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L’artista francese JR realizza a Firenze un’opera accessibile a tutti per sensibilizzare sulla riapertura dei luoghi della cultura
Palazzo Strozzi diventa un grande palcoscenico che racchiude il difficile momento storico che stanno attraversando musei, teatri, cinema e biblioteche di tutta Italia: a maggior ragione a Firenze, una delle città d’arte per eccellenza che però non ha rinunciato a celebrare la sua storia e la sua creatività nelle piazze del centro storico dove si nascondono veri e propri gioielli tra cui anche il Brunelleschi Hotel.
Dopo le favelas di Rio de Janeiro, New York e la prigione di massima sicurezza di Tehachapi in California, lo street artist JR porta la sua visione artistica a Firenze dove ha realizzato una grande istallazione sulla facciata di Palazzo Strozzi. Anche questa volta, l’artista invita chi passa per strada a soffermarsi sull’opera e a riflettere su un tema attuale: l’accessibilità ai luoghi della cultura nell’epoca del Covid-19. L’installazione alta 28 metri e larga 33 si estende sulla facciata del Palazzo come una grande crepa: un collage fotografico in bianco e nero tipico dello stile dell’artista, che crea un gioco illusionistico in cui si schiudono davanti agli occhi di chi osserva diversi ambienti interni tra cui il colonnato del cortile, un’immaginaria sala espositiva e una biblioteca. Con quest’opera, il cui titolo “Ferita” non lascia spazio ad interpretazioni, l’artista ha voluto “aprire” simbolicamente le stanze di Palazzo Strozzi, immaginando di sbirciarci dentro e trovarci addirittura alcuni simboli dell’arte fiorentina, tra cui la “Nascita di Venere” di Botticelli e “Il ratto delle Sabine” del Gianbologna. In questo modo, Palazzo Strozzi diventa simbolo di tutti i luoghi della cultura rimasti chiusi a causa delle restrizioni messe in atto per evitare il contagio. Il Palazzo però è allo stesso tempo anche un simbolo del Rinascimento italiano: il periodo storico di una nuova e riscoperta vitalità per l’arte e la cultura. JR, infatti, ricorda a tutti che la cultura è proprio oltre le mura di questi edifici: musei, teatri, cinema e biblioteche sono fondamentali per avvicinarsi all’arte e alla conoscenza e per questo devono riaprire al più presto. L’installazione dell’artista sarà visibile a tutti liberamente sulla facciata di Palazzo Strozzi fino al 22 agosto.
Lo street artist JR
L’artista francese e contemporaneo è conosciuto in tutto il mondo per le sue opere dal grande impatto visivo in luoghi e contesti sempre diversi. Inizia dipingendo nelle gallerie, nei sottopassaggi e sui vagoni della metropolitana, poi però anche la fotografia entra a far parte del suo linguaggio visivo ibridandosi con il writing. JR oggi è infatti un fotografo e allo stesso tempo uno street artist che ha fatto della tecnica del collage fotografico il suo tratto distintivo. Con opere quali ad esempio “Portrait of a Generation” e “Inside Out”, JR si è affermato come l’artista che dà voce a problemi urgenti, provocando una reazione nel pubblico e mostrando come un semplice ritratto possa trasformarsi in opera d’arte. La sua ricerca unisce originalità e appropriazione, sempre distinguendosi per una forte connotazione pubblica e di partecipazione, del resto lui stesso ha affermato: “Ho la più grande galleria d’arte immaginabile: i muri del mondo intero”.
Un’altra installazione nel centro storico da non perdere:
Poco distante da Piazza degli Strozzi, a soli cinque minuti di passeggiata, è possibile ammirare anche l’opera realizzata dall’artista Giuseppe Pennone in Piazza della Signoria: un abete gigantesco di oltre 22 metri che si innalza nel cuore di Firenze, protendendo i suoi rami metallici verso il cielo. L’installazione è stata inaugurata in occasione del “Dantedì” con l’intento di celebrare i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta ed è un’anticipazione della mostra "Alberi In-versi" in allestimento nelle Gallerie degli Uffizi e accessibile al pubblico dal 1° giugno al 12 settembre.
Brunelleschi Hotel
L’ingresso del Brunelleschi Hotel si affaccia su una accogliente piazzetta del centro storico fiorentino, a pochi passi dal Duomo, da Palazzo della Signoria e dalla Galleria degli Uffizi: l’albergo è attorniato dalle vie dello shopping e dai musei più famosi della città. Il Brunelleschi Hotel ingloba nella facciata una torre semi circolare bizantina del VI secolo e una chiesa medievale, interamente ristrutturate nel rispetto delle caratteristiche originali. All’interno, un museo privato conserva reperti rinvenuti durante il restauro della Torre e un calidarium di origine romana, oggi incastonato nelle fondamenta. Il Brunelleschi Hotel fa parte degli Esercizi Storici Fiorentini. L’albergo è stato rinnovato in uno stile classico contemporaneo estremamente elegante, dove predominano i colori chiari e il grigio della tipica pietra serena.
Il Santa Elisabetta è il ristorante gourmet dell’hotel, uno degli indirizzi gastronomici più interessanti su Firenze. È stato insignito dalla Guida Michelin 2021 della seconda stella; ha ricevuto due forchette nella Guida dei Ristoranti d’Italia 2021 di Gambero Rosso e un cappello nella Guida gourmet de L’Espresso 2020. Situato in una sala intima con solo 7 tavoli al primo piano della torre bizantina facente parte dell’hotel, alla location invidiabile aggiunge un’atmosfera ricercata e una cucina raffinata. E’ aperto dal martedì al sabato a pranzo dalle 12.30 alle 14.30 e a cena dalle 19.30 alle 22.30. Dal 2017 la proposta gastronomica dell’albergo è firmata dallo Chef Rocco De Santis.
La più informale Osteria Pagliazza, è situata al pianterreno dell’hotel e durante la bella stagione ha anche tavoli all’aperto sulla suggestiva piazzetta antistante l’albergo; propone un menu sfizioso di piatti dichiaratamente a base di ingredienti del territorio.
Brunelleschi Hotel -Via de’ Calzaiuoli – Piazza Santa Elisabetta 3 – 50122 Firenze
Tel. 055/27370
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Ormai ci siamo, Tipicità è ai blocchi di partenza. Dalla Sala del Mappamondo del Palazzo dei Priori di Fermo è stato presentato il fitto calendario di eventi che dal 24 aprile al 2 maggio animeranno Tipicità phygital Edition 2021, la fiera marchigiana ormai diventata un appuntamento irrinunciabile. Quest'anno verrà sperimentata nella sua versione phygital, unendo presenza fisica e digitale.
Come auspicato dal padrone di casa, il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, in attesa “di rivedere il “serpentone” di persone che ha sempre caratterizzato Tipicità: "In questa nuova modalità sarà possibile raggiungere luoghi distanti offrendo al sistema Marche nuove possibilità".
“Fermo, il Fermano e le Marche - ha poi aggiunto Calcinaro - si preparano ad accogliere turisti e visitatori che nei prossimi mesi speriamo di ricevere numerosi. Tipicità è sicuramente un acceleratore della ripartenza".
Anche il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha sottolineato l'importanza di Tipicità per dare voce al territorio e portare le Marche fuori dai confini regionali e nazionali. Parola d'ordine per Acquaroli è sinergia, collaborazione tra comuni e enti quindi “Per rendere ancora più competitiva la regione Marche ed affrontare sfide importanti, tenere qui i nostri giovani, formare aziende sempre più strutturate”.
Dopo le istituzioni, ad introdurre nel vivo della manifestazione è il direttore di Tipicità, Angelo Serri che, pur evidenziando l'eccezionalità della mancanza di pubblico, conviene nelle enormi potenzialità del digitale che, ormai acquisite, verranno mantenute anche una volta ritornati alla normalità.
I numeri parlano già di un successo annunciato: 3 atenei, 30 partner capitanati da Credito Marchigiano, 32 iniziative live diffuse in modalità multicanale dal quartier generale di Fermo Forum che rilanceranno gli appuntamenti nel mondo. Continua Serri: “Apriamo il 24 a Fermo e chiuderemo il 2 maggio a New York. Tantissimi i personaggi illustri coinvolti ed i territori collegati: dalla Cina agli Stati Uniti, passando per Dubai, Germania, Francia e Canada. Ospite d’onore dell’attuale edizione è il Quebec, con il quale Tipicità ha allacciato rapporti di collaborazione già dal 2019”.
Angelo Serri offre alcune anticipazioni, narratore principe, da sempre amico di Tipicità, il giornalista phygital Filippo Ardemagni che condurrà il primo evento a Milano, il secondo a Macerata per concludere a Fermo.
E ancora, il Concorso della biodiversità tra gli istituti alberghieri, ormai un must della fiera marchigiana, poi la degustazione delocalizzata di vino in 80 punti di Italia, con diversi personaggi illustri. Con “Che Bontà, racconti di Tipicità”, Tinto esplorerà aziende e prodotti di alta gamma che poi vivranno nel market place ad “umanità aumentata. A Macerata, presso il concept restaurant&store Vere Italie, sarà operativa una vera e propria ambasciata enogastronomica “in esterni”. Attenzione ad “Agroalimentare ed economia circolare”, con la partecipazione di un rappresentante FAO.
Non si parlerà solo di cibo, ma anche di nuove rotte di sviluppo, di tendenze viaggi del dopo pandemia con il presidente dell’ENIT, Giorgio Palmucci e con Alessandra Priante, direttrice dell’organizzazione mondiale del turismo in Europa. E' previsto il collegamento da un traghetto che fa la spola con la Grecia, e con una barca a vela. E si scopriranno le ultime dall'Expo di Dubai e dalla Cina.
Serri descrive come è nato il gemellaggio con il Quebec, e Vanessa Antoniali della Delegazione del Quebec a Roma, a nome del delegato Marianna Simeone, esprime entusiasmo per l'agilità e la capacità di adattamento di Tipicità: “Si parlerà di turismo e di gastronomia perché in Quebec apprezzano molto i prodotti italiani e vi faremo conoscere quelli di quell'angolo di Canada. Coglieremo questa opportunità per intensificare ancor più il rapporto tra il Quebec e Tipicità, presentare i nostri prodotti, le nostre proposte turistiche e incentivare gli scambi tra le due comunità”.
Massimiliano Polacco, Direttore Generale di Confcommercio Marche Centrali, annuncia quattro collegamenti da tutta la regione, parte del programma denominato Risveglio: “Parleremo di moda a Senigallia, di turismo dalla riviera del Conero, di destagionalizzazione con il golf, andremo a casa Leopardi a Recanati dove si cerca di riportare in Italia il turismo estero. Andremo a Fermo che è diventato un centro commerciale naturale, con alcune novità che saranno nuovi punti di attrazione”.
Il Presidente di CNA Fermo, Paolo Silenzi, ha annunciato che per questa edizione di Tipicità sono state selezionate 5 aziende che verranno messe a confronto ed esprime soddisfazione per questa nuova modalità phygital: “Si tratta di un ulteriore salto verso l’innovazione e lanceremo un nuovo modo di fare business to business, con buyer internazionali e realtà artigiane che, dalle rispettive aziende, si presenteranno ai compratori professionali collegati. Una modalità che sarà molto importante anche per il futuro”.
Anche Emanuele Conforti, presidente giovani imprenditori di Confartigianato Macerata, Ascoli Piceno e Fermo, ha spiegato che “la modalità phygital può offrire un’opportunità per gli artigiani di raggiungere meglio il pubblico. Svilupperemo un’iniziativa che metterà in contatto gli artigiani con il pubblico finale attraverso piattaforme dal produttore al consumatore.”
Chiude la presentazione l'intervento di Marco Moreschi, direttore generale Banco Marchigiano, main sponsor dell'evento: “Definirei la nostra partecipazione a Tipicità con due aggettivi: immersiva e convinta. A noi piace declinare le strategie di anno in anno con parole significative. In questo caso il termine è sintesi: c’è necessità di ascoltare i bisogni del territorio ed evitare che la ripartenza sia caotica. Fare sintesi per proiettarsi in un futuro insieme ed essere pragmatici”.
Per saperne di più e seguire gli appuntamenti consultate il sito di Tipicità
Sara Rossi
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Mettetevi comodi perchè su Brescia e dintorni c'è molto da dire. Per i milanesi si tratta di mete vicine che garantiscono un serbatoio ricchissimo di gite fuori porta che riescono ad accontentare un turismo sfaccettato.
Pedalate nel verde e passeggiate nella storia fra incisioni rupestri Patrimonio Umanità dell’Unesco, Case museo con parchi secolari, terme, le limonaie del Garda sino alle spettacolari Piramidi di Zone, sono solo alcuni degli spunti che la città e i suoi dintorni offrono.
Ma per la nostra primavera bresciana partiamo da capoluogo di provincia.
Brescia, il Castello, la Vittoria Alata
Fra le fortezze più imponenti e meglio conservate d’Italia, il Castello che domina Brescia dall’alto del Colle Cidneo si è aggiudicato il 3°posto fra i Luoghi del Cuore del Fai 2020. Lo raggiunge facilmente anche a piedi con una bella passeggiata dal centro storico. Dall’alto il panorama è incantevole, puntellato da innumerevoli scorci. Superato il monumentale portale d’ingresso, si passeggia fra giardini, bastioni, ponti levatoi, possenti edifici, alcuni dei quali ospitano interessanti collezioni (come il Museo delle Armi Luigi Marzoli). Bastano pochi passi dalla fortezza per trovarsi nel centro storico, un museo diffuso da scoprire vagabondando senza fretta in un itinerario, sicuramente sorprendente, inframezzato da shopping e soste gourmet. Si inizia con il tour delle tre piazze, Piazza Loggia - la cui immancabile visita è un omaggio alle vittime delle strage neofascista del 1974 - Piazza Vittoria, Piazza Paolo VI. Da lì si percorre Via Musei, una vera passeggiata a ritroso nel tempo, con l’area archeologica di BRIXIA. Parco archeologico di Brescia Romana - la più vasta di rovine romane del nord Italia - e il Museo di Santa Giulia - straordinario complesso con resti di domus romane, chiese, chiostri - entrambi siti Unesco. Nel Tempio Capitolino si ammira la Vittoria Alata, imperdibile simbolo di Brescia, rarissimo bronzo romano di grandi dimensioni risalente alla prima metà del I sec. d.C., esposta da poco al pubblico dopo due anni di restauro. Se siete stati a Brescia qualche tempo fa, vale la pena tornarci adesso per ammirarla.
Case museo, castelli, parchi storici
La storia e l’arte si intrecciano alla natura in ville e castelli del bresciano, circondati da stupendi parchi, lussureggianti di fioriture primaverili. Il Vittoriale degli Italiani, innanzitutto, straordinario complesso di edifici, piazze, giardini e corsi d’acqua eretto nel 1921 a Gardone Riviera da Gabriele d’Annunzio, che qui trascorse i suoi ultimi 17 anni di vita. Simbolo e memoria della “vita inimitabile” del poeta, è un connubio di musei, archivi, biblioteche immerso in uno scenario naturale che spazia tra eleganti giardini, la limonaia con il Belvedere e il meraviglioso anfiteatro vista lago. Quest’anno se ne festeggia il centenario. Sempre sul lago di Garda, a Lonato tappa d’obbligo è la Casa del Podestà, inserita nel Complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como, che comprende anche la Rocca Visconteo Veneta (una delle più imponenti fortificazioni della Lombardia, Monumento nazionale dal 1942, dove è bello passeggiare e da cui si gode una vista incomparabile sul basso lago). Si visitano oltre venti ambienti ricchi di migliaia di oggetti antichi, fra dipinti, arredi lignei, sculture, maioliche e, nel giardino, la Biblioteca (una fra quelle private più importanti d’Italia) con oltre 52.000 libri dal XII al XIX secolo. Sono oltre 800 le opere (tra cui dipinti di Canaletto, Tiepolo, Guardi, Longhi) e preziosi gli arredi e gli oggetti d’arte applicata che si ammirano alla Fondazione Zani di Cellatica. Nel suo giardino – ricco di essenze esotiche, quali Cedri del Libano, Sophora del Giappone, Ginepro cinese, con una scenografica serie di macro Bonsai - si snoda un percorso tra sculture, fontane, elementi architettonici in dialogo con la natura. Circondati dal verde e ricchi di storia, con antichi arredi, sono anche il Castello di Montichiari e il Castello di Padernello.
Passeggiando in bicicletta
Anche se non siete ciclisti professionisti, nel bresciano troverete la vostra dimensione ideale sulle due ruote e la Ciclopedonale dei sogni di Limone sul Garda - considerata la passerella più spettacolare d’Europa, a sbalzo sul lago, è un tragitto slow con uno strepitoso panorama, adatto anche a famiglie con bambini, che si può fare anche di sera grazie a un’efficiente illuminazione a led – farà perfettamente al caso vostro, come la Vello-Toline, antica litoranea del lago d’Iseo oggi riqualificata, con circa 5 km di percorso a strapiombo. Immersa nella natura è la Ciclovia dell’Oglio, eletta ciclabile più bella d’Italia agli Italian Green Road Awards 2019, che si snoda dalla Valle Camonica al lago d’Iseo, per poi seguire lo scorrere lento del fiume in pianura. In Franciacorta si snodano invece cinque itinerari eno-ciclo-turistici fra vigne, antichi borghi e cantine, alla portata di tutti e dedicati ciascuno ad una tipologia di Franciacorta.
Ai più sportivi, agli appassionati di MTB, slow bike e road bike la Greenway delle Valli Resilienti offre - fra Brescia, la Valle Trompia e la Valle Sabbia - 3500 km di puro divertimento tra ciclabili, percorsi su strada e itinerari per mountain bike, suddivisi per vari gradi di difficoltà.
Per gli amanti delle camminate
Dalle rive del lago d’Iseo ai boschi della Valle Camonica si snodano - senza mai sovrapporsi- la Via Valeriana e il Cammino di Carlo Magno, due straordinari percorsi paesaggistici, storici e culturali da percorrere a tratti, oppure in un trekking di più giorni. Imperdibili per chi predilige la camminata lenta. La Via Valeriana è un antico tracciato che va da Pilzone sul lago d'Iseo a Edolo, dove si biforca per proseguire, da una parte fino all’Aprica, dall’altra fino al passo del Tonale, collegando così la Valle Camonica con la provincia di Sondrio. Lungo 140 km e diviso in 9 tappe, ripercorre l'antica strada che - si narra- fu realizzata dal generale romano Gaio Publio Licinio Valeriano per poter spostare il più velocemente possibile le truppe dall’Italia fino ai bacini del Reno e del Danubio.
Il Cammino di Carlo Magno parte da Lovere e arriva a Ponte di Legno. L'itinerario segue antichi sentieri seguendo le orme di Carlo Magno, che la leggenda vuole sia passato in Valle Camonica. Si sviluppa per circa 100 km ed è diviso in 5 tappe. Offre paesaggi altamente suggestivi e tocca importanti chiese, borghi e siti storici. Tra i punti imperdibili, il Lago Moro, piccolo gioiello incastonato tra le montagne sopra Darfo Boario Terme, il parco delle incisioni rupestri di Foppe di Nadro e quello di Naquane a Capo di Ponte, primo sito UNESCO della Valle Camonica.
Terme per tutti i gusti
Mai come ora la vacanza significa benessere. Per chi vuole approfittare di qualche giorno di break o della vacanza per rimettersi in forma e migliorare lo stato della propria salute, ideali e all’avanguardia sono i noti centri termali di Sirmione e Boario Terme. Più piccole, ma ben strutturate, anche le Terme di Vallio, e interessante la Speleoterapia nella miniera Sant'Aloisio a Collio, in Valle Trompia. L’apertura di tutte queste strutture è regolata dalle normative dettate dall’emergenza Covid.
I benefici salutari delle acque sulfuree salsobromoiodica di Sirmione erano conosciuti fin dal tempo dei Romani ed oggi sono alla base delle cure e dei trattamenti delle Terme di Sirmione, la prima realtà termale italiana, centro d’eccellenza nel trattamento delle affezioni dermatologiche, reumatiche, vascolari e nella riabilitazione motoria con una lunga esperienza nella prevenzione e nella cura delle patologie dell’apparato respiratorio. Il complesso si articola in un centro termale (le Terme Virgilio), 4 alberghi con SPA, di cui 3 con reparto termale, e l’Aquaria Thermal SPA, regno del benessere, con oltre 14.000 mq fronte lago con piscine termali, idromassaggi, docce emozionali, percorso vascolare, cabine benessere, saune, bagni di vapore, area per trattamenti benessere e aree relax polisensoriali. Le Terme di Boario si trovano nel cuore di grande Parco termale che consente di immergersi nel verde e nella natura, e sfruttano i benefici effetti delle acque bicarbonato-solfato-calciche di 4 fonti, provenienti dal monte Altissimo dopo aver fatto ben 10 anni di viaggio nella montagna. Con caratteristiche diverse, agiscono nell’organismo su specifici apparati (ad iniziare da fegato, vie biliari ed intestino) e sono utilizzate per la cura idropinica, terapia che qui ha ben 150 anni di storia. Le acque e la natura sono il miglior modo per detossinare mente e corpo. Il parco termale consente infatti agli ospiti di fare lunghe passeggiate nel verde dei viali costeggiati da piante che caricano l’aria di ossigeno, sorseggiando le acque depurative delle quattro fonti. Qui si trovano anche SPA e Centro benessere, luoghi di grande relax con piscine di acqua termale. Le Terme di Vallio sono immerse in un parco di 50 ettari che invita al silenzio e alla meditazione. Passeggiando fra alberi secolari, sentieri ombrosi e laghetti artificiali, si raggiungono il torrente di fondovalle e l’Orto giardino botanico.
Le limonaie, i giardini d’agrumi dell’Alto Garda
Storiche strutture a terrazzamento un tempo utilizzate per la produzione di arance e limoni, le limonaie sono straordinarie architetture che svettano verso il cielo con i loro alti pilastri e caratterizzano il paesaggio dell’Alto Garda. Giardini d’agrumi, le chiamavano per la loro bellezza. Uniche al mondo nel loro genere, testimoniano un’attività che, nel passato, aveva rivestito un ruolo molto importante per l’economia del lago, che nel 1700 esportava i suoi limoni in tutt’Europa. Tipica la loro struttura, con pilastri di candide pietre sovrapposte (che un tempo, d’inverno, sostenevano la copertura fatta di vetri e assi), circondati su tre lati da alte mura pure di pietra e aperti sul quarto verso il lago: in queste serre venivano coltivati non solo i limoni, ma anche aranci (per uso familiare) e cedri, destinati quasi esclusivamente alla fabbricazione dell'"acqua di cedro", profumatissimo liquore distillato dalla buccia. Alcune sono state restaurate e, fra di esse, sono state riaperte al pubblico la limonaia Pra de la Fam a Tignale, La Malora a Gargnano e la Limonaia del Castel a Limone sul Garda. Oltre alle visite guidate, vi vengono organizzate degustazioni ed è possibile acquistarvi prodotti tipici. Alla limonaia La Malora si può preparare (e portarsi a casa) un profumato sciroppo concentrato di limoni: è una delle molte e inconsuete esperienze che si possono fare nel bresciano proposte da Make in Brescia, prenotabili dal sito Visit Brescia.
La Valle delle Cartiere e il Museo della carta
Sempre sul lago di Garda, una passeggiata inconsueta è quella che porta a scoprire la Valle delle Cartiere e il Museo della Carta di Toscolano Maderno. Un luogo sospeso nel tempo e magnifico esempio di archeologia industriale: colpiscono l’occhio del visitatore i ruderi di decine di piccoli edifici affacciati lungo il fiume, un tempo destinati alla produzione della carta (che abbraccia un arco di tempo dal XIV sec. al XX sec.) ed ora sono in disuso. Il percorso ad anello prevede una bellissima passeggiata nella natura e nel silenzio tra prati, forre e la vecchia centrale idroelettrica in località Gatto. Il percorso è adatto a grandi e piccini. Meritano una tappa il Museo della carta, di cui Toscolano era un centro d’eccellenza, e il vicino laboratorio artigianale Toscolano Paper in cui può imparare a fare a mano un foglio di carta, un’altra delle esperienze di Make in Brescia.
Incisioni rupestri in Valle Camonica, Patrimonio dell’Umanità Unesco
Ci spostiamo ora nel cuore della Valle Camonica, che con il suo immenso patrimonio di arte rupestre si è guadagnata il titolo di primo sito UNESCO d’Italia e la denominazione di “Valle dei Segni”. Oggi sono ben otto i parchi camuni iscritti al Patrimonio mondiale dell’Umanità, stupendi da scoprire passeggiando fra radure e boschi, dove affiorano dal terreno migliaia di rocce istoriate nel corso 10.000 anni, dal Paleolitico al Periodo Romano (sono circa 200.000 le figure già catalogate e studiate). Innanzitutto quello di Naquane a Capo di Ponte, dove su 104 rocce, sono raggruppate oltre 30.000 figure, la maggiore concentrazione scoperta al mondo. Sempre a Capo di Ponte si trova il Parco archeologico comunale di Seradina e Bedolina, a Cemmo misteriosi sono i due grandi massi isolati nel prato che diedero il via, all’inizio del ‘900, agli studi sulle incisioni camune. Altri graffiti si ammirano nella Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo e nei Parchi di Sellero, Osimo e Luine a Darfo Boario Terme.
Le Piramidi di Zone, le “Fate di pietra”
La gente del posto le ha sempre chiamate “Fate di pietra” e sono le piramidi di erosione più imponenti d’Europa. Le Piramidi di Zone si raggiunge salendo da Marone, pittoresco borgo sulla sponda bresciana del lago d’Iseo. Si tratta di imponenti guglie (raggiungono i 30 m d'altezza e gli 8 m di circonferenza) sormontate da un macigno, con funzione di cappello protettore: modellate dall'erosione delle acque, sono i resti dell'antico ghiacciaio che circa un milione di anni fa ricopriva tutta la conca del lago d'Iseo. Al ritirarsi del ghiacciaio, le acque hanno iniziato ad erodere il terreno che, essendo formato da argilla mista a ghiaia e grossi macigni, non franò rapidamente: anzi, là dove era coperto da un grande macigno, resistette al logorio della pioggia e diede pian piano forma alle attuali piramidi. All’interno della Riserva naturale istituita nel 1984 e a esse intitolata, un percorso di circa un’ora semplice e adatto anche ai bambini -con indicazioni e spiegazioni sulle caratteristiche del territorio e le dinamiche del fenomeno - permette l’accesso a questo spettacolo. L’accesso alla riserva è libero e gratuito.
Lago d’Idro, sport e natura
Passeggiate nel verde, ma anche mountain bike, ferrate, parapendio e canyoning: il lago d’Idro è una palestra a cielo aperto, ideale per sportivi ma anche per chi semplicemente vuole far un po’ di movimento nella natura. Tra i molti itinerari escursionistici molto interessante dal punto di vista storico e paesaggistico è l’Alta Via dei Forti, il sentiero che ripercorre le linee di fortificazione della Prima Guerra mondiale tra trincee e grotte scavate nella roccia lungo il periplo del lago. Da non perdere, anche per lo stupendo panorama sul lago che si gode dall’alto, la Rocca d’Anfo, la più grande Fortezza Napoleonica d’Italia. L’antico fortilizio è aperto per visite guidate e si raggiunge attraverso diversi percorsi di trekking: esplorarlo è una piacevole e sportiva avventura.
C'è ne è davvero per tutti i gusti, ma se non siete ancora soddisfatti troverete altre info sul sito di Visit Brescia.
La redazione
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Taglio del nastro oggi per un altro tratto della Ciclovia del Sole. Un percorso di 46 km, da Mirandola a Sala Bolognese, realizzato in due anni dalla Città metropolitana di Bologna e che attraversa ben 8 comuni (Mirandola, San Felice sul Panaro, Camposanto, Crevalcore, Sant’Agata Bolognese, San Giovanni in Persiceto, Sala Bolognese e Anzola dell’Emilia).
Un evento senza pubblico per rispettare le norme anticovid, ma trasmesso in streaming e diretta tv, per presentare questa nuova ciclabile nata sul tratto dell'ex ferrovia Bologna-Verona in presenza o videopresenza del Ministro Enrico Giovannini, del presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, del sindaco di Bologna Virginio Merola e di tanti ospiti da Davide Cassani a Mario Calabresi, nonché i sindaci Federico Sboarina e Dario Nardella.
Il luogo simbolico scelto per l'inaugurazione è l'ex stazione ferroviaria di Bolognina di Crevalcore, teatro nel 2005 di un grave incidente ferroviario dove persero la vita diciassette persone.
Con la conduzione della giornalista Sabrina Orlandi, la diretta si apre con il video di Davide Cassani, CT della nazionale di ciclismo e presidente Apt Emilia-Romagna, che in questi giorni ha percorso in anteprima la Ciclovia.
“Pedalando si viaggia e viaggiando si impara” dice Cassani mentre macina quelli che definisce “46 km di emilianità pura”.
La tratta aperta oggi fa parte del grande itinerario ciclabile europeo Eurovelo7 Capo Nord-Malta che sarà ora percorribile da Bolzano a Bologna, mentre sono già finanziate e in parte realizzate alcune parti del tracciato Bologna-Firenze.
Antonio Dalla Venezia, Presidente Comitato tecnico scientifico Bicitalia, FIAB nazionale, esprime entusiasmo per il progetto e la consapevolezza che: “Investire nelle ciclovie fa bene al nostro paese”.
A tutto slow è l'intervento di Paolo Pileri, architetto del Politecnico di Milano ideatore e responsabile della Ciclovia Vento (Venezia-Torino Eurovelo 8): “Questo è un giorno importante, non tutto deve reggersi sulle grande opere veloci, occorre valorizzare e progettare la lentezza che significa imparare dal paesaggio, seguendo linee antifragili sulle quali è possibile rigenerare l'Italia. Non stiamo solo facendo mobilità sostenibile, ma lavoriamo a un nuovo modello di svilippo per il paese, a regia pubblica, che prevede inclusione, un vero e proprio nuovo corso lento”.
Dopo questi collegamenti a salire sul palco sono Davide Cassani e il giornalista Mario Calabresi “turista del tortellino” come si autodefinisce che in questi ultimi anni ha raccontato con passione i territori: “Sono 4,5 miliardi gli euro sviluppati dal cicloturismo nel 2019, 3 dei quali da turisti stranieri. Si tratta di un turismo nuovo e lungimirante che con la e-bike è accessibile proprio a tutti”. Però, a differenza di Pileri, non vede la mobilità lenta alternativa all'alta velocità, ma coesistente: “Un'esigenza che nasce dalla necessità di sentirsi più vicini ai territori, perfetto in un contesto come quello italiano dove le abitudini cambiano ogni 5 km”.
L'intervento di Jill Warren (CEO di European Cyclists' Federation) esprime soddisfazione per il progetto che permette di mettere un nuovo tassello nel mosaico delle ciclovia che unisce Norvegia e Malta tramite 17 percorsi che attraversano 9 paesi.
Vera Fiorani, amministratrice delegata di RFI (rete ferrovie italiane) spiega che questo tratto di ferrovia, costruito dal 1887-1924, attivo fino al 2008 e da allora rimasto inutilizzato, oggi riprende vita grazie a un contratto di comodato d'uso gratuito stipulato con gli enti locali che ha permesso la riqualificazione del percorso ora diventato una ciclabile: “Si tratta di uno splendido esempio di economia circolare”.
Soddisfazione anche negli interventi di Federico Sboarina sindaco di Verona e di Dario Nardella sindaco di Firenze.
Il Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini illustra i piani statali in merito: “Il nostro governo intende inserire un investimento senza precedenti sulla mobilità sostenibile e dolce: 600 milioni per le aree metropolitane e altri 400 per le ciclovie insieme a ferrovie e andando anche al di là, 4 milioni sono stati già stanziati per piste che uniscano ferrovie e università e altri 11 milioni sono in attesa di stanziamento.
L'uso della bicicletta sta diventando la scelta privilegiata tra i giovani, occorre una visione sistemica estremamente necessaria nel nostro paese, per questo cercheremo di introdurre misure che accelerino questo passaggio”.
Virginio Merola e Stefano Bonaccini sul palco insieme. Il sindaco di Bologna sostiene che: “Questa opera servirà a rilanciare il turismo lento nell'ottica di “affrettarci lentamente” come dicevano i Medici. E' un cuore alternativo alla nostra via Emilia. Ringrazio Alessandro e Katia di Città Metropolitana Bologna per la caparbietà impiegata nella realizzazione dell'opera, ma anche il presidente Bonaccini e tutti i sindaci che come si sul dire hanno voluto la bicicletta?... ”
Stefano Bonaccini esprime soddisfazione per il progetto realizzato in tempi record: “Insieme alla Vento quella inaugurata oggi è una delle grandi ciclovie che attraversano il paese nell'ottica di una mobilità sostenibile. Ma non ci fermeremo qui. Abbiamo in progetto altri mille km di piste ciclabili, ricordiamo infatti che siamo la seconda regione, dopo il Trentino, per cicloturismo infatti non a caso abbiamo Cassani nella nostra Apt. I bike hotel da noi sono già una realtà che verrà potenziata. Il nostro sogno è quello di portare il tour de France in Italia partendo proprio dall'Emilia Romagna”.
In conclusione gli 8 sindaci dei Comuni attraversati da questo tratto di Ciclovia hanno composto il logo che, in accordo con le 4 Regioni coinvolte, verrà adottato per tutto il tracciato della Ciclovia Verona-Bologna-Firenze.
Sara Rossi
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L’Arte, la musica e il vino per celebrare i terroir in cui l’azienda Donnafugata produce
La videomaker Virginia Taroni firma un’altra perla della comunicazione visual di Donnafugata che mette insieme riprese video e illustrazioni animate, in un montaggio scandito dalla musica di un’originale “samba sicula”.
La Sicilia di Donnafugata trova sempre nuovi spunti per raccontarsi, attingendo da linguaggi e tecniche comunicative che puntano ad affermare uno stile identitario nella comunicazione del vino. La comunicazione di Donnafugata – famosa nel mondo per le sue etichette d’autore – vuole essere inusuale ed efficace, distintiva e di valore, fedele alle radici eppure in grado di sviluppare contenuti inediti a partire dal linguaggio universale dell’arte e della musica.
Tutti elementi che si ritrovano nel nuovo video di presentazione dell’azienda, ricco di innumerevoli contaminazioni: c’è il teatro che diventa fiaba, con personaggi e figure che accompagnano lo spettatore in un “viaggio di scoperta” della Sicilia, nei luoghi reali della vita produttiva di Donnafugata.
Paesaggi di vigne immersi nella luce mediterranea, le nuvole che anellano la cima del vulcano, la natura straordinaria di una terra giardino, sono sequenze bellissime ed anche il tributo emozionato verso questa Sicilia da sogno, immaginifica quanto vitale, perché autentica e realmente vissuta.
Un flusso narrativo che ha nelle figure femminili, creature fantastiche che abitano l’universo delle etichette di Donnafugata, tratteggiate magistralmente da Stefano Vitale – l’artista/illustratore che con la famiglia Rallo ha un più che ventennale rapporto di collaborazione –, l’incipit che introduce, di volta in volta, un nuovo quadro espositivo, un’emozione, un ricordo del cuore.
Si sposa sempre più l’intervento artistico dell’animazione, portata in dote da Virginia Taroni, videomaker di punta sulla piazza meneghina che, anche in questo lavoro autoriale, ne sviluppa le potenzialità con una visione d’insieme mai realizzata in precedenza. “Un progetto emozionante che rappresenta il culmine di una lunga collaborazione con il team dell’azienda” sottolinea Virginia Taroni. “Era da tempo che cercavo l’occasione giusta per unire, in una singola animazione, tutto l’olimpo delle mitologiche ‘Donnafugate’ di Stefano Vitale, per me costante fonte d’ispirazione”.
Un video emozionale e seducente che rivelerà i profumi, le sensazioni, le immagini di una Terra generosa, solare, fatta di amore e passione per il vino, attraverso le note, allegre e spensierate, di una insolita ‘Samba Sicula’ - colonna sonora del video - affidata alla voce di una divertita Josè Rallo, impegnata in un pezzo tratto dal suo terzo album della collezione Donnafugata Music&Wine, di prossima uscita.
“Un brano del cuore che mi ha permesso, per la prima volta, di cantare in siciliano”, dichiara Josè Rallo, titolare dell’azienda insieme al fratello Antonio. “Un inno all’amore, quello per la Sicilia, un inno al tempo che deve essere lento ed attento ad ogni particolare, come accade nel fare sartoriale di Donnafugata.”
Donnafugata e Virginia Taroni, in tre anni, hanno sperimentato molto, e prodotto diversi contenuti audiovisivi in cui l’animazione e il richiamo all’iconografia aziendale sono centrali nel messaggio del brand. Un percorso di collaborazione, iniziato nel 2018 con la mostra ‘Inseguendo Donnafugata’ realizzata a Villa Necchi Campiglio con il FAI, proseguito poi con una serie di “piccole opere” dedicate ai vini e alle etichette più prestigiose e che, oggi, si arricchisce di questo ulteriore progetto artistico.
“Questo nuovo video – afferma Antonio Rallo winemaker dell’azienda di famiglia – è riuscito in pochi minuti a dare una panoramica completa di quello che Donnafugata è oggi, dalle cantine storiche di Marsala alle Tenute che abbiamo in Sicilia dove nascono le nostre piccole produzioni di pregio: Contessa Entellina, Pantelleria, l’Etna e Vittoria. Un video che grazie al suo linguaggio universale potrà trasmettere in tutto il mondo i valori di artigianalità, creatività e cura dei dettagli propri di Donnafugata.”
(ph Beatrice Pilotto)
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Saranno i nostri piedi a salvarci, le passeggiate immersi nella natura, ritrovare il ritmo lento per uscire dallo stallo di questo perido, ed ecco arrivare un'altra provvidenziale guida di Terre di mezzo per ricordarci che esplorare il territorio è possibile, è ancora possibile.
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Gli autori
Alberto Conte, fondatore del Movimento Lento, di SloWays e di itinerAria, da oltre 10 anni si occupa della progettazione di cammini e della divulgazione del viaggio lento come stile di vita. Con Terre di mezzo ha pubblicato anche Il Cammino di Oropa. A piedi da Santhià al Sacro Monte, La Via Francisca del Lucomagno“, scritto insieme a Marco Giovannelli.
Sara Zanni, archeologa e Guida Ambientale Escursionistica, è nata a Milano, ha studiato a Bordeaux, abita in Romagna ed è innamorata dei lunghi cammini storici, che la portano a lavorare e viaggiare ovunque per l’Europa. Per Terre di mezzo Editore ha già pubblicato Cento giorni in cammino (2020).
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