza ricorda un prodotto ben più noto, ma che è creata con la farina bòna, un prodotto a base di faina di mais, presidio Slow Food, celebrata insieme ad altri piatti tipici nel Festival della Farina Bona che si tiene in 9 di settembre nel paesino di Loco, in Valle Onsernone. I piatti tipici del Ticino si possono gustare nei Grotti di Mendrisio, locande tipiche. Altro aspetto imprescindibile dell’offerta ticinese, accanto alla cucina è l’artigianato. Ancora oggi infatti oltre 400 artigiani sono attivi in tutto il canone, nelle valli in particolare, dove si possono ammirare le più antiche lavorazioni delle materie prime offerte dalla natura: marmo, granito, lana, legno, paglia oppure è possibile oltre a un tuffo nella tradizione artigianale, se si desidera fare un tuffo vero è proprio, dal 15 giugno ha aperto i battenti il nuovo parco acquatico con Spa, Splash&SPA Tamaro. Su una superficie di 14 mila mq è possibile accontentare tutti i membri della famiglia, da chi desidera divertirsi con giochi acuatici di ultima generazione a chi desidera trattamenti di bellezza. Ideale anche per chi volesse dedicarsi una semplice giornata di relax appena oltreconfine.
Per concludere questa carrellata turistica non è possibile non parlare delle mitiche ferrovie, da sempre indissolubilmente legate all’offerta turistica.
Da quando nel 1863, l’inglese Thomas Cook fu il pioniere del primo tour organizzato nella regione, in Svizzera si aprirono le porte al turismo di massa. Molto suggestivo ancora oggi è percorrere un viaggio attraverso la storia delle ferrovie di montagna sullo Stanserhorn, dove tra Stans e la stazione intermedia di Kalti si prende una funicolare del 1893 per poi passare alla futuristica cabinovia Cabrio, inaugurata lo scorso anno, che è dotata di una terrazza aperta. Direi che questa dicotomia tra passato e slancio al futuro esprime al meglio la peculiarità della tradizione.

Sara Rossi