Una mossa necessaria perché "l’Unione europea non riesce a garantire le frontiere esterne". Queste le parole con cui il cancelliere austriaco Werner Faymann ha giustificato la decisione, da parte del suo Paese, di ristabilire i controlli ai confini, sospendendo temporaneamente le norme di Schengen sulla libera circolazione.
Dopo la Danimarca e la Svezia, dunque, anche l’Austria si allontana da Schengen: entro la fine di questa settimana i controlli ai valichi saranno rafforzati e gli immigrati senza diritto d’asilo saranno respinti.
Anche al passo del Brennero, nonostante per ora si circoli ancora liberamente, da un momento all'altro potrebbero essere ripristinati i controlli sia sulla strada statale, sia sull'autostrada; una decisione che ha provocato la reazione immediata della Regione Friuli Venezia Giulia che, in una nota, esprime "il rammarico per una decisione che si spera non infici le ottime relazioni transfrontaliere del Friuli Venezia Giulia con l'Austria e l'auspicio che la sospensione sia veramente temporanea".
Sarà richiesto un documento valido e chi non sarà in regola non potrà entrare in territorio austriaco. Da Austria Turismo sottolineano come basti portare con sé una carta d’identità valida per l’espatrio e non sia dunque necessario il passaporto: "Al confine - spiegano i rappresentanti dell’ente - vengono accettate anche la carte d’identità rinnovate con il timbro del Comune, basta che siano valide per l’espatrio".
Schengen, dunque, scricchiola sempre di più e la decisione dell'Austria rischia di non restare isolata; un portavoce del Ministero dell’interno austriaco lascia infatti intendere come presto anche la Slovenia potrebbe decidere di chiudere i confini, adottando criteri più restrittivi per i richiedenti asilo.