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A Bormio, indiscusso tempio dello sci, non ci si annoia aspettando l'inverno, al contrario può diventare una meta perfetta per molte attività e per tante scoperte. Parco nazionale dello Stelvio: è tempo di safari fotografico alla ricerca dei cervi
Mai come nell’area incontaminata della Val Zebrù, nel Parco Nazionale dello Stelvio, è possibile vivere la straordinaria esperienza di un incontro ravvicinato con la fauna selvatica (stambecchi, camosci, scoiattoli, marmotte, aquile, gipeti ecc.) attraversando boschi, brughiere di rododendri e vaste praterie alpine trasfigurate nei meravigliosi colori stagionali. In particolare l’autunno (soprattutto le prime settimane di ottobre) è il periodo ideale per l’avvistamento in natura del cervo, l’animale più rappresentativo del Parco, e per ascoltarne il bramito, l’inconfondibile richiamo del maestoso ungulato, durante le parate dei maschi per la conquista delle femmine. Il potente richiamo d’amore riecheggia tra i boschi in tutte le ore del giorno, ma è in particolare all’inizio della notte che diventa più frequente e, complice il buio, rende l’atmosfera estremamente coinvolgente. È anche l’occasione per uno straordinario safari fotografico autunnale, accompagnati da una guida alpina. Per i meno allenati, c’è inoltre la possibilità di effettuare il safari fotografico usufruendo di una jeep.
Quando la natura incontra la storia: escursioni guidate nei luoghi della Guerra Bianca
Guerra Bianca, così è anche definita la Prima Guerra Mondiale, combattuta a elevatissime altitudini, là dove la neve resiste per lunghi mesi. Di quel tragico periodo, nell’area del Parco Nazionale dello Stelvio, restano numerose tracce: strade e mulattiere militari, trincee, camminamenti, postazioni d’artiglieria ecc. Grazie a veri e propri “itinerari della memoria”, in compagnia di guide alpine, è possibile ripercorrere, in uno spettacolare ambiente naturale, le vicende belliche della Guerra ’15-’18 che si svilupparono in queste zone, facendosi una chiara idea di come si viveva – e si combatteva – sulle montagne del Parco.
In attesa dell’inverno… anteprima sci sul ghiacciaio dello Stelvio
Oltre 20 km di piste tra il Passo dello Stelvio (2.758 m s.l.m.) e il Monte Cristallo (3.450 m. s.l.m.), 6 impianti di risalita, di cui 2 funivie che collegano il Passo al Livrio, 3 piste da fondo: questi sono i numeri che permettono al ghiacciaio dello Stelvio di essere la più vasta area sciabile estiva delle Alpi.
Aperto fino all’1 novembre e circondato dalle imponenti vette del gruppo Ortles-Cevedale, il comprensorio è l’ambiente ideale per apprendere e migliorare la tecnica di qualsiasi disciplina della neve, anche in vista della stagione invernale: dallo snowboard allo sci, dal fuoripista accompagnato al fondo.
Le piste – blu e rosse – accontentano tutti, dagli appassionati ai professionisti. Per gli amanti del fondo ci sono invece tre percorsi: al Passo, al Livrio e l’Agonistica Cristallo.
Golf in autunno, a Bormio uno sport a misura di stagione
Considerato uno dei migliori campi da golf di montagna in Italia, il Bormio Golf, circuito a 9 buche adatto sia ai principianti che si vogliono avvicinare a questo sport che ai giocatori più esperti, è aperto tutti i giorni sino ai primi di novembre (meteo permettendo).
Il campo presenta ottimi fairways, green spettacolari e ben difesi, mentre l’ampio campo pratica, cui possono accedere senza limitazione coloro che desiderano un primo approccio al golf, è dotato di putting green e pitching green.
C’è la possibilità, sotto la guida di validi professionisti, di partecipare a lezioni individuali di golf e a corsi di perfezionamento.
Terme, un caldo tuffo in pieno relax
Dopo i momenti sportivi, anche in autunno non può mancare una pausa dedicata al wellness: Bormio è famosa in tutto il mondo per le sue calde acque termali naturali (tra 37° e 43° C), conosciute fin dai tempi degli antichi Romani. Bormio Terme (convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale), QC Terme Bagni Nuovi e QC Terme Bagni Vecchi, offrono oltre settanta differenti tipi di pratiche termali, comprese vasche e piscine interne ed esterne accessibili tutto l’anno, con la possibilità inoltre di provare massaggi, fanghi, trattamenti estetici e molto altro ancora.
Per maggiori informazioni: www.bormio.eu –
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Quale migliore occasione, se non l’ultima coda d’estate, per dedicarsi al proprio benessere e ad uno stile di vita attento a sane abitudini che richiamano una saggezza del passato troppo spesso accantonata per seguire modelli “più frenetici”?
Non a caso il Grand Tour delle Marche, organizzato nella regione più longeva d’ Europa, propone due eventi che ci riconciliano con uno stile di vita sano ed equilibrato, sullo sfondo di stupendi borghi cittadini che rappresentano la cornice ideale per approfondire queste tematiche.
Dal 9 all’11 settembre, Recanati è la Città del Buon Vivere. Se le Marche rappresentano il territorio del “buon vivere”, Recanati è il luogo dove si “aprono le menti” ed il genius loci si esalta nelle forme che il tempo detta.
In ogni epoca, su “quest’ermo colle”, sono vissuti personaggi straordinari che tanto hanno dato nel loro ambito: dalle arti e mestieri alla poesia, dal pensiero al bel canto, dall’artigianato all’industria. Tutti aiutati dalla magia del luogo, tutti maestri del buon vivere!
In compagnia di Marco Ardemagni da RAI Caterpillar AM, del conduttore Massimiliano Ossini e dello chef pluristellato Mauro Uliassi, l’iniziativa accompagnerà i partecipanti in un viaggio attraverso il quale sia possibile comprendere il “buon vivere”, lasciando nel corpo e nello spirito i tempi, i sapori e lo stato d’animo più adatti per assaporare la vita in armonia.
Per gli amanti della slow life sarà possibile esplorare la “città del buon vivere” attraverso esplorazioni urbane, degustazioni guidate, talk show di approfondimento, laboratori, percorsi del gusto buono e sano, spettacoli e musiche, dolcemente inebriati dalle atmosfere del borgo.
Ci spostiamo pochi chilometri più a sud ed ecco Sant’Elpidio a Mare che, dal 16 al 18 settembre, esplora “Le terre del mais”. Un vero e proprio ritorno alle origini di questo cibo, “pop” per definizione, condito dall’impronta rurale tipica di tante comunità italiane. Con Folk polenta-Le terre del mais, il prezioso nutrimento che ha sfamato intere generazioni viene declinato nelle diverse varietà che vengono coltivate nelle Marche e proposto in abbinamento a gustosi condimenti.
Su iniziativa dell’Amministrazione Comunale e con la partecipazione di associazioni ed entità del territorio, le vie della città medievale affacciata sull’Adriatico, ma con vista sulle cime del Parco nazionale dei Monti Sibillini, offriranno un mix unico di sapori, insieme a folclore e cultura del territorio, per la gioia ed il piacere di buongustai vicini e lontani.
Interessante sarà la riproposizione “live” dello “scartozzà”, il tradizionale scartocciare il tutolo del granturco che diveniva rito e momento di socializzazione, con l’aia che assurgeva a “tempio” del chiacchiericcio.
Il Grand Tour delle Marche, proposto da ANCI e Tipicità, offre l’opportunità di partecipare a questi eventi con proposte turistiche dedicate ed anche con la possibilità di un “accompagnatore personale”, per costruirsi la propria Tipicità Experience.
www.festivaldellamente.it
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Nell'estate del mondo stretto, quando i flussi turistici si concentrano su poche mete e cambia la mappa delle destinazioni, l’Italia rischia di scoppiare: troppi turisti si concentrano nelle mete simbolo della Penisola, tanto che da più parti si alzano le voci che richiedono il numero chiuso.
I punti critici sono quelli ben noti: Venezia, Firenze, Capri, i siti archeologici maggiori. A contribuire alle polemiche, la tirata d’orecchie dell’Unesco ad alcuni dei siti italiani, Firenze, appunto, e Venezia sul tema delle grandi navi.
Ma che l’eccesso di concentrazione dei flussi sia un problema, lo segnalano da tempo i sindaci della principali località turistiche, che temono lo spopolamento dei centri storici e che devono affrontare i flussi spesso mordi e fuggi, che lasciano sul territorio più spese che guadagni.
A Venezia il primo a parlare di numero chiuso fu negli anni '80 il sindaco Mario Rigo. Tra le ipotesi al vaglio vi erano i tornelli per entrare in Piazza San Marco. Oggi l'amministrazione, guidata dal sindaco Luigi Brugnaro, vorrebbe una "Ztl per i turisti", ma ammette di avere le armi spuntate: "Al momento non si può, si va a confliggere con il diritto dei cittadini che possono andare dove vogliono".
Altro punto critico, Capri. Ogni anno sulle banchine si registrano 4 milioni di passeggeri. Il sindaco Gianni De Martino vuole intervenire per rallentare il ritmo di traghetti e aliscafi, portandolo a uno ogni venti minuti.
A favore del numero chiuso, ad esempio sulle Dolomiti, è Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico, dal 2013 commissario del parco dell'Appia Antica: "La natura è come un museo ed è giusto che si paghi per vederla, va rispettata e preservata. Sui passi delle Dolomiti bisognerebbe adottare misure come ticket e accessi a numero chiuso”.
Enit, Federturismo e la prevenzione
Più prudente Evelina Christillin, presidente dell’Enit, che, pur conscia del problema, non può non lavorare per attrarre turisti nella Penisola. “Potrebbe essere utile un sistema di dissuasione sulla rete, al momento della ricerca online delle destinazioni – dice -. Far capire a chi sta arrivando che c’è già troppa gente, che non potrebbe godere delle bellezze del luogo, troverebbe i servizi sovraffollati, sarebbe in difficoltà per mangiare e per dormire. Ma prima del suo arrivo".
Perché mettere un tornello per stoppare i turisti al raggiungimento del numero stabilito non si può fare.
Lo dice chiaramente Gianfranco Battisti, neo presidente di Federturismo Confindustria: “Non credo – dice - che l’introduzione di tornelli e ztl sia la giusta soluzione per limitate il turismo mordi e fuggi. Ritengo però fondamentale, per coniugare la salvaguardia del territorio e gli interessi economici, organizzare gli accessi e regolamentare i flussi attraverso azioni di programmazione preventiva e razionalizzando il traffico con progetti di promozione mirati e di destagionalizzazione che portino i turisti a scoprire le numerosissime destinazioni ancora poco conosciute del nostro Paese anche in ottica di sviluppo e occupazione”.
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Sulle orme di Goethe e Stendhal, il Grand Tour delle Marche si arricchisce di due ulteriori affascinanti tappe, alla scoperta di identità e comunità mai scontate, che si presentano al viaggia-tore curioso attraverso eventi da vivere intensamente.
Dal 21 al 23 luglio, il Verdicchio Matelica Festival è un’esperienza da vivere con il calice in mano ed il cuore aperto alle suggestioni dell’arte e dello spettacolo. Tre giorni di performance, mostre e sorprese tra le vie e le piazze dell’antico municipio romano, che stimola il visitatore a di-vagazioni storiche ed archeologiche.
Buon compleanno Verdicchio! È il festoso tributo ad uno dei vini bianchi più apprezzati d’Italia, con il quale giovedì 21 luglio si apre il Festival. Produttori, volti noti, personaggi di settore e amanti del Verdicchio saranno protagonisti di un talk show sul tema “Vino buono e vino famoso”, che celebrerà anche la “Spiga Verde”, il recente riconoscimento conferito alla città di Matelica in ambito “green”.
Sarà Piazza Mattei, naturale baricentro cittadino dedicato all’illustre “Santo Petroliere” che proprio qui trascorse la giovinezza, ad ospitare i produttori del Verdicchio, protagonisti di banchi d’assaggio e degustazioni guidate, per dar modo a tutti gli appassionati di conoscere segreti e ca-ratteri delle proprie produzioni.
La musica sarà la “voce narrante” del Festival, organizzato dal Comune di Matelica, che guarda alla tradizione folk, con incursioni Blues e aperitivi musicali. Il venerdì sera una performance di teatro dialettale introdurrà l’intensa “Notte del Verdicchio”, scandita da calici e note musicali ed accompagnata anche da degustazioni di sigari.
Per i più attivi slowtrotters e wine lovers, per tutta la giornata di sabato sarà possibile visi-tare direttamente le cantine accompagnati dai vignaioli, assaggiare ed acquistare a “km 0” il Ver-dicchio di Matelica, prima del gran finale in centro storico con lo spettacolo-degustazione “vino di-vino”.
Dal 23 al 24 luglio, è Amantica ad animare l’antico borgo di Castelnuovo a Recanati. Un Festival da vivere “tutto d’un fiato” trasportati dalle vivaci sonorità dell’organetto. Tradizioni che vengono dal passato, ma parlano un linguaggio attuale, vivo, fresco!
Per due giorni la comunità di Castelnuovo si trasforma in un grande palcoscenico all’aperto, dove artisti, cittadini e visitatori divengono, tutti insieme, attori protagonisti di uno spettacolo “an-cestrale” fatto di movimento, sonorità e rare atmosfere.
Un Festival di musica popolare che guarda alle altre comunità: laboratori di tammuriata, pizzica e tamburello, balli folk, concerti con artisti di fama internazionale. Da non perdere gli “show itineranti” per vicoli e piazzette, insieme ai workshop dedicati all’organetto ed alle speciali attività di avvicinamento studiate per i più piccoli.
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È ormai una moda quella di organizzare eventi luxury in alcuni dei siti più suggestivi della Sicilia. Come il gruppo newyorkese del magnate Howard Lutnick che ha organizzato una cena nel Castello Maniace di Ortigia con 97 ospiti, tra cui Sarah Ferguson. Ha pagato per l’affitto 30 mila euro ma ha anche provveduto alla manutenzione del sito con la sistemazione di ringhiere, bagni, luci e opere di falegnameria e diserbo dell’area.
Per non parlare di Google che a fine luglio torna per la terza volta ad Agrigento: il colosso del web ha pagato 100 mila euro per organizzare la cena di gala nel Tempio della Concordia e 10 mila per allestire il 2 agosto, nella piazza più bella di Sciacca, un party esclusivo per 400 invitati.
Il parco archeologico di Selinunte invece è stato scelto dagli americani che hanno organizzato una cena di gala tra i resti antichi qualche settimana fa. "Numerose le richieste anche per Segesta — dice a Repubblica l’ex direttore Sergio Aguglia, da pochi giorni al vertice del polo che comprende l’Abatellis e Palazzo Mirto a Palermo — ma siamo costretti a dire no, perché il sito è delicato. Riteniamo invece apprezzabile la promozione di eventi all’Abatellis e a Palazzo Mirto, che potranno così essere ancora più vivi e vitali".
No anche alle richieste di eventi a Taormina, almeno fino a ora. "Due facoltosi stranieri - dice Salvatore Cilona, assessore comunale al Turismo - hanno chiesto in affitto il Teatro antico per celebrare il loro matrimonio. Toccherà alla Regione valutare costi e progetti".
Ma la moda sembra diffondersi non solo tra i vip. A Siracusa, le Latomie dei Cappuccini sono particolarmente apprezzate per eventi al costo medio, per una serata, di 2.500 euro di affitto. O il Teatro comunale di Ortigia, scelto per eventi culturali e set fotografico d’eccezione, dopo che gli stilisti Dolce e Gabbana vi hanno organizzato un party in occasione dell’uscita del loro profumo.
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Nonostante l’effetto Expo non è stata Milano la meta più ricercata dagli utenti di Google, bensì Follonica, in provincia di Grosseto. La cittadina toscana si conquista, dunque, il primo gradino del podio dei trend 2015 di Google, seguita da Capo Verde, Palinuro e Creta.
La quinta posizione tra le mete più ricercate dagli utenti è occupata da Bordighera che, come spiega ilsole24ore.com, è seguita da Lido di Camaiore, Ponza, Numana e Tenerife. Nessuna analogia con la classifica del 2014, che vedeva al primo posto l’isola di Gozo, seguita da Sochi, Pesaro, Pozzallo e Pag.
Se Milano non compare in questa classifica, si guadagna la prima postazione nella categoria ‘Biglietti’, dove Expo è prima, seguita dalla lotteria Italia e dalla finale di Champions League.
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