Sono tante le carte che può giocarsi la Turchia, ma quest’anno ha deciso di puntare tutto sull’Unesco.

L’obiettivo dichiarato sembra quello di diventare un museo a cielo aperto, e con i suoi 10 siti patrimonio dell’Umanità, l’ultimo inserito nel 2011, promette bene. Il recente riconoscimento spetta alla Moschea e all’intero complesso di Selimiye a Edirne, nella Turchia europea.

La moschea di Selimiye rappresenta uno dei più grandi esempi di architettura ottomana realizzati da Mimar Sinan, il celebre architetto turco, di origini greche, definito ‘Il Michelangelo Ottomano’. Sinan identificò nell’edificio la sua costruzione più riuscita. Costruita tra il 1568 e il 1574, consta di un unico spazio a pianta ottagonale, non frammentato come le moschee convenzionali, ed al suo interno il mihrab, la nicchia di preghiera dell’imam, è visibile da qualsiasi punto della moschea.

Le ricche decorazioni in ceramica Iznik trovano a Selimiye la loro massima espressione, caratterizzando i cromatismi unici della grande cupola. Il complesso comprende anche una madrasa - un tempo scuola coranica, oggi museo d’arte islamica - un mercato coperto, un ospedale, un hammam, una casa con l’orologio, una corte esterna ed una ricca biblioteca.

Il neosito va ad aggiungersi a quelli della meravigliosa Istanbul nell’Unesco dal 1985, terra di frontiera, di mare, di preghiera, dove moschee, chiese e sinagoghe convivono infondendo un senso di profonda tolleranza; alle case del Safranbolu, costruite tra il XVII e XVIII secolo; alla città di Hattusha con il suo museo megalitico a cielo aperto; alla Cappadocia con i camini delle fate; alla Grande Moschea e all’Ospedale di Divrigi; al Monte Nemrut, uno dei luoghi di culto più maestosi dell’Anatolia; ai siti archeologici di Xantos e Letoon, al travertino e alle sorgenti termali che creano il paesaggio unico di Pamukkale e all’antica città di Troia. E, come se non bastasse, a suggellare ufficialmente il fascino di una nazione che continua ad attrarre turisti, ci sono altri 26 candidati a diventare Patrimonio dell’Umanità.

Come illustrato durante la conferenza stampa alla presenza di ªenay Baºer, vice sottosegretario del Ministero della Cultura e del turismo turco, uno dei settori trainanti dell’economia rimane dunque quello turistico e, anche quest’anno di congiuntura economica non positiva, è stato notevole l’investimento nel settore, si parla di 45.000.000 di dollari, e probabilmente è la via giusta, dato che il flusso degli arrivi è stato ‘Oltre ogni attesa’, come dice lo slogan della campagna di promozione, assestandosi al +9,86 %, rispetto l’anno precedente, con una punta di arrivi italiani del +12,9%.

Dati alla mano, il mezzo di trasporto privilegiato resta l’aereo, grazie anche all’intensificarsi delle rotte della Turkish Airlines e di altre compagnie low cost, ma stanno crescendo anche i collegamenti via mare, mentre ancora un numero limitato di turisti sceglie l’auto o il treno.

La compagnia di bandiera infine, unisce gli scali turchi con quelli di Milano, Roma, Venezia, Torino, Genova, Napoli.

Sara Rossi

 

www.turchia.it