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La redazione
DA SECOLI SULLE TAVOLE DELLA COLAZIONE PASQUALE MARCHIGIANA
È una preziosa opera d'arte, ovvero fatta ad arte da maestri casari, veri custodi delle nostre tipicità gastronomiche e dell'ambiente. Un formaggio nato dal latte di animali liberi, sani e felici che compone la tavola della tradizione pasquale marchigiana insieme ad altri ingredienti speciali come crescia al formaggio, uova e frittata di erbe e ciauscolo. È la Casciotta d’Urbino Dop, eccellenza agroalimentare italiana e marchigiana, simbolo della provincia di Pesaro e Urbino, il primo formaggio ad aver conquistato la Denominazione di Origine Protetta.
Protagonista di una storia d’amore secolare con il suo ambasciatore più illustre, Michelangelo Buonarroti, la Casciotta d’Urbino Dop divenne una specialità distintiva marchigiana con il signore del Ducato di Urbino, Federico da Montefeltro, che decise di proteggere il suo territorio dalle scorrerie dei pastori transumanti agevolando l’uso dei pascoli per gli allevatori locali. La produzione di piccole forme rotonde, morbide e dal sapore delicato si affinò fino ad arrivare agli anni ’60 del secolo scorso quando le “vergare”, donne di casa del pesarese dedite all’allevamento del bestiame, coniarono l’odierna formula magica: latte ovino 70-80% e latte vaccino 30-20%.
Oggi, questa formula magica è protetta dal Disciplinare di Produzione, garante anche della definizione e del rispetto delle regole di lavorazione casearia fondamentali per ottenere un formaggio di alta qualità e buono come da tradizione. Per tutelarne l’eccellenza, al Disciplinare si affianca il Consorzio di Tutela Casciotta d’Urbino Dop che si occupa anche della sua promozione e valorizzazione.
La Casciotta d’Urbino Dop, regina della tavola sin dal XV-XVI secolo, è inconfondibile sin dal nome che la distingue dalla classica caciotta grazie alla caratteristica “S”, frutto di un fortunato errore di trascrizione di un impiegato ministeriale del ‘500.
Ma anche il gusto è altrettanto inconfondibile: dolce e delicata, ha il sapore del burro e del latte fresco col quale viene prodotta. Friabile e molle, all’olfatto è fragrante e aromatica. Una vera perla, versatile e perfetta per le impreziosire le ricette …e le colazioni più diverse!
Redazione
26 giugno 2020
Grande attesa per l'apertura del ristorante ospitato nell’Antico Convento dei Cappuccini di Ragusa Ibla. Un nuovo menu per una pausa di bellezza, quiete e natura.
C’è un tempo per tutto, anche per fermarsi, riprendere contatto con l’anima più autentica dei luoghi e godere della loro bellezza. E ci sono posti dove la lentezza è un valore in più, in grado di regalare la dimensione di un’esperienza che diventa scoperta, donando il tempo giusto per ammirare ciò che c’è intorno e gustare una cucina legata al territorio.
A Ragusa Ibla esiste un luogo amico del tempo e delle cose buone,il ristorante Cenobio. Già il suo logo riportante una delle meridiane presenti nel chiostro dell’edificio ne anticipa l’identità. Il ristorante è ospitato all’interno dell’Antico Convento dei Cappuccini, immerso nel verde dei Giardini Iblei, dinanzi una magnifica vallata. Lo chef Francesco Mastronardi propone una cucina dove si rispetta il ritmo delle stagioni ed il lavoro dei piccoli produttori, dove la tecnica sa sposarsi bene alla semplicità e all’estetica dei piatti, mero cibo per l’anima.
Il prossimo 26 giugno l’apertura del ristorante al pubblico, con tutti gli accorgimenti dettati dal dopo lockdown per rendere più sicura e piacevole la sosta gourmet. Il menu è composto da tre proposte (con piatti vegetariani, di pesce e di carne) e da tre dessert che abbracciano i valori della mediterraneità, della stagionalità, della sostenibilità nonché eticità degli ingredienti. E sarà lo stesso chef che con il piacere di raccontarli accoglierà gli ospiti nel giardino che si apre sulla scenografica vallata dell’Irminio o all’interno della sala affrescata del Cenobio.
“Il menu prevede anche degli speciali del giorno sulla base della disponibilità delle materie prime – precisa lo chef - mentre le varie pietanze proposte à la carte prevedono una versione gluten free.Chi ama mangiare vegano potrà puntare su piatti quali il timballo di patate e tenerezze, l’insalatina di peperoni, la crema di zucchine estive o la nostra pappa al pomodoro. Per i bambini oltre ad una versione semplificata dei piatti in carta è possibile proporre una pizza ed un hamburger in una versione semplice e genuina.Grande attenzione infine al cestino del pane, contenente diverse tipologie di pani prodotti con grani locali”.
Da provare fra gli antipasti il Toast di pane nero e gambero rosa con insalatina di polpo e calamaro e gazpacho verde mentre per gli amanti della pasta i Tortelli ripieni di ricotta ed erbette del convento su verdure “accaponate” e crumble di pinoli. Fra i dolci metterà tutti d’accordo il Biancomangiare di latte di mandorla, melone marinato e biscotto di fondente modicano (vegano- gluten free).
Per info e prenotazioni:
Antico ConventoIbla - Viale Margherita 41 - Ragusa Ibla
Tel. +347 147 2915 |
La Redazione
LA DOLCEZZA DELLA SOLIDARIETA’ VOLA CON GIOVANNI COVA & C
Una Pasqua solidale anche se distanti. La Giovanni Cova & C., marchio di alta pasticceria milanese, ha annunciato una donazione di Colombe Pasquali agli Ospedali del Gruppo San Donato, Ospedale San Raffaele: Policlinico San Marco, Policlinico San Pietro, Villa Chiara, Villa Erbosa, Istituti Clinico Città di Brescia, Istituto Clinico San Rocco, Istituto Clinico Sant’Anna Istituti Clinici Zucchi MONZA, Istituti Clinici Zucchi CARATE, Casa di Cura la Madonnina, Istituto Clinico Sant’Ambrogio, Istituto Clinico San Siro, Istituto Ortopedico Galeazzi, Ospedale San Raffaele, Policlinico San Donato, Istituto Clinico Beato Matteo, Istituto Clinico Città di Pavia, Istituto Clinico Villa Aprica.
L’azienda dolciaria già sostenitrice in passato dell’omonima Foundation nel progetto “La ricerca italiana sul cuore“, contribuirà, in questa circostanza a sostenere “dolcemente”, con l’invio di oltre 1000 colombe, il lavoro di tutti i medici e del personale sanitario coinvolto nelle strutture e impegnati in prima linea nella lotta al COVID 19.
Andrea Muzzi:" La situazione impostaci per contenere la diffusione del contagio ci induce ad essere vicini e solidali verso coloro che, nelle strutture sanitarie del Gruppo San Donato, operano nelle zone più colpite dalla pandemia e in particolare per il personale negli Ospedali di Bergamo, Brescia e Monza, Pavia, Como e Bologna. Vogliamo ringraziare tutto il personale medico e sanitario, auspicando che anche loro possano trascorrere qualche momento della Pasqua attorniati dalla dolcezza e dall’affetto delle loro famiglie. In queste situazioni di emergenza nazionale le aziende e le persone che possono fare qualcosa devono farlo!”
Nata nel 1930, la Giovanni Cova & C. è la storia della pasticceria per i milanesi e oggi cerca di addolcire la Pasqua di chi, come medici, infermieri e volontari non si risparmiano per il bene della comunità pur lavorando in condizioni di massima criticità.
Paola Drera
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