Sopravvivono nelle principali città, per lo più come memoria e traccia, ma fortunatamente sono ancora molto vive in particolari aree del Paese e specialmente nelle comunità rurali. Le più sentite e diffuse tradizioni di Pasqua in Ungheria sono, da antichissima data, la benedizione del cibo e la decorazione delle uova, usanza quest'ultima a cui, specie in primavera, viene attribuito sin dall'antichità un profondo significato. Secondo una credenza popolare, infatti, i misteriosi simboli dipinti sul guscio erano dotati di potere magico: la mano, la stella o la croce, ad esempio, scacciavano le malattie e il maligno, così che tra gli ungheresi si è diffusa la consuetudine di appendere delle uova dipinte ad alberi nel cortile delle ragazze e a ramoscelli decorativi sulla porta di casa.
Tra i tanti appuntamenti, la Pasqua nel villaggio di Holloko (4-6 aprile). I festeggiamenti pasquali più celebri in Ungheria sono quelli del pittoresco villaggio-museo di Hollókő, a meno di 100 km a nord-est di Budapest. Hollókő ha conservato molto bene la sua struttura medioevale: le abitazioni sono case contadine bianche, con il tetto sporgente e il porticato in legno decorato con intagli tipici. I circa 400 abitanti, appartenenti all'etnia ungherese palóc, custodiscono gelosamente, insieme al loro particolare dialetto, le proprie tradizioni e i costumi tipici che indossano in occasione delle feste più importanti, come la Pasqua. In questo villaggio, dichiarato Patrimonio mondiale dell'Umanità dall'Unesco, vengono rievocate ogni anno, in occasione della Pasqua, le antiche usanze popolari con le quali si era soliti in Ungheria dare il benvenuto alla primavera. Gli abitanti del villaggio, abbigliati con magnifici costumi popolari, fanno rivivere le cerimonie e gli spettacoli tipici della festa con canti e balli, variopinto spaccato del ricco patrimonio folcloristico ungherese, senza naturalmente trascurare anche la degustazione di specialità gastronomiche locali.
Nel centro del villaggio si può assistere alla preparazione delle caratteristiche e coloratissime uova dipinte, e il lunedì di Pasqua al gioco del corteggiamento: i ragazzi del paese non sposati gettano secchi di acqua fredda sulle ragazze ancora nubili, le quali, in segno di ringraziamento (poiché il gesto è considerato augurio di fecondità), consegnano loro delle uova dipinte.
Nelle botteghe dei maestri artigiani si possono apprendere i segreti della tessitura, della scultura del legno e della lavorazione della ceramica. Il ricco programma folcloristico è allietato anche da canti e danze tipiche dei Carpazi, da una fiera artigianale e da giochi popolari per bambini.
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