Melodia universale che non conosce confini e viene cantata in tutte le lingue esistenti, Stille Nacht, Heilige Nacht (Bianco Natale) ha genitori sicuramente austriaci, ma un luogo di nascita tuttora incerto. Il caso vuole poi che le due località che si contendono levento siano collocate a breve distanza luna dallaltra: parliamo di Oberndorf e di Hallein.
Ma cominciamo dai genitori, che sono rispettivamente il giovane sacerdote Johan Mohr per le parole e il musicista Franz Gruber per le note; nonchè dalla data, che è la notte di Natale del 1818. Quanto ai luoghi, tutto si svolge sulle rive del Salzach, il fiume che bagna Salisburgo, ma anche gli altri due centri dove si svolge questa breve storia. Mohr stava a Salisburgo, dove abitava al numero 9 della Steingasse, una stradina in salita alle prime balze del monte dei Cappuccini, dove una lapide commemora tuttora la circostanza. Gruber invece stava a Hallein, a pochissimi chilometri di distanza, dove insegnava musica alla scuola locale.
Hallein è una cittadina molto antica, che fu sede dei Celti e dispone delle celeberrime miniere di sale, mantenutesi intatte come quando vi si lavorava ed è meta puntuale di turisti che provano il brivido degli scivoli lunghi anche 80 metri con cui i minatori si calavano rapidamente nelle profondità. Forte della lunga permanenza di Gruber, Hallein gli ha dedicato lo Stille Nacht Museum dove è conservata la chitarra su cui la musica venne creata e ne ospita la tomba allinterno della Chiesa parrocchiale. Oberndorf è invece un paesino raccolto attorno alla chiesa parrocchiale dove gli abitanti hanno dedicato una cappella a questo avvenimento e, tutto sommato, ne rimane il più accreditato titolare.
Nel 1818, Mohr aveva ventisei anni ed era vicario a Oberndorf: lorgano della chiesa si era rotto e non era quindi possibile celebrare degnamente la Messa di Natale. Si rendeva necessario inventare qualche cosa e Mohr pensò a una soluzione demergenza: nel pomeriggio del 24 dicembre buttò giù in fretta le parole di una canzoncina secondo lispirazione del momento e pregò Gruber, che avrebbe dovuto suonare lorgano, di adattarvi una melodia che potesse essere suonata con altri strumenti. Gruber disponeva di una chitarra e ne venne così fuori un canto a due voci che gli stessi autori intonarono a mezzanotte nella chiesa affollata.
Stille Nacht vide così la luce, ma venne subito dimenticata: nessuno dei due autori godeva di alcuna fama e, del resto, lorientamento musicale del tempo puntava sulla solennità dei grandi complessi orchestrali e sposava male una melodia semplice e spontanea a una grande festa come il Natale. Cominciò invece a circolare quando un costruttore di organi, Karl Mauracher, nel riparare qualche anno dopo quello di Oberndorf, venne a conoscenza dellepisodio, conobbe la canzone e gli piacque moltissimo. Mauracher era un tedesco dello Zillertal e fece inserire Stille Nacht nel repertorio del suo coro, che cantava abitualmente a Lipsia.
Da questo momento la melodia comincia a diffondersi e a diventare popolare: nel 1833 venne pubblicata per la prima volta a Dresda, senza però i nomi degli autori, mentre è certo che sia diventata la canzone preferita del re di Prussia, Federico Guglielmo IV. Questo fatto di aver preso piede anche in un paese di religione non cattolica, bensì protestante, contribuì non poco a far si che Stille Nacht non venisse immediatamente identificata con un culto specifico, ma assumesse un contorno decisamente più ampio, che i missionari di tutte le confessioni diffusero in tutto il mondo cristiano. Per tornare alla controversia sul luogo di nascita, va detto comunque che anche Hallein rivendica la primogenitura, presumendo che il compositore, esercitando appunto sul posto, avesse qui trasferito le note della canzone. Come che sia, Hallein o Oberndorf, il canto, che evoca piane coperte di neve e pinnacoli montuosi sullo sfondo, alberi dai rami piegati e gruppi di credenti che si stringono nelle chiese, risuonerà anche questanno per rompere, assieme alle campane, il silenzio della notte santa, quando sembra che anche la natura taccia e si ripieghi su se stessa in attesa dellevento.
Carlo Vezzoni
Ma cominciamo dai genitori, che sono rispettivamente il giovane sacerdote Johan Mohr per le parole e il musicista Franz Gruber per le note; nonchè dalla data, che è la notte di Natale del 1818. Quanto ai luoghi, tutto si svolge sulle rive del Salzach, il fiume che bagna Salisburgo, ma anche gli altri due centri dove si svolge questa breve storia. Mohr stava a Salisburgo, dove abitava al numero 9 della Steingasse, una stradina in salita alle prime balze del monte dei Cappuccini, dove una lapide commemora tuttora la circostanza. Gruber invece stava a Hallein, a pochissimi chilometri di distanza, dove insegnava musica alla scuola locale.
Hallein è una cittadina molto antica, che fu sede dei Celti e dispone delle celeberrime miniere di sale, mantenutesi intatte come quando vi si lavorava ed è meta puntuale di turisti che provano il brivido degli scivoli lunghi anche 80 metri con cui i minatori si calavano rapidamente nelle profondità. Forte della lunga permanenza di Gruber, Hallein gli ha dedicato lo Stille Nacht Museum dove è conservata la chitarra su cui la musica venne creata e ne ospita la tomba allinterno della Chiesa parrocchiale. Oberndorf è invece un paesino raccolto attorno alla chiesa parrocchiale dove gli abitanti hanno dedicato una cappella a questo avvenimento e, tutto sommato, ne rimane il più accreditato titolare.
Nel 1818, Mohr aveva ventisei anni ed era vicario a Oberndorf: lorgano della chiesa si era rotto e non era quindi possibile celebrare degnamente la Messa di Natale. Si rendeva necessario inventare qualche cosa e Mohr pensò a una soluzione demergenza: nel pomeriggio del 24 dicembre buttò giù in fretta le parole di una canzoncina secondo lispirazione del momento e pregò Gruber, che avrebbe dovuto suonare lorgano, di adattarvi una melodia che potesse essere suonata con altri strumenti. Gruber disponeva di una chitarra e ne venne così fuori un canto a due voci che gli stessi autori intonarono a mezzanotte nella chiesa affollata.
Stille Nacht vide così la luce, ma venne subito dimenticata: nessuno dei due autori godeva di alcuna fama e, del resto, lorientamento musicale del tempo puntava sulla solennità dei grandi complessi orchestrali e sposava male una melodia semplice e spontanea a una grande festa come il Natale. Cominciò invece a circolare quando un costruttore di organi, Karl Mauracher, nel riparare qualche anno dopo quello di Oberndorf, venne a conoscenza dellepisodio, conobbe la canzone e gli piacque moltissimo. Mauracher era un tedesco dello Zillertal e fece inserire Stille Nacht nel repertorio del suo coro, che cantava abitualmente a Lipsia.
Da questo momento la melodia comincia a diffondersi e a diventare popolare: nel 1833 venne pubblicata per la prima volta a Dresda, senza però i nomi degli autori, mentre è certo che sia diventata la canzone preferita del re di Prussia, Federico Guglielmo IV. Questo fatto di aver preso piede anche in un paese di religione non cattolica, bensì protestante, contribuì non poco a far si che Stille Nacht non venisse immediatamente identificata con un culto specifico, ma assumesse un contorno decisamente più ampio, che i missionari di tutte le confessioni diffusero in tutto il mondo cristiano. Per tornare alla controversia sul luogo di nascita, va detto comunque che anche Hallein rivendica la primogenitura, presumendo che il compositore, esercitando appunto sul posto, avesse qui trasferito le note della canzone. Come che sia, Hallein o Oberndorf, il canto, che evoca piane coperte di neve e pinnacoli montuosi sullo sfondo, alberi dai rami piegati e gruppi di credenti che si stringono nelle chiese, risuonerà anche questanno per rompere, assieme alle campane, il silenzio della notte santa, quando sembra che anche la natura taccia e si ripieghi su se stessa in attesa dellevento.
Carlo Vezzoni