Mentre Milano ospita la grande kermesse di Expo 2015 e accoglie sotto lo stesso tetto le tipicità gastronomiche di tutto il pianeta, le Marche, con meno clamore ma con tanto impegno e volontà di rispettare lo spirito dell’esposizione universale, hanno dato vita alla seconda edizione di “Tipicità in Blu”, manifestazione gastronomica (e non solo) che ha come protagonista il mare, presenza di fondamentale importanza per la Regione. La parola d’ordine dell’evento è assaggiare. Assaggiare il gusto dei cibi naturalmente, ma anche l’atmosfera dei luoghi e le storie che raccontano, partendo proprio dal mare. Scenario ideale per “Tipicità in Blu” è e sarà per le future edizioni Ancona, un anfiteatro che osserva dalla terra ferma lo specchio d’acqua antistante, l’elemento che viene considerato, non a torto, una finestra sempre aperta sull’orizzonte. “Tipicità in Blu” rappresenta anche la volontà marchigiana di creare una Blu Economy basata sui prodotti ittici, spesso poco considerati e che, al contrario, si sono dimostrati fondamentali per garantire buona salute e longevità. Le Marche infatti annoverano il maggior numero di centenari presenti non solo in Italia ma anche nel mondo, seconde solo al Giappone. Gli studi hanno dimostrato che questo privilegio è da attribuire alla dieta mediterranea, fortemente incentrata sul consumo di pesce. Durante uno dei momenti organizzati nell’ambito di “Tipicità in Blu”, il Dr. Mauro Mariani, medico attento alle problematiche dell’impatto dell’alimentazione sul buon funzionamento dell’organismo, ha spiegato come gli Omega presenti nel pesce siano indispensabili a tutte le età ma in particolar modo oltre i 50 anni. Il prodotto dovrebbe essere consumato almeno due volte a settimana e i metodi migliori per la sua cottura risultano essere al forno o al vapore per consentire la conservazione di tutte le proprietà e della vitamina D. L’assunzione di prodotti ittici abbassa del 70% la probabilità di infarto e, al contrario di quello contenuto nella carne, il colesterolo presente nel pesce non viene assorbito dall’organismo umano. Ogni giorno attraccano al porto di Ancona circa 45 pescherecci con il loro prezioso carico di salute. Purtroppo, di oltre un centinaio di razze diverse di pesce disponibile nelle acque, soltanto una ventina ha un mercato tra i consumatori spesso soltanto per ignoranza nei confronti delle potenzialità delle varietà meno note. Sembra quasi paradossale ma Ancona ha scelto come pesce simbolo della sua cucina lo stoccafisso, ossia del merluzzo essiccato tipico del nord Europa; in realtà le navi dell’importante porto si spingevano così lontano in passato trattando il prodotto in modo da poterlo conservare per lunghi periodi e rendendolo ancora oggi protagonista di una ricetta sulla quale si cimentano moltissimi ristoranti con le loro varianti e personalizzazioni. Tra questi lo Stockfish, locale storico del capoluogo marchigiano, dove Michela tiene viva l’eredità del padre, vero cultore dello stoccafisso all’anconitana, al punto da far coltivare per il ristorante una varietà specifica di patate particolarmente adatta a comporre il piatto. “Tipicità in Blu” però non si ferma ad Ancona ma attraversa tutta la Regione Marche in un percorso di lunga durata. Il Grand Tour prevede eventi che si svolgeranno attraverso le principali località della costa e dell’entroterra e che si concluderà il 15 novembre a Macerata; in scena pane, vini, mais, tartufo bianco e naturalmente pesce, tanto pesce. Un’opportunità da cogliere per i vacanzieri presenti nella Regione che vanta per le sue coste ben 17 Bandiere Blu e lo splendido parco marino della riviera del Conero. E come rinunciare a uno sguardo e un assaggio della terra della longevità?
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Paola Drera