Matyšák con visita e assaggi direttamente dalle cantine del proprietario dell’albergo, uno dei produttori di vini della regione dei Piccoli Carpazi tra i più rinomati.
Per gli appassionati non può mancare inoltre una visita al Salone nazionale del vino, che offre la collezione annuale dei 100 migliori vini della Slovacchia. Oltre al salone, le cantine sotto il Palazzo Apponyi ospitano il Museo della viticoltura dove assaporare del buon vino passeggiando lungo la storia della viticoltura.
La visita di Bratislava, l’antica Presburg, non può prescindere dai suoi due principali castelli, quello dai tetti rossi immortalato in ogni immagine rappresentativa della città, raggiungibile dopo una breve passeggiata sino in cima alla collina da dove si domina tutta la valle del Danubio e quello di Devín situato fuori città. Il castello del centro storico, ricostruito nel Novecento a seguito dell’incendio del 1811, e ristrutturato integralmente nel 2008 con la verniciatura in bianco dell’intera struttura, ospita il Museo Nazionale Slovacco, ma è stato temporaneamente anche la residenza ufficiale del Presidente della Repubblica slovacca ed oggi in alcune occasioni viene utilizzato come sede di rappresentanza dal Presidente e dal Parlamento.
A una ventina di minuti da Bratislava, il più antico Castello di Devín sorge su un’altura ubicata sopra la confluenza dei fiumi Danubio e Morava. L’atmosfera che si respira è davvero magica e dalla cima del castello si può vedere l’immensa area naturale protetta, immersi in una realtà spazio temporale quasi onirica.
Al ritorno dalla visita è d’obbligo fare tappa in una delle taverne nei pressi del castello per assaggiare Bryndzové halusky, il piatto nazionale slovacco costituito rappresentato dai tipici gnocchetti di patate conditi con formaggio di pecora e lardo abbrustolito, accompagnandoli dalla vera specialità di Devin: il vino di ribes. L’abbinamento è davvero delizioso.
Dopo l’escursione a Devín, torniamo in città dove, oltre al centro storico con le sue immancabili statue di bronzo collocate negli anni Novanta ad indicare il passaggio all’era post sovietica e che sono diventate in poco tempo uno dei simboli della città, tra le quali spicca il “Cumil” cioè il guardone che spunta da un tombino, un momento imperdibile è la passeggiata lungo il Danubio, dove sostare per riposare sul prato verde e curatissimo, lasciandosi cullare dal rumore del fiume che scorre imperioso. La passeggiata sul Danubio, con una sosta a base di buona birra accompagnata da mandorle tostate, farà recuperare le forze e riappacificare con il mondo. E via pronti per ripartire perché no alla volta della graziosa chiesetta di Santa Elisabetta d’Ungheria che con le sue decorazioni in maiolica e pitture musive deve il suo nome popolare di “chiesa blu” proprio alle insolite tonalità di azzurro dell’intonacatura e al tetto tutto smaltato in blu. L’edificio ha un aspetto fiabesco e rappresenta l’acme della produzione in stile floreale della vecchia Presburgo.
per info: www.visitbratislava.com
SR