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La regione numero uno in Germania per beni culturali offre ovunque spunti irresistibili per una vacanza di evasione all’insegna di arte, musica, storia ma anche svago, relax e divertimenti
Il fascino della Sassonia non si concentra solo nelle grandi città di Dresda, Lipsia o Chemnitz. In tutte le regioni, dal Vogtland all’Alta Lusazia, aleggiano atmosfere millenarie e si conservano testimonianze di un passato ricco e glorioso. Importanti secoli di storia in Sassonia ci lasciano in eredità un firmamento di borghi affascinanti da visitare, tutti diversi e unici nel loro genere per caratteristiche geografiche, storiche, artistiche e culturali. Vediamone alcune.
Meissen. Raggiungibile da Dresda anche in bicicletta seguendo la via ciclabile del fiume Elba, Meissen vi aspetta con più di 1000 anni di storia, il castello di Albrechtsburg (il più antico della Germania), il Duomo gotico, la manifattura della porcella del celebre marchio MEISSEN e i deliziosi vini sassoni dei suoi vigneti. Il cuore del centro storico di Meissen è attraversato da un dedalo di stretti vicoli medioevali che è un piacere percorrere fino alla Burgberg. La vista dall’alto è caratterizzata da spioventi tetti rossi di forma irregolare, da deliziose case rinascimenti, romantici cortili e botteghe, mentre all’orizzonte si profila la verdeggiante e fluviale Valle dell’Elba.
Pirna. Tra Dresda e la Svizzera Sassone, la Valle dell’Elba si fa particolarmente bucolica. Alle porte di questa straordinaria natura da esplorare, c’è Pirna, vivace cittadina famosa per essere stata dipinta dal pittore veneziano Bernardo Bellotto. La veduta immortala la Marktplatz da cui comincia passeggiata nel passato verso il Municipio, la casa di Canaletto e la Chiesa di St. Marien, con un fonte battesimale in pietra di arenaria, vero gioiello. Pirna è la porta d’accesso del Parco Nazionale della Svizzera Sassone, che offre varie opportunità di fare sport, arrampicata e trekking: il più famoso è il sentiero del Malerweg (dei pittori romantici). Da Pirna si può inoltre prendere uno dei piroscafi a pale della storica flotta "Sächsische Dampfschiffahrtsgesellschaft” ed esplorare la romantica Valle dell'Elba.
Grimma. Lipsia dista appena una venitina di chilometri ma Grimma giace in un paradiso di pace e tranquillità. Da sempre considerata rifugio nella quiete dai sovrani di Sassonia e da uomini di cultura. Colpiscono in particolare il Municipio dal frontone rinascimentale, la Frauenkirche con le sue due torri, il collegio St. Augustin e il ponte in pietra sul fiume Mulde, firmato dall’architetto Poppelmann, lo stesso dello Zwinger di Dresda. Non lontano dal centro si possono visitare le rovine del monastero medioevale di Nimbschen, dove visse Katharina von Bora, prima di convertirsi al Protestantesimo e di sposare Lutero.
Città di confine in Alta Lusazia:
Görlitz. È la città più orientale della Germania da visitare per ripercorrere mezzo millenio di architettura europea e per ammirare il patrimonio di palazzi sapientemente restaurati, che vanno dal tardogotico al barocco, dal rinascimento al liberty. L’intero nucleo storico ed edifici come lo Stadttheater, il mercato coperto e la stazione ferroviaria testimoniano l’epoca fiorente di Görlitz. Da non perdere la Chiesa di San Pietro e Paolo con lo splendido “Sonnenorgel” (organo del sole) e il "Kulturhistorisches Museum" per saperne di più sulla storia della città. Ma Görlitz prende anche l’appellativo di Görliwood, meglio conosciuta nel mondo per essere la città dei film, set cinematografico di grandi pellicole internazionali, che ha conquistato registi come Tarantino e Wes Anderson. Attraversato il ponte Friedensbrücke (il ponte della pace) che scavalca il fiume Naisse, si arriva a Zgorzelec, la città gemella polacca di Görlitz, che dal 1998 è idealmente riunita a Görlitz sotto il titolo di Europastadt Görlitz| Zgorzelec, nell’intento di creare un’unica realtà incurante del confine politico e permeata da una frizzante atmosfera tedesco-polacca. Ogni estate Görlitz e Zgorzelec si trasformano per tre giorni in un fantasioso palcoscenico teatrale con il festival di teatro di strada ViaThea.
Zittau. Là dove i confini di Germania, Polonia e Repubblica Ceca si incntrano, sorge Zittau. Lungo i suoi antichi vicoli si percorrono 750 anni di storia e ci si cala in un’epoca in cui la città, grazie al commercio e alla damascatura era ricca e potente. I tessuti pregiati hanno fatto la storia di Zittau, che ancora oggi ne conserva esemplari di grande valore, come per esempio due veli quaresimali di epoca medievale. Il più notevole è il Grande Velo del 1472 impreziosito da 90 scene della Bibbia ed esposto nel Museo della Chiesa di Santa Croce. L’altro velo, più piccolo ma non meno pregiato, risalente al 1573, è conservato nel Kulturhistorische Museum, all’interno del Franziskanerkloster. Entrambe le sedi espositive si trovano sulla strada turistica nota come Via Sacra. Il centro storico, perfettamente conservato, è un capolavoro a cominciare dal Municipio e dalla Chiesa di St. Johannis con una torre panoramica alta 60 metri. Per una fuga nel verde, bisogna andare sui Monti di Zittau, paradiso dei trekker, raggiungibile con la ferrovia a scartamento ridotto a bordo di treni a vapore.
Città minerarie nei Monti Metalliferi:
Freiberg. Questa piccola città porta ancora evidenti tracce del fiorente passato legato all’estrazione dell’argento. Intorno al centro storico ci sono ancora oltre 550 fabbricati, oggi monumenti cittadini, che testimoniano quest’era mineraria. Tra questi il castello Freudenstein, custode dell’eccezionale mostra Terra Mineralia, la collezione privata più grande al mondo con oltre 3500 minerali e pietre preziose provenienti da ogni angolo del pianeta.
Le miniere si possono visitare, tra cui la più grande e antica della Sassonia, scegliendo diversi percorsi e scendendo anche fino a 180 metri sotto terra. Momento clou dell’anno per conoscere le tradizioni e la dura vita dei minatori è l’Avvento, periodo in cui si tengono le tradizionali parate delle corporazioni dei minatori in cui si rievoca il loro forte desiderio di luce.
Annaberg-Buchholz. Splendidamente situata sullo sfondo dei Monti Metalliferi, Annaberg-Buchholz è una cittadina mineraria ricca di tradizioni uniche e artigianato di pregio. L’estrazione dell’argento nel XIV secolo portò molta ricchezza e furono edificate importanti chiese come la chiesa di St. Annen famosa per l’altare dipinto con scene di vita dei minatori. Alla fine dell’epoca mineraria seguì quella dell’intaglio del legno, diventata un’arte esportata in tutto il mondo. Proprio nel centro di Annaberg-Buchholz, la Fabbrica dei Sogni introduce i visitatori nel mondo dell'arte popolare dei Monti Metalliferi, alla scoperta di oltre 1.500 oggetti di legno intagliati a mano, tra cui le famose decorazioni natalizie della regione.
La Redazione
di Gloria Giovannetti
Se siete alla ricerca di un itinerario fuori dalle solite rotte, ecco la nostra proposta: il Var, nel cuore della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, una gemma striata di verde e di azzurro, tra le più variegate e affascinanti di Francia, incastonata nel porfido rosso delle calanques, le imponenti scogliere a strapiombo sul mare cristallino e generoso, in mezzo alle quali si aprono spiagge di sabbia e sassi, baie segrete circondate da una natura verde, esuberante e selvaggia. Dietro, un incredibile mosaico di boschi, pianure, laghi, fiumi e gole che crea quel mix unico che costituisce la vera identità del dipartimento, affacciato sul mare, ma in stretto contatto con la montagna.
Una terra che unisce l’anima della Provenza alla luminosità della Costa Azzurra, perfetta sia per chi ama le grandi emozioni sia per chi predilige il relax o lo sport: randonnée, bicicletta, tutti gli sport del mare, golf, kayak. . . . . . . Ma anche adatta agli innamorati della cultura e dell’arte, Tolone, la capitale, ne è un fulgido esempio, come agli appassionati di enogastronomia che qui trovano la prima e più interessante regione produttrice di vino rosé del mondo e una cucina autentica, basata essenzialmente su prodotti freschi e di qualità, che propone piatti specchio dell’eccellenza di tutta la filiera gastronomica a cominciare dal lavoro degli agricoltori per finire con quello degli chef che qui fanno vivere, tutti i giorni, la grande gastronomia. Una destinazione ideale per tutta la famiglia con tante attività per i più piccoli: musei, zoo, parchi acquatici, di divertimento e d’avventura, giardini, bowling, go kart, paintball, cacce al tesoro, o ancora scuole di circo!
Un territorio con un clima di tipo mediterraneo, con temperature miti durante tutto l’anno dove godersi, ad ogni incontro, il rituale immutabile della siesta, le partite di pétanque, una mattinata di bat tuta di pesca con i pescatori locali che a bordo delle proprie imbarcazione condividono coi turisti tutta la loro passione per il proprio mestiere, le proprie conoscenze dell’ambiente marino e tutta la cultura legata alla propria attività. Un paese dove ogni pretesto è giusto per festeggiare tra balli tradizionali al suono dei galoubet e dei tamburelli, festivals cinematografici, sfilate di carri coperti di fiori, le veglie di Natale, i presepi dei santons…. . . . . o le feste e gli appuntamenti dedicati al dio Bacco dove il vino e i piatti tipici sono i padroni indiscussi.
Se avete un lungo fine settimana da dedicargli vi suggeriamo un itinerario attraverso paesaggi che raramente deludono, con mete che fanno a gara ad attrarre il viaggiatore in fatto di ambiente naturale, storia e cultura.
- Saint-Raphaël: ai piedi del Massiccio dell’Estérel, una delle principali attrattive della Costa Azzurra, bagnato dal blu indaco del Mediterraneo, e a metà strada tra l’esclusiva Cannes e la vivace Saint Tropez, Saint-Raphaël gode di un “art de vivre” tutto particolare che risulta essere un buon mix tra la frenesia delle città vicine e la tranquillità del Var, regione conosciuta ed apprezzata per le sue spiagge incontaminate, le scogliere rocciose, e una qualità di vita eccezionale. Una città tranquilla e amabile quindi dove “prendersi il tempo” regalandosi una passeggiata fra le strette stradine, del centro storico dove, ogni giorno si tiene il mercato dei fiori e della verdura scoprendo così la gastronomia locale e apprezzandone tutti i colori e i profumi! E non solo! Approfittatene anche per gustare una bouillabaisse (zuppa di pesce), l’anchoïade (crudités accompagnate da salsa di acciughe) o una fetta di tarte polonaise, alcune delle specialità più gustose e note del Var. Visitate poi la chiesa San Raféu, del XII secolo, eretta su precedenti edifici pagani e anche carolingi, e ulteriormente ingrandita nel XIII secolo con fortificazioni; la torre per godere del bellissimo panorama della baia e nel presbiterio scoprite il Museo archeologico dove si possono rivivere 2000 anni di storia tra relitti romanimarini carichi di anfore. Per i più mattinieri, è interessante un salto al porto quando è ancora in piena attività con il mercato del pesce a Km0, i pescatori lo vendono direttamente scaricandolo dai loro battelli, e, respirando l’aria di mare, attardarsi nei pressi di uno degli emblemi di Saint-Raphaël, la Basilica Notre Dame de la Victoire de Lepante, “La Cathédrale” per gli abitanti del posto, con un’imponente statua dell’Arcangelo Raffaele che presidia dall’alto l’ingresso, consacrata da Papa Giovanni Paolo II nel 2004.
Se il tempo non è tiranno, percorrete la Corniche d’Or, che collega la città a Cannes, scoprirete numerosi piccoli angoli di paradiso dove l’ocra che si mescola al rosso del massiccio e al blu del mare! E non dimenticate lecalanche rosseche danno l’impressione di trovarsi in un paesaggio da western nel mezzo dei canyon! Se preferite la sabbia, la spiaggia della Péguière, vicino al centro, o quella d’Arène Grosse vi attendono.
- Bandol: con una popolazione di quasi 8 mila abitanti, a metà strada tra Marsiglia e Tolone, Bandol è oggi una meta turistica rinomata per la bellezza dei paesaggi, delle spiagge con stabilimenti balneari moderni e accoglienti, per il suo “quai” Charles de Gaulle sempre molto animato, ideale per fare “vasche”, passando per un centro storico con qualche tesoro da non perdere come la chiesa di Saint-François-de-Sales con la navata che ospita il magnifico Cristo ligneo scolpito nel XIII secolo e un gettonatissimo Casinò, il Casinò Bandol, con una vista mozzafiato sulla baia, ideale per far festa, in una cornice incomparabile, fino a notte fonda! Ma Bandol è anche e soprattutto vini, i mitici rosé, emblema del dipartimento.
Vini provenienti esclusivamente da vitigni tradizionali maturati al sole e antichissimi: furono i Fenici a introdurre qui, circa 600 anni avanti Cristo, i primi ceppi di vite. Poi i Romani, in questa “Provincia romana”, contribuirono allo sviluppo dei vigneti. La tradizione viticola è dunque molto antica e il Var è oggi la prima regione produttrice di vino rosé nel mondo. I viticoltori sono all’avanguardia nelle tecniche di vinificazione. Questo è il risultato sia della storia sia dell’impegno delle ricerche condotte in questi ultimi anni con l’obbiettivo primario della qualità. Dalle rive del Mediterraneo alle colline dell’Alto Var, dal massiccio della Sainte Baume fino al Pays de Fayence, girate per sentieri e villaggi alla scoperta di proprietà viticole e di cantine cooperative. Sarà l’occasione per gustare le tre DOC del Var: Coteaux Varois, Bandol e Côtes de Provence. Accanto alle belle spiagge, al clima accattivante, agli edifici storici e ai pregiati vini non mancano le manifestazioni cui prender parte per assaporare le atmosfere autentiche delle tradizioni locali. Una tra tutte la Fête du Millésime Vins de Bandol, ogni prima domenica di dicembre, ormai un must per gli amanti del vino che condividono degustazioni e varie attività scoprendo i rossi, i bianchi e i rosé Appellation Bandol lungo il Porto e all’interno della cittadina.
- Tolone: gradevole,dinamica,movimentata, affacciata su una rada naturale, qualcuno dice addirittura la più bella d’Europa, Tolone, chiamata la “Ville Rose” in onore del colore dei materiali utilizzati nelle costruzioni locali tradizionali,il mattone e la terra cotta, è il capoluogo del dipartimento. Il suo importante porto è utilizzato sia come base navale dall’armata francese nel Mediterraneo sia come fonte di ricchezza turistica. Partono da qui, infatti, sia le grandi navi verso la Corsica sia barche e battelli coi quali andare alla scoperta delle isole e delle coste circostanti. Camminando per i vicoli della città vecchia, assai simili a quelli di Napoli, Valencia o Lisbona, ma con un pizzico di stile provenzale in più, si viene accolti dai colori, dai suoni e dai profumi del Var mentre a breve distanza l’uno dall’altro si possono ammirare l’Opéra, il secondo teatro d’opera più grande della Francia, il Musée National de la Marine, ancora più bello se visitato con i bambini, il gratuito Musée d’Art, con una ricca selezione fotografica di veri artisti quali Cartier-Bresson, Boubat, Doisneau, Freund o Lartigue. . . . . . . . . ed ancora la Cathédrale Sainte-Marie-de-la-Seds, dove tutt’intorno si fa musica ogni sera, immersi in un’insolita atmosfera retro, la chiesa di Saint François de Paule, ispirata al barocco romano e piemontese. Meritano un po’ del vostro tempo anche il nascente distretto artistico tra Rue Pierre Sémard e Place de l’Equerre, gli arditi esperimenti di street art, Place Raimu, una piazza tranquilla piena di poesia con la celebre scultura di Roberto Masseretti, “I giocatori di carte”, icona dell’art de vivre di questa accattivante città del sud della Francia. . . . . . . . . . . E, naturalmente, il belvedere del Mont Faron, un punto di vista decisamente unico per ammirare dall’alto il golfo e la città e il famoso mercato provenzale, quello cantato da Gilbert Becaud, dal martedì alla domenica, a Cours LaFayette, a base di prodotti locali e specialità come la cade, versione tolonese della nostra farinata di ceci.
- La-Seyne-sur-Mer: un traghetto che fa da metrò del mare ci porta, dal porto di Tolone alla Plage des Sablettes, una lunga lingua di sabbia costeggiata da prati, aree giochi per i bambini, campetti sportivi, ristorantini e bar dove non c’è mai traccia delle folle ansimanti della Costa Azzurra nemmeno in pieno agosto. Siamo a La-Seyne-sur-Mer, una delle località marittime più rinomate del dipartimento del Var, mix di testimonianze storiche appassionanti, scenari naturali selvaggi e incontaminati, spiagge sorprendenti e feste in ogni mese dell’anno. Un territorio dove il divertimento si sposa bene con il relax e le curiosità culturali. Tra gli edifici più affascinanti senza dubbio le costruzioni militari come il Fort Napoleon, simbolo della città, costruito tra il 1812 e il 1821 per volere dell’Imperatore Napoleone, mai utilizzato per dei veri combattimenti ad eccezione del 1944, in occasione della liberazione del territorio e il più antico Fort Balaguier, datato 1634, destinato alla difesa di Tolone insieme alla Tour Royale. Oggi, il primo racchiude un centro di incontri e scambi culturali, oltre a una ricca galleria d’arte contemporanea, ed è sede di festival musicali e rassegne di spettacoli; il secondo è diventato un museo navale dedicato alla storia marittima locale. Da ammirare anche la chiesa di Notre Dame de Bon Voyage, situata lungo il porto, dove i pescatori e i marinai possono da sempre salutarla prima di partire e mentre fanno ritorno a casa.
Ma chi visita La-Seyne-sur-Mer cerca soprattutto un mare cristallino e delle belle spiagge attrezzate, dotate di tutti i comfort che si possano chiedere a una località balneare moderna ed accogliente. E qui non c’è che l’imbarazzo della scelta: spiagge di sabbia, di ciottoli, di scogli come quelle due isolotti chiamati “les deux frères”, situati a est del Cap Sicié, protagonisti di numerose leggende. A proposito di leggende e tradizioni popolari: per scoprire il costume locale non c’è occasione migliore delle manifestazioni e degli eventi culturali che vengono organizzati periodicamente in città: tra i migliori appuntamenti si ricordano il Festival Teatrale estivo, il Festival di Jazz a metà luglio, e “Les Journées du Patrimoine”, a metà agosto. Per i più romantici, una passeggiata esclusiva, poco oltre il porto, all’isola di Gaou, accessibile tramite un piccolo ponte pedonale e ciclabile, diventata molto popolare, per la sua vegetazione preservata, le sue insenature e le sue scogliere che si tuffano nel mare con dei giochi favolosi, ma gettonatissima anche dai giovanissimi per i numerosi concerti che qui vengono organizzati. (g.g,)
Successo per il fam trip di Giver Viaggi e Crociere tenutosi in Islanda, a cui hanno partecipato rappresentanti di vari network e alcune tra le più affezionate agenzie del nord Italia, oltre ai commerciali Giver per Lombardia ed Emilia Romagna. Gli ospiti, accompagnati da Giorgia Paciotta, responsabile commerciale di Giver Viaggi e Crociere, hanno potuto visitare ed ammirare alcuni dei luoghi e delle meraviglie naturali più caratteristiche dell'Islanda come il Golden Ring, toccando Thingvellir, Geysir e Gullfoss, le cascate Seljalandsfoss e Skogafoss, la laguna glaciale di Jökulsárlón, la capitale Reykjavík. Il fam trip si è concluso con un'esaltante escursione per l'osservazione delle balene nei pressi della penisola di Snæfellsnes.
Il fam trip rientra nell'ambito delle numerose iniziative di Giver nella formazione degli agenti di viaggio sul proprio prodotto e dell'informazione commerciale all'unico canale di vendita dello storico operatore genovese, per l'appunto le agenzie di viaggi, alle quali Giver dedica l'attività di 15 promotori commerciali su tutto il territorio italiano. Giver Viaggi e Crociere propone l'Islanda con un catalogo dedicato di 44 pagine sul quale sono presenti ben 12 proposte esclusive Giver di tour con accompagnatore in lingua italiana e voli diretti di linea da Milano su Reykjavík, in alcuni casi abbinabili a isole Fær Øer, Canada e Alaska. Sullo stesso catalogo sono presenti numerose proposte individuali preconfezionate che possono essere prese come spunto per itinerari personalizzabili con il booking Giver. La programmazione Islanda di Giver è anche presente sul catalogo Il Grande Nord.
Nell’Islanda dell’Ovest e nei successivi Fiordi Occidentali si può leggere la storia geologica del paese, dalla creazione dell’Islanda, 16/16 milioni di anni fa fino alla colonizzazione del 9° secolo. La roccia più antica del paese è a Kögur nei Fiordi, mentre la più recente si trova nelle regioni interne di Borgarfjörður. Questa lunga storia fa sì che in poche altre parti dell’isola si trovi una altrettanto grande varietà di paesaggi naturali.
Qui si trovano tutti i tipi di vulcani e crateri, mentre l’energia geotermale si presenta in numerosi differenti aspetti, dalle fresche sorgenti di acqua minerale alla più potente sorgente geotermica d’Europa, la Deildartunguhver (180 l/sec. a 97°C).
Le tracce del vulcanesimo sono evidenti soprattutto nella penisola di Snæfellsnes, sulla quale troneggia la cima innevata del bellissimo e mitico ghiacciaio-vulcano di Snæfellsjökull. Non sorprende che l’intera zona sia stata dichiarata Parco Nazionale, dove gli abitanti vivono essenzialmente di ciò che offre la regione e di agriturismo, certificato dal Green Globe 21.
Le forze che da sempre plasmano e disegnano il paesaggio sono quelle perenni del vulcanesimo, dei fiumi torrenziali e dei ghiacciai che in numerose occasioni si sono riversati a valle fino alle rive del mare. Basti osservare la conformazione geologica del fiordo di Breiðafjörður con le sue innumerevoli isole e scogli e gli stessi fiordi occidentali, che un tempo erano un altopiano pianeggiante, mentre ora sono dominati da fiordi e profonde vallate scavate ancor’oggi da bianchi torrenti glaciali.
Ma non è solamente il paesaggio che attrae il visitatore in questa regione. La flora e fauna, soprattutto costituita da miriadi di uccelli marini, dominano i nostri sensi. Il Breiðafjörður si può considerare il paradiso degli amanti del bird-watching, che possono addirittura sperare di avvistare l’aquila dalla testa bianca, la regina degli uccelli islandesi. Nei fiordi si trovano le più imponenti scogliere di nidificazione d’europa, tra le quali il Látrabjarg che è anche il punto più occidentale del continente europeo.
Le ricchezze naturali e la fertilità del suolo fecero di questa regione la più popolata del paese nell’antichità, con località che sono fanno sempre parte della memoria storica degli Islandesi, come Reykholt, la sede dello scrittore Snorri Sturluson, il Borgarnes e la fattoria di Eiríksstaðir, casa di Erik il Rosso e di sua moglie Þjóðhildur, genitori di Leifur il Fortunato scopritore del continente americano nell’anno 1000.
Negli ultimi anni si sono sviluppati fiorenti centri urbani nel Borgarfjörður, soprattutto intorno alle università ivi trapiantate. Al Bifröst si trova l’Università di Economia mentre a Hvanneyri è sorta la sede della facoltà di Agraria.
(www.west.is - foto On the Road)
È finita sulle testate mondiali più importanti, tra copertine patinate e campagne televisive, come se fosse una diva di Hollywood: Travel Channel, National Geographic, Euronews, Tv5 Monde, Sky, CNN, BBC world, Eurosport, tutti parlano di lei. La Serbia è in cima alle classifiche delle mete dell’anno secondo i media americani.
Serbia in cima alle classifiche delle mete dell’anno secondo i media americani Il New York Times e la Cnn indicano, infatti, Belgrado e il Paese come place to be nel 2018. Nella tradizionale classifica dei “52 luoghi” dell’anno, il Times elegge Belgrado per la sua vocazione di città della notte e per le energie che emanano i nuovi luoghi del divertimento e della creatività. Il quotidiano di New York definisce la città come la grintosa “party town” d’Europa. La Cnn, il canale all news tra i più noti al mondo, sceglie invece le gole sul Danubio, il parco nazionale di Tara e le Porte di Ferro per promuovere la Serbia tra i venti luoghi del mondo ideali per una vacanza nel 2018.
Dopo aver realizzato nel 2015 un celebre servizio su Savamala, il quartiere della città vecchia che ha segnato il rinascimento di Belgrado, la Cnn consiglia un viaggio nella natura per le vacanze di primavera e estate 2018, quando è più consigliato avventurarsi tra le gole del parco di Derdap, il canyon più profondo d’Europa, e il parco nazionale di Tara, con le atmosfere fuori dal tempo degli etnovillaggi. A Belgrado invece, come suggerisce il New York Times, si respira l’atmosfera che l’ha trasformata nella nuova destinazione mondiale del divertimento, anche grazie agli spazi artistici del Kc Grad e della Galerija Štab.
Ma qual è il lavoro svolto dall’Ente del Turismo serbo per raggiungere questi risultati? “Stiamo portando avanti un piano di promozione che si allinea alle operazioni che fanno anche gli altri: partecipiamo alle fiere di settore, organizziamo i fam tour per i giornalisti e le agenzie di viaggi e programmiamo campagne sui mezzi di informazione - spiega Aneta Uskokovic, market manager per Italia, Spagna e Cina dell’Ente -; però bisogna anche considerare che il nostro vettore nazionale ha aperto nuove tratte e così il nostro aeroporto, il Nikola Tesla, ha avuto oltre 5 milioni di passeggeri l’anno scorso, raggiungendo un nuovo record”.
Il 2017 è stato per il Paese dei Balcani l’anno del record per l’inbound internazionale, a chiusura di un quinquennio tutto positivo: “Negli ultimi cinque anni - sottolinea la market manager - la crescita, a livello globale, è stata sempre a doppia cifra, arrivando a un 2017 senza precedenti”. L’incremento dello scorso anno è stato, infatti, del 17 per cento rispetto al 2016 con un totale di un milione e 500mila presenze e oltre 3 milioni e 200mila pernottamenti.
Un trend positivo che coinvolge anche l’Italia, da dove nel 2017 sono arrivati oltre 50mila turisti, registrando un incremento di 4 punti percentuali sul 2016 (che aveva già segnato un +7 per cento sul 2015) e oltre 115mila pernottamenti, pari al +5 sull’anno precedente.
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