Apparizioni fugaci, altre volte persistenti, altre impressionanti: in ogni casi regalano emozioni profonde e ricordi destinati a non sbiadire col tempo, In realtà le aurore boreali ci sono tutto l’anno, ma pervederle ci vuole il buio. Ecco perché vengono percepite come un fenomeno invernale. Inoltre, per un migliore awistamento l’inquinamento luminoso è un fattore determinante. Immaginate di osservare le stelle in mezzo ad uno stadio illuminato, oppure dalla cima di una montagna, in mezzo al mare, in un deserto. La natura selvaggia è il contesto ideale per osservare i fenomeni del cielo e i paesi nordici, la Norvegia in particolare, grazie alla antropizzazione marginale, oltre che alla latitudine ideale, sono le destinazioni perfette per rimanere incantati dallo spettacolo 'sopranaturale', è il caso di dirlo, delle aurore borea li. Ci vuole un po’ di fortuna, un po’ di determinazione e un po’ di pazienza. Le notti nordiche, specie quelle più gelide e lunghe, quando la colonnina del termometro suggerirebbe permanenze ostinate sotto al piumino, sono spesso caratterizzate da cieli tersi e visibilità eccellente. Se il cielo è coperto dalle nuvole non bisogna scoraggiarsi: basta un colpo di vento e la coltre di nubi si può dissolvere. E’ come un immenso sipario che si alza sul palcoscenico del cielo. E subito comincia lo spettacolo. E’ una cortina verde luminosa che cala dal cielo e sfiora l’orizzone. Poi è un cerchio danzante: i suoi veli fluttuano e cambiano colore. Poi è una treccia che si avvolge e vibra. Il tutto, per misteriosi motivi, sembra sottolineare la presenza delle stelle. E’ magia pura e si capisce perché potesse avere così tanto valore nelle mitologie nordiche, a partire dai Vichinqhi.
Eppure, nel fenomeno delle aurore boreali, di misterioso ormai è rimasto poco; gli scienziati che ce le possono spiegare in poche parole. Si tratta di fenomeni legati all’attività del sole. Il vento nel suo viaggio verso il cosmo più lontano ci sfiora, ci investe, ci sferza e accarezza. Il vento c’è sempre, ma il suo carico di elettroni e protoni varia e dipende dalla intensità delle esplosioni che devastano la superficie del sole. Queste particelle si scontrano con le molecole di gas e atomi presenti nella nostra atmosfera. A quel punto non resta che aggiungere un po’ di campi magnetici e il gioco è fatto. Il motivo per cui le aurore boreali si manifestano con più intensità vicino ai poli è legato proprio al campo magnetico terrestre che in un certo senso fra da scudo. Nei pressi dei poli le linee di forza di questo campo magnetico entrano nell’atmosfera e permettono alle particelle portate dal vento solare di scontrarsi con la nostra atmosfera, Insomma la spiegazione è semplice, ma la magia rimane: e merita un viaggio.
Un buon posto per osservare leaurore boreali è Laukvik, un paesino silenzioso sulla costa occidentale delle Lofoten. E’ una terra selvaggia, esposta all’oceano. Ci abitano poche persone con quel fare da frontiera. Qui, Rob e Therese, due ricercatori olandesi, hanno fondato il loro Polarl.iqhtf.entre.
Il sistema di rilevazione di Rob è in grado di captare il livello e il tipo di attività elettromagnetica che scatena le aurore boreali e, non tanto di predirne la comparsa (il fenomeno è estremamente frequente), quanto di stabilirne l’intensità e la durata. E’ un’esperienza davvero entusiasmante: una sorta di visita guidata nel mondo delle luci effimere e indimenticabili.
- Dettagli
- Categoria: Europei si diventa