Si chiama Kakiparis e prende il nome dall'antico termine greco che denominava l'attuale Cassibile, frazione di Siracusa dal punto di vista amministrativo, ma largamente autonoma da essa per i ricordi che evoca. Kakiparis è un'associazione culturale formata da cittadini del posto, che, come ovunque del resto, cerca di valorizzare la memoria locale, segnalandone la storia e puntando sugli avvenimenti di maggior risonanza che si sono verificati nel corso dei secoli. E questo è appunto il caso di Cassibile/Kakiparis. Piaccia o non piaccia (e poi spiego perché dico così), questo posto è infatti parte integrante della nostra storia nazionale per via di un evento, uno solo, che ha coinvolto tutti gli italiani, che nell'estate del 1943 aspettavano di capire dove sarebbe sboccata realmente l'improbabile strada presa dalle Istituzioni del Regno dopo l'esautoramento di Benito Mussolini. Qui infatti, per l'esattezza in un uliveto a pochi chilometri dal centro, all'alba del 3 settembre venne sottoscritto l'Armistizio tra l'Italia e gli Alleati, e il nostro Paese venne introdotto a forza in una spirale di violenza che portò alla divisione e causò ferite non ancora del tutto rimarginate. Almeno nella visuale politica di qualcuno (destra o sinistra in questo caso non è determinante), che ritiene che luogo e data siano tanto infausti da non meritare una qualsiasi evocazione, men che meno una commemorazione.
Che la circostanza sia delle meno liete, è fuor di dubbio, come altrettanto certo è che difficilmente si realizzano grandi eventi se non c'è qualcosa da festeggiare. Ma anche le vicende più tristi qualche riflessione la possono suscitare e a Cassibile gli approfondimenti storici, i ripensamenti sui fatti, l'evoluzione dei giudizi, possono portare a contributi interessanti e, comunque, a una sedimentazione di passioni che non ci hanno mai aiutato nella crescita civile. Il resto, credo, lo farà il tempo, che anche questa volta sarà galantuomo.
L'essere infine celebri per una specifica ragione, non toglie nulla a che la storia di questo posto risalga a ben prima del 1943, che le risorse locali abbiano un loro valore intrinseco, che le potenzialità turistiche del suo mare rappresentino una sicura attrattiva: diventa quindi abbastanza ovvio il desiderio di far conoscere l'una e le altre.

Dal sito www. cassibilenelmondo.it, (gestito da Salvatore Di Mauro, e da cui abbiamo tratto le informazione che seguono) apprendiamo che � probabile che i primi insediamenti nel territorio di Cassibile, siano ad opera dei Siculi, che si stabilirono all�imbocco inferiore di Cava grande, precisamente tra il Cugno Fazio a sud e il Cugno Mola a nord. Qui si svilupp� una vera o propria Civilt�, testimoniata da una necropoli di circa duemila tombe scavate nella roccia e di innumerevoli reperti ossei, ceramici e metallici, databili fra il 1000 e l�850 a.C. Elementi caratteristici e tipici di questa fase preistorica, sono le ceramiche dipinte a motivi piumati, le fibule metalliche con arco a gomito o a occhio con artiglione rettilineo, i rasoi di forma quadrangolare, le asce a cannone.