Dalle simulazioni di soccorso, al traffico di esseri umani, dall’etica della comunicazione, ai corridoi umanitari, ai diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Sono alcuni dei temi affrontati dagli studenti arrivati a Lampedusa da tutta Italia e dall’Europa per la giornata del 3 ottobre, ricordo di quello stesso giorno di tre anni fa, quando, davanti alle coste di Lampedusa, morirono 386 persone. Più di 200 alunni, accompagnati dai loro insegnanti, si sono confrontati concretamente con i ‘colleghi’ dell’isola sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione.

È il progetto “L’Europa inizia a Lampedusa”, promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con il Comitato 3 Ottobre. Gli studenti hanno partecipato a workshop, laboratori, seminari, ascoltato testimonianze e assistito a proiezioni video in un luogo diventato ormai simbolo dell’accoglienza.
Per gli studenti si tratta di un’occasione di apprendimento formale e informale che si è concluso con le celebrazioni per la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, a cui ha partecipato per il Miur il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone.
“In questi giorni a Lampedusa tanti giovani si sono incontrati con gli studenti del luogo per confrontarsi su ciò che vogliono dire concretamente parole come inclusione, integrazione e accoglienza – spiega il Sottosegretario Faraone –. Lo stanno facendo in occasione dell’anniversario di una strage, quella del 3 ottobre, che ci ha richiamati tutti brutalmente ad una riflessione su ciò che sta avvenendo nel Mediterraneo. E se ci sono governi che alzano muri e barriere, la scuola ancora una volta dimostra la sua naturale apertura al mondo. Se questo è il futuro che stiamo costruendo siamo sulla buona strada”.

Ai ragazzi è arrivato anche il saluto del Ministro dell’Istruzione e della Ricerca Stefania Giannini. “Fenomeni globali come l’immigrazione non possono essere affrontati soltanto con politiche di sicurezza o di difesa” ha sostenuto il Ministro. “I 200 studenti venuti sull’isola da tutta Europa stanno vivendo una esperienza educativa unica e sanno dove stare nella contrapposizione tra ‘aperto’ e ‘chiuso’ che caratterizza il nostro tempo. Grazie al loro entusiasmo, ‘L’Europa inizia a Lampedusa’ lancia una sfida culturale alle istituzioni e ai cittadini europei: pensare all’accoglienza come incontro intelligente tra popoli diversi. Una responsabilità sociale, civile e politica che affonda le sue radici in una società consapevole, oltre gli allarmi dell’emergenza”. (fonte MIUR)