Circondato dai laghi Maggiore, di Como e di Lugano, con le sue valli verdeggianti e le montagne spruzzate di neve, il Ticino, uno dei 26 cantoni svizzeri, può vantare non solo il famosissimo passo del San Gottardo e belle piste da sci, ma città, paesini e borghi ricchi di storia e attrattive turistiche.
A cominciare naturalmente da Bellinzona, definita “la porta d’Italia” o “la chiave delle Alpi”, dichiarata patrimonio dell’Unesco, chiaro esempio di un bellissimo connubio tra antico e moderno, vecchio e nuovo. Ai nuovi palazzi, alti e moderni, si contrappongono case antiche, in pietra a vista, o con facciate decorate da affreschi. Dall’asfalto delle strade principali, si passa all’acciottolato delle strade del centro storico, teatro di eventi e manifestazioni. Da sempre Bellinzona, è protetta e controllata da ciò che la rende unica e bella, ovvero dai suoi tre castelli: Castelgrande, Montebello e Sasso Corbaro.
Il primo che si incontra che imponente vigila da vicino la città, è il Castelgrande.
Il complesso attualmente visibile risale a epoche diverse. Una parte risale al XIII secolo, un’altra alla fase “milanese” (1493-1486), alcuni interventi risalgono all’inizio del ‘600, mentre i più grossi sono dell’800. L’odierno aspetto è il risultato di ultimi restauri della seconda metà del secolo scorso.
Sono ancora visibili e in parte visitabili, la Torre detta Bianca, alta 27 metri, la Torre Nera, di 28 metri, e la cinta muraria merlata, di cui una parte scende fino in città.
Il castello ospita il museo storico archeologico, che mostra i 6500 anni di presenza umana sulla collina, dai primi villaggi del neolitico, al ventesimo secolo.
Non manca la parte artistica con una collezione di monete cinquecentesche.
Secondo castello che incontriamo è quello di Montebello, forse quello meglio conservato e più ricco di fascino. Situato sul colle da cui prende il nome, domina la città e il Castelgrande. La parte più antica risale al XIII-XIV secolo. E’ possibile visitare i cortili interni con due ponti levatoi, le camminate nelle mura merlate, le corti esterne.
Anche qui è ospitato un museo archeologico, con reperti regionali dell’epoca del bronzo, del ferro, dell’epoca romana e dell’Alto Medioevo.
Infine non rimane che salire sul Sasso Corbaro per visitare il castello omonimo, tipica fortezza sforzesca del ‘400. Oltre che le passeggiate sulle mura e i cortili interni, è possibile visitare la sala Emma Poglia, sala lignea del XVII secolo.
La funzione di questa sala era di vestibolo e di stuva (stufa, luogo per riscaldare), e, nonostante nel tempo sia stata smontata e rimontata, conserva intatta la sua bellezza. Tornando nel centro abitato, è possibile visitare numerose chiese ognuna con proprie particolarità artistiche e storiche.
Domina nel centro di Bellinzona la bellissima Collegiata, principale chiesa della città, del XV secolo, caratterizzata da una facciata elegante con un interessante rosone di cinque metri di diametro eseguito all’inizio del ‘600 e porte quattrocentesche.
L’interno è ricco di stucchi e cappelle laterali decorate in epoche diverse.
Dopo undici anni chiusa per ristrutturazione a seguito di un incendio, notevole è la piccola Santa Maria delle Grazie, che risale alla fine del XV secolo.
Mentre l’esterno è molto semplice e spartano, l’interno è diviso, trasversalmente, da una grande arcata affrescata con episodi della vita di Cristo, al cui centro è posto il momento della crocifissione.
Un edificio particolare e bellissimo, che abbiamo rischiato di perdere per sempre.
Sara Marchesi