Terre di Mezzo Editore: “La via Francisca del Lucomagno”.
Il titolo evoca qualcosa di lontano e immaginoso, in realtà con questo agile supporto alla mano è possibile percorrere 135 chilometri in Lombardia, nelle province di Varese, Milano e Pavia, a piedi o in bici, suddivisi in 8 comode tappe. La guida è già scaricabile online e sarà in libreria dal 18 di giugno.
Un percorso di natura, acqua e storia, accessibile a tutti, da soli o in piccoli gruppi ma anche da famiglie con bambini, perfettamente in linea con i percorsi di camminamento classici. Al momento è possibile accogliere sino a gruppi di 15-20 persone, ma assicurano gli autori: “Aspetta che si si sparga la voce che anche il comparto dell'accoglienza investirà”.
Il tragitto è stato studiato, verificato, provato. E' stato segnalato e la guida, fornita di mappe rappresenta l'hub dell'incontro tra territorio e accoglienza. Lungo la via si contano 40 punti di accoglienza o ristoro. Si tratta di “esperienze povere”, ostelli ad esempio. Strutture spesso messe a disposizione da alcuni enti su base volontaria, dove si preferisce un approccio easy, perfettamente in linea con la filosofia del viandante.
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Mattia Gadda, che ha curato la redazione della guida, ci ha raccontato che è stato frutto di un progetto che nasce dal coordinamento di una serie di enti e istituzioni: “Il mio compito è stato metterli in rete”.
Durante la presentazione è intervenuto il sindaco di Saronno, Alessandro Fagioli, che ha ribadito come la pubblicazione sia il risultato di un lavoro di squadra: “Gli enti lombardi si sono messi a disposizione dimostrando molta collaborazione, quindi tutto è stato facile”. Ha affermato poi come il desiderio fosse quello di riattualizzare un percorso dimenticato. “C'è stata la volontà di superare piccoli e grandi ostacoli tecnici. Anche in luce del periodo appena passato, sia ha la voglia trascorrere del tempo libero all'aria aperta, senza dimenticare la valenza storica di questo percorso, che si può percorrere in gruppo o in solitaria, è adatto agli amanti del trekking, della natura e anche, ovviamente, ai pellegrini”.
Con un pizzico di commozione ha poi ricordato il contributo di Donatella Ballerini, funzionario della provincia di Varese, che ha messo passione e impegno nel progetto e che è venuta a mancare di recente.
Marco Giovannelli, tra gli autori della guida, dice che quello che stanno presentando non è tanto il prodotto quanto il lavoro della squadra che c'è dietro. Ringrazia Mattia Gadda che definisce curatore di “encomiabile professionalità”. Dice poi che “Il prodotto è piccolino, ma molto bello, come è il percorso”. Altri ringraziamenti vanno a Pietro Scidurlo e Alberto Conte - coautore - “che ha preso la sua bici per indicare il percorso che va da Lavena Ponte Tresa a Pavia”. Tra coloro che vanno ringraziati c'è poi Fai che lungo il precorso ha suoi due beni: il Monastero di Torba e Casa Macchi, ora in ristrutturazione.
Il percorso in realtà parte da Costanza, attraversa il Liechtenstein, arriva in Canton Ticino, e attraversando appunto il passo del Lucomagno arriva poi in Lombardia. Si tratta di una via affluente
della francigena. In Lombardia parte da Vercelli, che è in Piemonte, e arriva a Palestro, attraversa la Lomellina e giuge a Pavia.Si tratta anche di una via d'acqua, che dal lago di Lugano passa ad Argentera, poi dal lago di Ghirla al lago di Ganna, sino a quello di Varese, poi c'è il fiume Olona sino a Castellanza, si arriva quindi sul Naviglio Grande, lo si percorre tutto sino a Bereguardo e da lì a Pavia, sul Ticino.
Tanta natura, parchi, acqua, ma anche passaggi storici con solo due parti fortemente antropizzate: “La via è quasi tutta in sicurezza – afferma - in un paio di punti occorre prestare un po' più di attenzione, non bisogna dimenticare che si tratta di una via che ha 1000 anni di storia”.
Cita poi i due siti Unesco presenti sul percorso: il Sacro Monte di Varese e il Monastero di Torba, ma anche altri centri di importante interesse storico, artistico e religioso come la Canonica di Bernate e l'Abbazia di Morimondo.
Ferruccio Maruca di Regione Lombardia racconta gli albori del progetto: “Si tratta della conclusione di un percorso che è terminato nel gennaio del 2015, sono stati gli svizzeri a proporcelo, poiché volevano attivare percorsi romei che congiungessero la Svizzera a Roma. E' frutto di una forte condivisione con gli enti locali, una cinquantina, tra cui la Regione Lombardia. A fianco alla parte istituzionale si è inserita quella privata che ha dato il suo importante contributo, creando il 'sistema delle vie'. La via è nata come riattualizzazione che è stato sin da subito fruibile. Questa dimensione è stata colta anche dai piccoli comuni che hanno collaborato fattivamente”.
Tutto è pronto quindi. La guida è uscita. I primi 8 turisti partiranno settimana prossima e faranno da apripista. In questa estate all'insegna del turismo di prossimità, preferibilmente outdoor, mantenendo la distanza sociale, nulla mi toglie dalla testa che la via Francisca del Lucomagno rientri tra le migliori mete turistiche.
Per informazioni su percorso e accoglienza consultate il sito
(foto: - lago di Ghirla - credits Marco Giovannelli; lago di Ceresio - credits Marco Giovannelli; Boffalora Ticino Naviglio Grande - credits Marco Giovannelli; Robecco sul Naviglio - credits Marco Giovannelli)
Sara Rossi