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Nel cuore delle Terre di Siena si trova un angolo di paradiso dove la perfezione del paesaggio sinuoso e incantato si abbina ad una ricchezza culturale e artistica senza pari. La Val d’Orcia è il risultato incredibile di un legame stretto tra la natura e l’uomo, in un connubio perfetto di terra brulla e dolci colline coperte di vigne e oliveti.
La ricchezza di questa terra continua nei suoi elementi naturali: acque termali che sin dall’antichità modellano il territorio e sono perfette per una vacanza rigenerante. Già gli Etruschi conoscevano le proprietà curative delle sorgenti di Bagni Vignoni e furono poi i Romani a sfruttare le loro proprietà benefiche.
Una grande vasca rettangolare è la cornice suggestiva che adorna il centro storico del borgo: qui sgorgano le acque termali e si affacciano i monumenti principali fra cui il porticato di Santa Caterina e la Chiesa di San Giovanni Battista.
Di notte i vapori che si alzano dalla Piazza della Sorgenti avvolgono il paese in una coltre molto suggestiva di nebbia.
Non può mancare una visita al vicino San Quirico d’Orcia, il borgo sull’antica Via Francigena conserva tesori da scoprire come la bellissima Collegiata del XII secolo e i cinquecenteschi Horti Leonini.
Alle pendici del Monte Amiata troviamo infine un piccolo centro termale, dove le acque sulfuree e ricche di carbonato scendono a valle e formano cascate calcaree all’ombra di fitti boschi. Stiamo parlando di Bagni San Filippo, nel comune di Castiglione d’Orcia, dove si trova uno spettacolo unico al mondo: la Balena bianca, una cascata di acqua termale che negli anni ha creato depositi calcarei bianchissimi e spettacolari.
Ci si può così rilassare in queste spettacolari terme all’aria aperta, oppure regalarsi una sosta rigenerante e rilassante al complesso delle Terme di San Filippo.
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Dal Museo storico navale di Venezia all’Eco Museo del mare e della pesca a Martinsicuro, dal Mas-Museo delle Attività Subacquee di Marina di Ravenna al Museo del mare e della navigazione antica al Castello di Santa Severa. Nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale è salpato il 9 gennaio, da Cesenatico il Museo Navigante, iniziativa promossa dall’Associazione Musei Marittimi del Mediterraneo (AMMM), Mu.MA-Galata di Genova, Museo della Marineria di Cesenatico e dall’associazione La Nave di Carta della Spezia.
Ospitato a bordo della goletta Oloferne, costruita nel 1944 a Messina, navigherà lungo la penisola e dopo la partenza da Cesenatico farà tappa a Chioggia, Trieste, Pesaro, San Benedetto del Tronto, Martinsicuro/Giulianova, Pescara, Bisceglie, Molfetta, Otranto, Tricase, Gallipoli, Crotone, Siracusa, Pioppi, Napoli, Procida, Civitavecchia, Gaeta, Livorno, Viareggio, La Spezia, Chiavari, Genova, Imperia.
Tre mesi di viaggio, 1800 miglia nautiche, 25 tappe e un calendario fitto di iniziative. Dai laboratori didattici per i più piccoli, agli incontri e conferenze per gli adulti. Tutto con un unico obiettivo: far conoscere l’importanza del mare nella storia collettiva passata e futura dell’Italia e dell’Europa.
Il viaggio si concluderà a fine marzo 2018 a Sète, in Francia, al Festival del Mare, a cadenza biennale, Escale à Sète, il più importante evento di tradizioni marinare del Mediterraneo dove la goletta Oloferne sarà ospite in rappresentanza dei musei italiani.
Nel 2017 sono stati circa 650 mila i visitatori che hanno varcato le porte dei 70 musei della rete Museo Navigante.
www.museonavigante.it
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Dopo tutti questi secoli, il Castello di Gropparello (PC) non ha ancora perso lo spirito natalizio e approfitta delle festività per condividere con gli avventori le usanze e il clima di un’epoca antica che sapeva come celebrare i momenti di pura magia.
Quella che si respira tra le Gole del Vezzeno con l’avvicinarsi del Natale è un’atmosfera davvero incantata, che dall’1 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018 avvolge quanti avranno voglia di attraversare il ponte levatoio del tempo.
I camini delle sale e dei saloni si accendono in una crepitante sinfonia, illuminando con calde sfumature i ricchi broccati. Le spezie profumate, le arance steccate, i fiocchi e bacche rosse concorrono a vestire a festa le stanze, addobbate con ghirlande e luci, mentre il grande albero torna a trionfare nella Sala d’Armi, dove il clavicembalo e l’arciliuto attendono i loro musicisti.
Il salotto da tè del piano nobile profuma di miele e fiori d’arancio, che descrivono un ideale percorso diretto alle antiche cucine, nelle quali il fumo delle bevande calde imita un’aromatica nebbia che nasconde la splendida composizione di zucche e melograni disposta sull’imponente tavolo centrale. E per i bimbi – attesi dalle antiche bambole di famiglia per giochi davanti al camino - sono pronte creme calde al profumo di vaniglia e biscotti al sapore di uvetta di zibibbo e cannella.
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Tempo di bilanci per Airbnb Experiences, il nuovo prodotto della piattaforma di San Francisco che si affianca al business già consolidato di Homes, offrendo ai viaggiatori attività uniche in compagnia di esperti locali.
A un anno dal lancio, novembre 2016, si è registrato un rapidissimo incremento dell’offerta che è passata dalle 95 Esperienze disponibili al lancio in 12 città, alle attuali oltre 3100 Esperienze attive in più di 40 città nel mondo. Dopo il successo del progetto pilota di Firenze, l’Italia, con l’introduzione di Roma e Milano, è l’unico Paese in Europa con 3 mercati attivi per un totale di 250 Esperienze.
A trainare l’offerta in Italia e nel mondo è il comparto food&drink, che catalizza in Italia il 57% delle prenotazioni totali, percentuale che sale al 70% nel caso di Firenze e si attesta al 49% nel caso di Roma (30% a livello globale).
Il giudizio sulla qualità delle Esperienze offerte spetta come sempre ai viaggiatori tramite lo strumento delle recensioni online (possibili solo dopo aver concluso l’Esperienza): in Italia i viaggiatori hanno lasciato recensioni a 5 stelle nel 95% dei casi, superiore alla media globale, che si attesta all’89%.
“I due terzi degli ospiti delle Esperienze ha meno di 35 anni – commenta Matteo Stifanelli, Country Manager di Airbnb in Italia – una conferma del un nuovo modo di viaggiare dei Millennials, che prediligono sempre più le attività all’osservazione passiva e ricercano continuamente un contatto autentico con le persone del luogo”.
La qualità dell’offerta ha rapidamente incoraggiato anche la domanda tanto che, dal gennaio 2017, il numero di viaggiatori che prenotano un’Esperienza sulla piattaforma è cresciuto di 20 volte. Soddisfatti per primi gli host presenti sulla piattaforme che hanno guadagnato complessivamente 6 milioni di dollari, con una media settimanale di 120 dollari a livello globale e 150 dollari a livello italiano.
Da notare che i cosiddetti Solo Travelers, viaggiatori solitari, a differenza di chi si sposta in gruppo, prediligono le attività più avventurose e in generale sono più sportivi, apprezzatissime ad esempio le partite di calcio con i locals o le sessioni di yoga sulla spiaggia a ritmo di musica. I gruppi, invece, prediligono cene e cooking class.
A completare l’offerta anche le Esperienze per il Sociale, organizzate dalle no-profit (senza costi di commissione), che offrono ai viaggiatori una opportunità di volontariato nel paese che scelgono di visitare e costituiscono una nuova ed alternativa opportunità di crowdfundig: ad oggi, oltre 500 mila dollari sono stati raccolto dalle organizzazioni presenti sulla piattaforma.
Entro fine anno le Airbnb Experiences saranno disponibili anche in Jamaica, Costa Rica, Buenos Aires, Hong Kong, Bali e Melbourne.
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Il 23 del mese di Ottobre, dopo un lungo, gravoso e lungimirante lavoro preparatorio, durato alcuni anni, è stato sottoscritto l’atto costitutivo della Fondazione Alta Irpinia.
La costituzione della F.A.I., organismo che ricomprende dodici Comuni dell’Alta Irpinia, e che si propone di aggregarne altri, garantirà più visibilità ad un territorio ricco di cultura – arte – archeologia oltre che prodotti qualificati dell’agricoltura e dell’artigianato.
La stretta collaborazione con i Comuni permetterà di valorizzare il grande patrimonio immobiliare degli stessi per formare un unico grande “Albergo diffuso” capace di essere elemento di traino per un turismo nazionale ed internazionale.
Il turismo, la formazione, lo sport, l’agricoltura, le attività imprenditoriali saranno gli elementi trainanti per proporre, in modo positivo e qualificato, questo territorio garantendo flussi economico – finanziari capaci di migliorare il reddito pro – capite dei residenti incentivandoli ad investire le proprie capacità nel proprio ambito territoriale.
L’ottenimento di questi risultati consentirebbe di favorire il rientro di tutti quei giovani che, in questi anni, hanno dovuto ricercare in altre realtà i propri sbocchi professionali.
Il progetto di valorizzazione del territorio dell’Alta Irpinia sarà impostato secondo le logiche dello sviluppo eco – compatibile nel rigoroso rispetto dei luoghi e delle tradizioni.
Potrebbe diventare, ci si augura, una esperienza pilota per tutti coloro che vogliano positivamente operare a favore della “sostenibilità ambientale” garantendo nel contempo la crescita socio – economica del proprio territorio.
Nella logica di creare relazioni, e formare una rete virtuosa fra operatori che condividono le nostre scelte di fondo, la Fondazione ha avviato una stretta collaborazione con il “distretto turistico Molise orientale”.
Risulta infatti indispensabile, secondo le modalità determinate dall’Europa Unita, creare sinergie “transregionali” per approntare progetti sostenibili e finanziabili.
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Il Parco Nazionale Gran Paradiso si prepara a celebrare due importanti traguardi: il primo è il 70ennale di istituzione del Corpo di Sorveglianza, formato dai guardaparco, 7 decenni di attività di ricerca, lotta al bracconaggio e tutela della natura nelle valli del Parco: migliaia di chilometri macinati con passione e fatica fra le montagne piemontesi e valdostane per salvaguardare uno degli ambienti più belli delle Alpi, per monitorare lo stato di salute dell’area protetta, controllare la fauna selvatica e i suoi comportamenti, contribuire alle attività di ricerca scientifica ma anche di educazione ambientale e di supporto ai turisti e alle comunità locali.
Tante attività, tanta fatica e, fortunatamente, anche molte soddisfazioni per le donne e gli uomini del Corpo di Sorveglianza, diretti eredi delle Guardie Reali che si sono occupate della Riserva Reale di caccia del sovrano a partire dal lontano 1856, prima della nascita del Parco del 1922.
È Italo Cerise, Presidente dell’Ente Parco a sottolineare l’importanza del ruolo dei guardaparco e delle celebrazioni in programma per il settantennale: “Un Corpo formato da uomini e donne che in questi settanta anni ha dato molto al Parco non solo in termini di dedizione, impegno e professionalità, ma anche in termini di vite umane e questo deve essere ricordato da tutti. Celebrare un anniversario significa innanzitutto rendere omaggio alla memoria di queste straordinarie persone e a tutti quelli che hanno fatto parte del Corpo di Sorveglianza con orgoglio e consapevolezza di aver svolto una professione speciale, in un contesto particolare a difesa e valorizzazione di un bene comune di straordinaria bellezza”
Ma il 2017 è un anno importante anche perché il Parco più antico d’Italia compie 95 anni: un traguardo importante, all’insegna della protezione della natura e dello sviluppo sostenibile per un territorio caratterizzato da un elevato grado di biodiversità, che lancia i grandi festeggiamenti che si terranno nel 2022, in occasione del compimento del primo secolo di vita del Parco.
Per celebrare le due ricorrenze, il Parco ha in programma una 2 giorni ricca di eventi: l’8 e 9 dicembre 2017 a Ceresole Reale i visitatori potranno seguire i Guardaparco nel corso delle loro attività, tra le quali il monitoraggio della fauna, assistere ad un concerto di piano a quattro mani, degustare i prodotti a Marchio di Qualità e vedere in anteprima il nuovo filmato dedicato alla Sorveglianza del Parco.
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