Durante le sollevazioni del 1821, avvenute in più parti della Grecia e in particolare in Peloponneso, che diedero il via alla guerra per l’indipendenza della Grecia contro il dominio dei Turchi Ottomani, Lepanto fu, come sempre del resto, un porto strategico fondamentale per il controllo della penisola.  Tra l’altro, la dirimpettaia Patrasso era una delle città più decise nello sforzo rivoluzionario, impegnata a espugnare il castello dove si era asserragliata la guarnigione ottomana.

Così accadde che la flotta turca bloccasse Patrasso e la flottiglia dei ribelli cercasse in tutti i modi di sfondare per portare rifornimenti alla città presa tra due fuochi.  Un giovane marinaio, Yorgo Anemoyiannis, si offrì di tentare di portare un’imbarcazione carica di brulotti contro la flotta turca nel tentativo di bruciare quante più navi possibile.  Ma il suo generoso tentativo fallì: venne preso, torturato e ucciso.  Ora sui bastioni del porto di Lepanto, una statua ricorda il suo sacrificio.  (foto On the Road)