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Se dovessimo descrivere l'Islanda con dei colori, ne useremmo sicuramente tre: il blu, che richiama il cielo e il mare, il bianco, quello dei ghiacciai perenni e della neve, e il rosso, quello del fuoco, che vive nei vulcani. Ecco descritta la bandiera dell'Islanda: un fondo blu con una croce bianca e rossa, le cui braccia arrivano fino ai bordi della bandiera. Lo stemma dell'Islanda, che è formato da uno scudo colorato con la bandiera, è sorretto dai quattro protettori del paese: Griðungur (il toro) che è il difensore della parte sud occidentale dell'Islanda, Gammur (l'aquila o il grifone) sorveglia la parte nord occidentale del paese, Dreki (il drago) quella nord orientale e Bergrsi (il gigante di roccia) quella sud orientale. Non sembrano nomi della saga de "Il Signore degli anelli" di John Ronald Reuel Tolkien?
TOUR DELL'ENTROTERRA
Un itinerario adatto per chi vuole toccare i luoghi più belli e le zone più interne dell'Islanda. Si parte da Reykjavik e si procede lungo la costa sud per arrivare alle cascate di Seljalandsfoss e Skogafoss, al grande promontorio di Dyrholaey, santuario degli uccelli marini, per arrivare al minuscolo villaggio di Vìk con la grande spiaggia nera e i grandi faraglioni sull'oceano. Si prosegue lungo la grande distesa di sabbia Skeiðarásandur e i campi di lava coperta di soffice muschio, per entrare nel regno di Vatnajökull, il ghiacciaio e parco nazionale più grandi d'Europa, quindi la laguna glaciale Jökulsárlón con la navigazione fra i bianchi iceberg. Il viaggio continua lungo la costa est, tra i fiordi, in una zona meravigliosa, scolpita dai ghiacciai durante la fine dell'era glaciale. Si visita il piccolo museo dei minerali a Stöðvarfjörður, quindi Egilsstaðir, il centro più importante dell'est, per arrivare nel minuscolo villaggio di pescatori nel bel fiordo Borgarfjörður Eystri, circondato da montagne colorate di riolite, per respirare l'autentica atmosfera dei remoti villaggi islandesi. Si riparte per l'altopiano interno, con vista sui vulcani, per arrivare nella parte settentrionale a Dettifoss, la cascata più potente d'Europa (che appartiene al parco nazionale Vatnajökull), la grande gola degli Dei Ásbyrgi e la penisola di Tjörnes, appena sotto il circolo polare Artico, per poi scoprire le meraviglie del lago Mývatn, con passeggiate vicino ai crateri e ai campi di lava, per arrivare alla seconda città d'Islanda, la "capitale" del nord, Akureyri: situata sulla cima di in un ampio e lungo fiordo, è famosa per il suo bell'orto botanico e per le casette colorate. Si riparte per la cascata degli dei, Goðafoss, e poi si attraversa la zona selvaggia e deserta dell'interno dell'Islanda, lungo la pista di Sprengisandur, per arrivare nella protetta Landmannalaugar, una regione rinomata per le sorgenti calde naturali. Quindi si punta verso sud, la zona del Circolo d'Oro con la cascata d'oro, Gullfoss, la sorgente eruttante Geysir, con il suo alto getto di vapore in aria e il Parco nazionale Thingvellir (importante sia storicamente che geologicamente per la presenza della spaccatura della dorsale medio-atlantica) per arrivare a Reykjavik.
TREKKING LAUGAVEGUR: LANDMANNALAUGAR IN TENDA
Scelto dal National Geographic come uno dei "20 migliori trekking nel mondo", l'itinerario parte in autobus da Reykjavik. Prima tappa Landmannalaugar, una regione montuosa, nei pressi del vulcano Hekla, per cominciare il trekking (12 km, dislivello +470 m, 4-5 ore di cammino) tra le meraviglie geotermiche, le montagne colorate e i vapori delle sorgenti di acque calde, passando vicino alla sorgente calda Stórihver per dormire in uno dei più remoti campeggi in Islanda, nel deserto di ossidiana di Hrafntinnusker. Si riparte (12 km, dislivello -490 m, 4-5 ore di cammino) per camminare lungo le montagne Reykjafjöll, per poi scendere nella zona Jökultungur, dove l'attività geotermica ha colorato le gole di giallo e rosso, per arrivale al lago Alftavatn. Si prosegue (15 km, dislivello -40 m, 6-7 ore di cammino) verso il vulcano verde Stórasúla, il deserto glaciale nero di Mælifellssandur, la vista sui ghiacciai Eyjafjallajökull e Mýrdalsjökull e i canyon scavati dal fiume glaciale Markarfljót, profondi quasi 200 metri, con arrivo al campeggio in Botnar. Si prosegue (15 km, dislivello -300 m, 6-7 ore di cammino) per Thorsmork, lungo il sentiero che porta a pochi chilometri dal grande ghiacciaio Mýrdalsjökull, si scende verso Almenningar, camminando sotto la montagna caratteristica Einhyrningur e nella foresta di betulle fitta in Þórsmörk. Si continua al valico di confine tra i due ghiacciai, Eyjafjallajökull e Mýrdalsjökull. Si cammina (16 km, dislivello + 800 m, 7-8 ore) fino ai due nuovi vulcani formati nel 2010, Magni e Modì, i figli di Thor, passando vicino ad una "cascata" di lava formatasi nell'eruzione.
ALLA SCOPERTA DEL SUD
Un itinerario unico nel sud dell'Islanda tra le lingue ghiacciate del Vatnajökull, Geysir, le più spettacolari cascate del sud Gullfoss e Skogarfoss, il lago Jökulsárlón strapieno di iceberg, le incredibili acque termali naturali nel Landmannalaugar, il Parco Nazionale di Skaftafell e il massiccio più famoso dell'Islanda, il Fjallabak, situato vicino al ghiacciaio del Vatnajökull. Lasciata Reykjavik si procede verso Krysuvik, dove la dorsale oceanica esce in superficie offrendo numerose fumarole, pozzanghere di acqua e fango bollente, quindi il lago Kleifarvatn, il Parco Nazionale di Þingvellir (luogo da cui passa la faglia che separa l'Europa dall'America), Geysir (la particolare esplosione di acqua calda che ha dato nome a questo fenomeno in tutto il mondo), la sorgente dello Strokkur e Gullfoss, la cascata più rinomata dell'Islanda. Si prosegue per il Parco Naturale di Skaftafell per ammirare il ghiacciaio Vatnajökull, la terza massa gelata più grande del pianeta, dopo l'Antartide e la Groenlandia (con una superficie di 8.400 kmq, occupa il 13% dell'isola), il canyon di Eldgjá (la gola di origine vulcanica più grande del mondo), un trekking di 2-3 ore a Skaftafell per contemplare le viste più spettacolari del ghiacciaio Vatnajökull e le sue lingue di ghiaccio, la cima del Hvannadalshnúkur (che con i suoi 2.111 metri di altezza è la montagna più alta di tutta l'Islanda), la cascata di Svartifoss, conosciuta per le sue particolarissime colonne di basalto, da cui hanno tratto ispirazione nella costruzione della cattedrale di Reykjavik. Quindi Jökulsárlón, un favoloso lago pieno di iceberg (che ha fatto da scenario in vari film della saga di James Bond) e il meno conosciuto lago di Fjallsárlón, con la sua lingua glaciale dove, equipaggiati con i ramponi, si farà una breve escursione. Si prosegue per il canyon di Fjadrargljúfur, situato vicino al villaggio di Kirkjubæjarklaustur, quindi si attraversa il campo di lava più esteso del mondo e la grande superficie di sabbia di Skeiðarársandur (per vedere da vicino l'effetto delle eruzioni vulcaniche) per poi trasferirsi a Skógar, per visitare l'impressionante cascata di Skógafoss e godere della vista dei ghiacciai di Mýrdallsjökull,
Eyjafjallajokull, dell'oceano Atlantico, quindi le caratteristiche spiagge di sabbia nera di Vík con le colonne marine di lava nera, e di Reynisdrangar, le giganti formazioni marine di basalto, che rappresentano una delle immagini più suggestive dell'Islanda (secondo una leggenda sono dei Troll pietrificati!). Si prosegue per la cascata di Seljalandfoss, con 54 metri di caduta, per camminare dietro la sua cortina d'acqua, quindi la cascata "nascosta" di Glufrafoss, per arrivare alle pendici dell'Eyjafjallajökull, il ghiacciaio che sovrasta l'omonimo vulcano (quello dell'eruzione del 2010!), quindi Hveragerði, la zona termale più vicina alla capitale (dove sono coltivati fiori e ortaggi in numerose serre), per arrivare Reykjavik.
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Il Perù trionfa all’ultima edizione dei World Travel Awards Sudamerica: non solo la destinazione è stata eletta quale Migliore Meta Gastronomica del Sudamerica, ma anche la sua Lima è stata designata Migliore Meta per il Turismo Aziendale. PROMPERÚ, infine, è stato confermato quale Miglior Ente di Promozione turistica del Sudamerica. Alla cerimonia di premiazione, che si è svolta venerdì 1 luglio presso lo Swissôtel della capitale peruviana, hanno partecipato le principali catene alberghiere, i più importanti operatori turistici e associazioni del settore operanti in Perù e nel resto del Sudamerica.
“Vediamo il prestigio della nostra gastronomia crescere e consolidarsi ed il riconoscimento conferito alla cucina peruviana si somma a quelli già ottenuti dal ristorante Central dello chef Virgilio Martínez, posizionato nuovamente al 4° posto nella classifica dei 50 Migliori Ristoranti del Mondo, dal Maido di Mitsuharu Tsumura, che ha ottenuto il 13° posto e dall’Astrid & Gastón, in 30° posizione - ha dichiarato Magali Silva Velarde-Álvarez, ministro del Commercio Estero e del Turismo (MINCETUR) - quanto alla scelta della nostra capitale come leader del Sudamerica per il business travel, si tratta di un riconoscimento per il lavoro svolto in questo settore per attirare nuovi eventi e migliorare le infrastrutture. Nella classifica del 2015 dell’Associazione Internazionale Congressi e Conferenze (ICCA), il Perù è pri mo nella regione per aumento degli eventi internazionali ospitati, mantenendo il 39° posto”.
Anche il settore privato del turismo peruviano ha ottenuto 13 importanti riconoscimenti. Quattro quelli assegnati agli operatori turistici: Condor Travel come Migliore Operatore Turistico, Explorandes come Migliore Operatore Turistico Ecologico, Explora come Miglior Agenzia di Escursioni e Máncora come Migliore Meta Balneare. Sono 9, invece, le nomine del settore alberghiero: Belmond Miraflores Park come Migliore Resort Romantico; Casa Andina Valle Sagrado e Aranwa Cusco come Migliore Hotel Boutique; Los Delfines come Migliore Casinò Resort; Hilton Miraflores come Miglior Hotel Business; Marriott de Lima come Migliore Suite di Hotel; Tambo del Inka di Valle Sagrado come Miglior Hotel di Lusso e miglior Resort; Westin come Migliore Hotel; Costa del Sol come Miglior Hotel in Aeroporto.
“I riconoscimenti di questa importante manifestazione premiano tutti i peruviani, perché sono il frutto di un intenso lavoro collettivo realizzato in collaborazione con il settore privato – continua il ministro - grazie ai nostri sforzi di promozione, il Paese ha visto ratificata anche la sua posizione predominante nel turismo aziendale”.
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La scorsa settimana, per celebrare il centenario del National Park Service (NPS), Obama e la first family si sono recati in visita presso Yosemite Valley. Scenari naturali tra i più spettacolari al mondo con picchi, cascate, laghi e foreste centenarie hanno accolto il Presidente.
“Un esperienza che non si riesce a catturare su uno schermo o una foto. Bisogna vedere questi luoghi di persona e lasciarsi trasportare dalla natura”, queste le impressioni di Barack Obama che ha aggiunto “ i parchi nazionali rappresentano un patrimonio inestimabile e alla portata di tutti, sono – come spesso vengono soprannominati – America’s best idea”.
Il Presidente ha poi proseguito il suo discorso ricordando l’impegno della sua amministrazione e di alcuni dei suoi predecessori nella protezione e conservazione ambientale e ha concluso ponendo l’accento sulla più grande sfida del nostro secolo, il cambiamento climatico.
A svolgere gli onori di casa nello stato californiano Caroline Beteta, presidente e CEO di Visit California, l’ufficio del turismo della destinazione.
“L’ industria turistica della California da il benvenuto al Presidente Obama. Questo viaggio rappresenta una magnifica occasione per la famiglia presidenziale di conoscere le bellezze naturali del Golden State. La maestosità di Yosemite attrae ogni anno visitatori da tutto il mondo. Il suo fascino costituisce il motore dell’economia delle comunità che vivono intorno al parco, è un vero tesoro “ ha dichiarato la numero uno di Visit California.
Un avvenimento significativo che non si ripeteva dal 1962 con Kennedy e che mette sotto i riflettori, in anno così speciale come quello del NPS Centennial, la bellezza e l’unicità dei variegati paesaggi della California.
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Sebbene 4 delle dieci destinazioni più popolari quest’anno tra gli italiani si trovino negli Stati Uniti, la meta estiva più economica è Bangkok. Il prezzo medio per 1 settimana di vacanza nella capitale thailandese è di 941 euro a persona. Seguono sul podio 2 capitali europee: Barcellona (1.418 euro) e Amsterdam (1.520 euro), ideali per chi non rinuncia a partire ma ha un budget limitato, come risulta dall'indagine di KAYAK.it sui costi di viaggio per le mete estive preferite quest’anno dagli italiani.
Prendendo in considerazione il costo del volo, le destinazioni più economiche sono senza dubbio quelle europee: Londra è quella meno cara, a solo 234 euro, seguita da Ibiza (244 euro) e Amsterdam (264 euro).
Le destinazioni a lungo raggio implicano un costo maggiore per il volo: Los Angeles e San Francisco sono le più costose con una spesa media rispettivamente di 962 euro e 859 euro.
Il costo del soggiorno in un hotel a 3 stelle per una settimana vede Bangkok come destinazione più economica (295 euro), San Francisco è la più cara con 1.501 euro. Tra le mete europee, invece, l’offerta più conveniente si trova a Barcellona con 705 euro.
Bangkok resta la meta più abbordabile anche per gli amanti degli hotel a 4 stelle, con una spesa media di 487 euro alla settimana. Seguono destinazioni europee, ovvero Barcellona e Amsterdam, rispettivamente a 977 euro e 1.085 euro.
Le città degli Stati Uniti rappresentano le destinazioni di volo più costose: Los Angeles si posiziona come la più cara, con un costo medio di 962 euro per il biglietto aereo, seguita da San Francisco (859 euro) e Miami (500 euro).
Barcellona e Ibiza sono le destinazioni più economiche per una settimana di noleggio auto: il costo è rispettivamente di 136 euro e 154 euro. New York è invece quella più costosa, con una spesa media di 382 euro per una settimana.
Per quanto riguarda i cibo, Bangkok propone una media di 51 euro per un pranzo n un ristorante, a seguire Tokyo con 93 euro e Barcellona con 96 euro. New York (179 euro) è la meta più costosa per quanto riguarda l’aspetto gastronomico della vacanza, seguita da Londra con 159 euro.
Prendendo in considerazione il costo delle attività turistiche da poter svolgere nelle destinazioni delle proprie vacanze, Ibiza risulta la più conveniente (14 euro), seguita da Tokyo (19 euro) e da Amsterdam (20 euro).
Infine, la ricerca mostra che i costi per i souvenir sono piuttosto omogenei in tutte le dieci destinazioni preferite dagli italiani, con prezzi che variano dai 2 ai 4 euro.
www.kayak.it
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A distanza di oltre 50 anni dall’ultima volta, già quest'estate si potrà volare direttamente tra Usa e Cuba. L'amministrazione Obama, tramite il dipartimento dei trasporti, ha infatti concluso il processo di selezione e ha autorizzato sei compagnie per far rotta su nove città dell'isola caraibica, oltre all'Avana: American Airlines, Frontier, JetBlue, Silver Airways, Southwest e Sun Country. Ora devono essere definiti gli accordi con il governo cubano ma i primi biglietti dovrebbero essere venduti nelle prossime settimane, ancora in tempo per sfruttare la stagione estiva.
Per ottenere i diritti a volare a Cuba c’è stata una vera e propria corsa. Le compagnie americane avevano chiesto addirittura di avere più rotte per l'Avana dei 20 voli giornalieri disponibili e questo ha ritardato di quasi due mesi la conclusione dell'iter.
Finora gli unici voli esistenti tra i due Paesi sono quelli charter, una ventina al giorno. Voli spesso costosi e caotici, che partono in genere dalla Florida e che lo scorso anno hanno portato a Cuba circa 160 mila viaggiatori americani, insieme a centinaia di migliaia di americani di origine cubana in visita alle loro famiglie.
I nuovi voli commerciali, che saranno meno cari e offriranno servizi clienti 24 ore su 24 oltre alle prenotazioni online, lasciano sperare in un boom di passeggeri. Per ora non sono previsti voli delle compagnie aeree cubane in Usa perché i loro aerei dovrebbero ottenere licenze speciali dal governo americano e rischierebbero inoltre il sequestro per le numerose cause di cubani e aziende americane che in passato si sono visti confiscare i beni dal regime di Castro.
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Con una sentenza pronunciata dal giudice Gustave Dodin alle Seychelles, 5 somali sono stati condannati a 12 anni di carcere per atti di pirateria secondo quanto richiesto dalla pubblica accusa.
I somali erano accusati di essersi impossessati di una barca tenendo in ostaggio l’equipaggio indiano e di averla usata per attaccare una petroliera.
Malgrado la richiesta dell’avvocato della difesa, che voleva far cadere le accuse a carico dei suoi clienti, nel marzo scorso il giudice Dodin ha insistito per arrivare alla conclusione del processo davanti alla Corte Suprema delle Seychelles.
L’arcipelago delle Seychelles, composto da 115 isole disseminate nell’Oceano Indiano, si è posto in prima linea contro la pirateria che considera un flagello in grado di minare turismo e pesca.
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