Imbragati in scomodissimi giubotti arancio inizia il nostro rafting su zattera lungo il fiume Bystrita che in slavo significa “acqua limpida”. Un significato che non sorprende considerato il verde cristallino delle acque che scorrono copiose e irruente sul fondo di un’ampia valle contornata da una natura straordinariamente bella e selvaggia. E’ grande l’emozione che si prova a cavalcare le onde delle rapide su un mezzo così rudimentale e apparentemente instabile come una zattera di legno. Un’esperienza che immediatamente ci trasporta in una dimensione di sogno e di avventura. Il fiume Bistrita nasce dai monti Colimani, nel cuore dei Carpazi in una regione chiamata Bucovina situata nel nord della Romania. Lungo il suo percorso lambisce innumerevoli centri urbani e villaggi in cui è possibile approdare e compiere brevi soste ed escursioni. Le case che si affacciano lungo le sponde del fiume hanno colori accesi, finestre decorate e ingressi addobbati con tappeti tipici. Negli spazi antistanti le abitazioni, sormontati da una struttura a forma di tempietto, sono spesso presenti dei pozzi a disposizione di chiunque voglia bere e trattenersi. Oltre il fronte delle abitazioni le campagne appaiono dolci e i paesaggi collinosi attraversati da strade generalmente strette e impervie. Al viaggiatore che si addentra nell’entroterra è possibile per lunghi tratti incontrare piccoli carri carichi di fieno e trainati da cavalli che fanno la spola tra le campagne coltivate e i centri abitati. Quando poi si giunge nei villaggi più interni e antichi, in Bucovina, il tempo sembra essersi fermato. Gli abitanti vestono costumi tradizionali, sono generalmente sorridenti e quando si ha modo di stabilire un contatto rivelano un temperamento sorprendentemente cordiale e generoso. Ma la più grande attrattiva di questa vasta regione sono i monasteri, costruiti nei secoli XV e XVI e fioriti sotto il regno di Stefano il Grande. Nel nostro viaggio abbiamo visitato quelli di Voronet, Moldovita e Sucevita, e abbiamo avuto modo di ammirare gli splendidi affreschi che li decorano. Attualmente questi monasteri sono sotto la protezione dell’Unesco che li ha dichiarati Patrimonio dell’Umanità. La chiesa ortodossa di Voronet, detta Cappella Sistina d’Oriente, è considerata il gioiello della Bucovina ed è unanimemente condiderata una delle chiese più belle d’Europa. Gli affreschi che in ampie campiture la decorano esternamente attestano la transizione dall’arte classica bizantina agli stili propri della tradizione moldava. Questi affreschi sono di grandissimo interesse anche per la tecnica realizzativa. Sono eseguiti con uno speciale intonaco ricavato attraverso l’impasto di fibre vegetali che per secoli ha resistito al logorio del tempo consentendo oggi ai visitatori di ammirarli ancora perfettamente intatti. Torniamo al Bystrita che prosegue e si snoda in questa regione per circa 80 Km, bagna l’omonima città e sfocia nel fiume Sieu presso Seratel. In una giornata soleggiata che accendeva i colori della natura, sulla nostra zattera abbiamo percorso sul fiume altri 3 Km, mentre il nostro barcaiolo con sapiente maestria affondava nell’acqua la lunga pertica che guidava la zattera. Schizzi e sobbalzi dovuti all’accentuarsi delle correnti accompagnano l’ultimo eccitante tratto del nostro percorso. Il rafting, come sport del tempo libero, è diventato molto popolare dopo la metà degli anni 70 e in genere viene praticato sui gommoni, ma l’uso della zattera è senz’altro più suggestivo e avventuroso. Posso dire che l’incontro con la natura, la cultura e gli abitanti di questo straordinario territorio ci ha lasciato colmi di emozione e felicità, ma alla fine anche l’apparente pericolosità della nostra imbarcazione ha concorso a rendere questa esperienza unica e indimenticabile.

Testi e foto di Cecilia Nonnis Teresa Casardi