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Nessuno fino ad ora ci era mai riuscito: aprire e chiudere gli ombrelloni senza nessuna fatica e addirittura con un semplice comando fatto partire da una applicazione scaricata sul proprio smarthphone o iPhone. E con un meccanismo alimentato con l'energia arrivata dal sole. Ci ha pensato lo stabilimento Balneare Manzoni di Jesolo, nella parte orientale dell'arenile, che in questa estate 2016 sarà il primo ad avere i suoi ombrelloni automatizzati con apertura e chiusura ad energia solare.
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“E' necessario accompagnare la lenta ripresa del comparto nautico con progetti e risorse che favoriscano il rinnovo delle attrezzature e degli equipaggiamenti dei porti turistici; la diffusione del booking on line e dei programmi di gestione informatica dei marina e degli impianti di wi-fi; il miglioramento delle attrezzature per la gestione dei rifiuti; la semplificazione delle regole per la navigazione nella macro area con la eliminazione delle imposte di navigazione; il sostegno alle attività di charter nautico sia nel settore delle semplici imbarcazioni che dei superyacht e la formazione di livello internazionale degli addetti ai lavori”. Lo ha detto il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio nel corso Forum organizzato a Dubrovnik dalla Commissione Europea sulla strategia di sviluppo della Macroregione Adriatico- Ionica, che riunisce 8 Paesi collegati da un'area costiera importantissima per il futuro della nuova Europa, che si è svolto il 12 e 13 maggio scorsi.
Il Forum, oltre ad ospitare la riunione di coordinamento dei ministri degli Esteri di Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Albania, Grecia, Serbia, si è articolato in sessioni parallele di dibattito tra i rappresentanti delle organizzazioni economiche dei vari Paesi per l'individuazione dei progetti prioritari da sviluppare per la coesione territoriale delle aree coinvolte.
Per il presidente di Assomarinas, “è fondamentale rafforzare i contatti con tutti quei Paesi candidati all’ingresso nell’Unione come il Montenegro, la Serbia, l’Albania e la Bosnia Erzegovina, che stanno già beneficiando di contributi preparatori all'accesso comunitario anche in materia di turismo e connettività”.
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Capri mantiene saldo lo scettro di isola più apprezzata d’Italia e rientra anche nella top ten di quelle europee. A premiarla è TripAdvisor, che le attribuisce il massimo punteggio sulla base delle recensioni di hotel, attrazioni e ristoranti effettuate negli ultimi dodici mesi dai viaggiatori internazionali.
Sul podio nazionale dei Travelers’ Choice Islands 2016 Capri è accompagnata da Ischia, al secondo posto, e da Lampedusa, che conquista la medaglia di bronzo ed è la prima delle sei isole siciliane premiate a livello italiano.
Ampliando lo sguardo al panorama internazionale, l’isola migliore al mondo secondo gli utenti di TripAdvisor è quella hawaiana di Maui, ma la vera sorpresa di quest’anno è la Giamaica che, esclusa dalla top ten mondiale del 2015, è riuscita in un anno a raggiungere il podio classificandosi terza alle spalle di Santorini.
Sul fronte dei costi, invece, è Santorini ad avere la meglio sulle due rivali: la tariffa media degli hotel prenotabili su TripAdvisor presenti sull’isola è pari a circa 178 euro, rispetto ai 228 della Giamaica e ai 313 di Maui.
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È stato prorogato fino al prossimo mese di febbraio lo stato di emergenza in Tunisia.
Il provvedimento era stato attuato il mese scorso dopo l’attacco che aveva colpito il bus delle guardie presidenziali, provocando diverse vittime. Una vicenda che aveva messo ulteriormente in difficoltà l’immagine del Paese e frenato ulteriormente la ripresa turistica. Pochi giorni fa un associazione di categoria aveva reso noto che circa la metà degli hotel nel Paese resta chiusa per mancanza di viaggiatori.
Nel frattempo il Foreign Office ha innalzato il livello di guardia sul Paese, giudicando insufficienti le misure di sicurezza messe in atto nelle ultime settimane.
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La bellezza sarà anche soggettiva, ma se gli antichi romani decisero di costruire un tempio sul mare e di dedicarlo a Venere Ericina, che della bellezza è l’espressione più oggettiva, vuol dire che il luogo in questione doveva aver suscitato in loro emozioni tutt’altro che spiacevoli. Emozioni che, a millenni di distanza, continua a vivere chiunque abbia la fortuna di tuffare i suoi occhi nel mare di bellezza che sprigiona da Porto Venere, una delle perle di quella preziosa collana che sono le coste italiane. Che si arrivi dal mare, a bordo di una barca, o da terra, percorrendo l’ondulata strada che collega Porto Venere a La Spezia, lo spettacolo è straordinario. I colori abbagliano, le linee delle coste e delle scogliere sembrano uscite dalla mano del più ispirato designer al servizio di Madre Natura, i profumi sono una gioia per l’olfatto. Probabilmente per una forma di rispetto nei confronti di tanta venerea bellezza, la mano dell’uomo è riuscita con grande perizia a esaltare le qualità di questo angolo selvaggio di paradiso. Dell’antico tempio romano dedicato a Venere Ericina resta poco o nulla, perché sulle sue ceneri è stata edificata la chiesa di San Pietro, costruzione in stile gotico genovese arroccata sullo sperone roccioso all’estremità del paese, balcone naturale verso l’immensità del mare. Quella chiesa che Eugenio Montale definì, con un geniale tocco poetico che sfiora l’ossimoro, “cristiano tempio”. Realizzata del tredicesimo secolo, ha subito l’ingiuria degli uomini più che quello del tempo. Distrutta da un incendio, sottoposta agli attacchi degli eserciti nemici, saccheggiata dagli sciacalli di materiali, si è sempre rialzata. La struttura attuale è frutto dell’invervento realizzato fra il 1929 e il 1934 e regala ai visitatori sensazioni forti.
A dominare l’antico borgo di Porto Venere è tuttavia la rassicurante mole del Castello Doria, vero e proprio modello di architettura militare genovese. Pur sembrando una struttura monolitica, il Castello è costituito da due monoblocchi distinti racchiusi all’interno di una imponente cinta muraria. La natura militare della struttura è evidente a conferma dell’importanza strategica, soprattutto medievale, del promontorio di Porto Venere.
Attorno a questi punti cardinali dell’esistenza del passato, la sicurezza materiale e quella spirituale, si è sviluppato un borgo di pescatori che è riuscito a mantenere intatto tutto il suo fascino. Lungo i suoi stretti vicoli, sulle banchine del porto, si respira un mix di salsedine e relax, un bouquet ricco di sfumature da assaporare lentamente, al moderato ritmo scandito dalle onde del mare. Porto Venere ha fatto della natura la sua casa, senza venire a patti con il passare del tempo. Forse per questo è stata eletta come musa naturale da Lord George Gordon Byron, uno dei più alti esempi del Romanticismo britannico.
Il poeta era talmente legato allo splendido paese ligure che ancora adesso la grotta sotto la chiesa di San Pietro, dove Lord Byron era solito appartarsi per trarre ispirazione, viene chiamata Grotta Byron. Anche affacciandosi dalle finestre della chiesa di San Pietro ci si può riempire dell’azzurra immensità del mare, ma si può anche toccare con lo sguardo la vicina isola Palmaria, separata dalla costa da un braccio di mare detto Le Bocche.
Una gita in barca di pochi minuti da fare soprattutto per approdare alla Locanda Lorena, dove Iseo, autentica istituzione della cucina ligure, vi attente per farvi scoprire i sapori più profondamente autentici della cucina ligure.
Palmaria, con Tino e Tinetto, altre due isole dell’arcipelago spezzino, le Cinque Terre e, ovviamente, Porto Venere, è stata inserita tra i Patrimoni dell’Umanità dall’Unesco, straordinario riconoscimento a uno dei luoghi d’Italia dove la natura ha deciso di creare uno dei suoi capolavori.
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