val dorcia 2La ricetta per lo sviluppo, e scongiurare la crisi, è creare sinergie. Lo ha capito la Toscana che alla Bit ha iniziato la sua batteria di conferenze con una bella novità: la partnership tra due grandi destinazioni del vino e dell’enogastronomia, la Toscane e la regione piemontese delle Langhe Roero Monferrato. All’insegna di similitudini e differenze, il titolo dell’iniziativa è appunto: “Toscana e Langhe Roero Monferrato: Discover The Differences”. Progetti e proposte comuni per creare un’unica regione di grande appeal, che strizza l’occhio in particolare al turismo straniero.
La convenzione è stata siglata tra la Toscana Promozione Turistica e l’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero. Paesaggi unici, patrimonio dell’Unesco, da cui nascono pregiatissimi vini rossi e quello che gli antichi greci e romani consideravano il cibo divino: il tartufo bianco.
L’accordo ha innescato un circolo virtuoso e una collaborazione tra la toscana Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Giminiano e quella piemontese, ma Internazionale, del Tartufo Bianco di Alba.

Il progetto, presentato per la prima volta a ottobre 2019 a New York, come ricorda Marie Elena Rossi dell’Enit, dopo la Bit partirà alla volta dell’ITB di Berlino.
Con questa intesa si sono messi in rete 7 operatori toscani e 3 dell’area delle Langhe Monferrato Roero specializzati in tour di alto livello per abbinare enogastronomia, arte e momenti di svago all’aria aperta. Si tratta quindi di una sinergia non solo geografica ma anche tra operatori pubblici, quali sono le Atp, e privati.

valdichianaI pacchetti vanno da un minimo di 5 giorni ad un massimo di due settimane e prevedono un’immersione territoriale a 360° dalla natura, all’arte per concentrarsi sull’enogastronomia.
Sono territori di grandi vini, al richiamo dei toscani Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, all’antico Moscadello, conosciuto sin dal Rinascimento, fanno da contraltare i piemontesi Barolo, Barbaresco, Barbera d’Asti, solo per citarne alcuni.

Per quanto attiene la cucina, siamo davanti a ricette saldamente radicate alla tradizione contadina, ma che danno vita a piatti immensi: dai pici, gli agnolotti al plin, il peposo, il brasato, e poi ancora i salumi della cinta senese Dop, la salsiccia di Bra, il cacio di Pienza, la Robiola di Roccaverano Dop. Non si possono poi non menzionare le carni pregiate, dalla chianina alla fassona.
E ora veniamo a lui, il re della tavola: il tartufo bianco. Questo gemellaggio permette di far dialogare due terre elettive del Tuber Magnatum e di approfondire la sua conoscenza all’insegna del gusto.
La presentazione di questo accordo tra Toscana e Piemonte è stato celebrato da Francesco Palumbo, direttore di Toscana Promozione Turistica: “L’obiettivo di questa sinergia è celebrare il patrimonio agroalimentare e paesaggistico italiano, aprendo prospettive ad un turismo di qualità che può trovare, in questo crocevia di eccellenze, una opportunità unica ed irripetibile come quella di scoprire due territori che per affinità enogastronomiche sono famosi in tutto il mondo”.

bit toscanaLuigi Barbero, presidente dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero parla di “Un’esperienza di marketing innovativa e intelligente che, grazie al coinvolgimento degli operatori si concretizza in un’offerta di livello come quella del lusso. Uno degli obiettivi che ci preme raggiungere – continua Barbero - è la competitività di un prodotto integrato made in Italy caratterizzato da qualità ed esclusività”.

Nel suo intervento l’assessore regionale toscano Stefano Ciuoffo si dice molto ottimista sulla ricaduta proficua di iniziative come queste che a suo dire “Sono l’archetipo del buon vivere, fatto di tradizione enogastronomica e tutela e valorizzazione dell’ambiente”.

E’ intervenuta anche la sottosegretaria di Stato del Ministero per i beni e le attività culturali con delega al turismo Lorenza Bonaccorsi che ha dichiarato: “Questa occasione rappresenta benissimo la filosofia su cui pensiamo si debbano muovere le politiche del turismo del nostro Paese. Dobbiamo saper mettere a sistema tutte le bellezze e le eccellenze nel nostro territorio. E la partnership tra Langhe e Toscana rappresenta questo elemento. Un turismo esperienziale e sostenibile che crea ricchezza e la lascia nel territorio dove la crea. Il nostro è un turismo che deve puntare sulla qualità, sempre più su quello e dobbiamo avere la capacità di alzare il livello di tutta l’offerta. È lì la sfida dei prossimi anni”.

002 tartufo 100812032311Ma le parole più appassionanti sono quelle di un operatore, che assurge quasi a figura mitologica: il tartufaro. Di generazione in generazione, spiega questo signore ultra sessantenne, in famiglia si tramandano la professione, dove chiave è la figura del cane da tartufo: “Noi tartufari non valiamo nulla senza i nostri aiutanti a quattro zampe, diciamo che loro sono i nostri supereroi”. E, mentre dietro di lui un video ritrae il padre con il suo cane durante il rinvenimento del prezioso tubero, il professionista spiega che è sempre emozionante portare, soprattutto i turisti stranieri specifica, alla ricerca del cibo degli dei: “Ho visto gente commuoversi, del resto noi trasmettiamo passione: il tartufaro è un sognatore che ogni mattina fantastica di trovare il tartufo più grande del mondo”.

Sara Rossi