Franco forte, crisi economica o brutto tempo: i lamenti del settore alberghiero svizzero (come del resto quelli di tanti altri paesi, tra cui il nostro) sembrano non avere fine. Ma ci sono anche alberghi che sfidano i fattori negativi. L’Hotel Stoos, che domina il Lago dei Quattro Cantoni, amplia persino l’offerta.
Tra il Pilatus e il Rigi, il sole tramonta lambendo la terrazza dell’albergo con gli ultimi raggi. In una giornata limpida da qui si gode un panorama eccezionale. La vista si estende dalla Svizzera centrale verso il nord, talvolta superando i confini elvetici e giungendo fino alla Foresta Nera. Appena qualche metro più in là, invece, ci si affaccia sul Lago dei Quattro Cantoni. Gli esperti di storia riconoscono sulla riva opposta anche il famoso praticello del Grütli, ossia la leggendaria culla della patria.
Si potrebbe pensare che chi gestisce un albergo collocato in una situazione così privilegiata non abbia bisogno di preoccuparsi degli ospiti. "Non è esattamente così", osserva René Koch, direttore e comproprietario dello Stoos, che si trova nell’omonimo villaggio di montagna svittese. "Dobbiamo attirare l’attenzione e una bella vista non si vende facilmente".
Molti clienti scoprono la bellezza della regione come visitatori di giornata, prima di decidere di trascorrere una vacanza nell’albergo. Perciò la società anonima della famiglia Koch non possiede soltanto l’Hotel Stoos, ma anche il ristorante sulla vetta del Fronalpstock e un altro sulle piste da sci.
Gli adepti del wellness approfittano volentieri del bel tempo per fare delle escursioni in paesaggi incantevoli o praticare sport sulla neve e i partecipanti a seminari apprezzano la bella vista e la tranquillità. Cosicché, lo Stoos l’anno scorso ha registrato un buon tasso di occupazione, nonostante il franco forte e la crisi dell’euro.