Un’oasi soleggiata di freschezza e calma, con i suoi trentanove piccoli comuni, foreste profumate, valli, sorgenti e una natura intatta che le ha dato il nome e il colore: è la Provence Verte.

Cuore meno noto della grande Provenza, si trova al centro del Var, il dipartimento che si estende dal Golfo di Saint-Tropez al massiccio dei Maures, dal promontorio dell’Estérel ai Pays de Fayence e alle Gole del Verdon.

Per collocarla meglio, possiamo considerare tre punti di riferimento: il Verdon, la Sainte Baume e la Sainte Victoire, tutti ben noti e riconoscibili, anche nei dipinti di artisti famosi. Piccoli paesi aggrappati alla falesia, stradine color ocra, pittoreschi paesaggi immersi nelle colline, dove splendono i colori della lavanda e degli iris gialli, dei glicini e dei fiori del rosmarino, mille sorgenti d’acqua, e qualche monumento di grande effetto.

La Provence Verte, prima zona della regione francese PACA, che ha ottenuto l’etichetta 'Paese d’arte e storia' dal Ministero della Cultura, offre numerosi itinerari tra abbazie, case di campagna, castelli. Il suo territorio è stato terra ancestrale dei signori della Provenza, la sua storia è scritta nelle mura monumentali dei castelli, delle abbazie, dei Palazzi dei cavalieri Templari.

Brignoles è la cittadina più importante della regione, anche se conserva dimensioni minuscole, con circa 18.000 abitanti, con alcune tracce romane, come la presenza della via Aureliana. Conquistata dai Romani, dai Franchi, dai conti catalani e dell’Anjou, Brignoles entrò a far parte del regno di Francia nel 1481, con tutta la Provenza.

Nell’Alto Medioevo acquistò importanza sotto i conti di Provenza, che qui avevano un grande palazzo, attualmente trasformato nel Museo dei Pays Brignolais, con testimonianze di storia locale, dipinti, e il più antico sarcofago del cristianesimo trovato in Provenza, del II secolo. A Brignoles soggiornò anche Luigi XIV con la sua corte nel 1660, mentre dal 1700 la cittadina diventò ricca per varie attività artigianali e commerciali e soprattutto per lo sfruttamento delle miniere di bauxite. Passeggiando tra le colline, ecco Cotignac, un village de caractère, appoggiato ai piedi di una falesia di tufo di 80 metri di altezza, a cui si appoggiano alcune abitazioni troglodite, che hanno mantenuto la parete interna scavata nella roccia. Dall’alto il panorama è davvero pittoresco e invita alle fotografie: tetti rossi e finestre color lavanda, alberi verdi e glicini viola, la torre in piazza e il campanile che batte le ore. Tra ristoranti caratteristici e brasserie, atelier di artisti e negozi artigianali, fontane e lavatoi, si respira l’atmosfera perfetta del tipico paesino provenzale.

A Barjols si percepisce l’abbondanza di acqua, uno degli elementi che caratterizzano la Provence Verte: 28 fontane sono ancora zampillanti e una Casa Regionale dell’Acqua crea e diffonde la conoscenza sull’acqua e sull’ambiente circostante. A Mazaugues, piccolissimo, si scopre una struttura davvero originale: la Ghiacciaia di Pivaut, il grande pozzo in pietra ricoperto con piastrelle, alto 23 metri, utilizzato per deposito di ghiaccio nel XIX secolo. Fin dal XVII secolo, infatti, il massiccio di Sainte Baume accoglieva un’attività originale: la fabbricazione del ghiaccio. L’acqua di fonti e ruscelli veniva presa e messa a congelare nei bacini murati. Poi veniva immagazzinata nelle ghiacciaie, vasti pozzetti di 10-20 metri di profondità scavati nella roccia, coperte con un tetto di tegole. In estate, i blocchi venivano trasportati di notte a dorso d’asino fino a Tolone e Marsiglia.

 Una basilica imponente: Saint-Maximin

La Provence Verte ospita il più importante edificio religioso gotico del sud della Francia: la basilica di Saint-Maximin la Sainte-Baume. La sua origine è legata alla devozione verso Maria Maddalena, che avrebbe trascorso gli ultimi anni della sua vita in una grotta (baumo in provenzale), aperta nel Massiccio della Sainte-Baume. E’ una muraglia di calcare che si eleva fino a oltre 1100 metri di altezza, lungo circa 14 chilometri, che sovrasta il paese di Saint-Maximin. La grotta, già riconosciuta come luogo sacro da tempi antichissimi, è uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati del mondo occidentale: ben 8 papi e 18 sovrani sono venuti qui dal Medioevo, oltre a migliaia di anonimi pellegrini. Intorno a quelli che erano ritenuti i resti e la tomba originaria di Maria Maddalena, nel paesino di Saint Maximin, fu prima costruito un piccolo oratorio funebre e poi fu iniziata da Carlo II d’Angiò questa grandiosa basilica. Tra il XIII e il XVI secolo fu eretta in tre successive campagne di lavori, e mai completata. Anche questo è parte del suo fascino. Classificata come Monumento Storico, la basilica di Saint-Maximin ha un interno spoglio e solenne, arricchito da preziosi arredi in legno nel coro, e uno dei più grandiosi organi d’Europa, che Lucien Bonaparte salvò dalla distruzione durante la rivoluzione, facendo suonare la Marsigliese.

Vini e sapori

Una vera scoperta sono i vini provenzali, soprattutto i rosé, prodotti in piccole vigne basse, curatissime ed estese, diffuse in tutto il territorio. Eredi del più antico vigneto di Francia, come tutti i vini del Var, furono introdotti dai Fenici, circa 600 anni avanti Cristo. Poi i Romani, in questa che era la 'Provincia' per eccellenza, contribuirono allo sviluppo dei vigneti. La tradizione viticola è dunque molto antica, e il Var è oggi la prima regione produttrice di vino rosé nel mondo. La sua produzione viticola comprende ben 3 DOC prestigiose: Coteaux Varois, Bandol e Côtes de Provence.

Moltissime Maison de Vin invitano alla degustazione e all’acquisto, offrendo spesso, accanto all’enoteca, camere per gli ospiti e ristoranti gourmet. Ne è esempio lo Chateau Nestuby, casa di campagna del 19° secolo, in mezzo ad alberi di ulivi e vigne a distesa d’occhio.

L’enogastronomia valorizza al massimo i prodotti locali: erbe provenzali, aglio, basilico, olio d’oliva, tartufi, fichi, miele, castagne e marroni. I piatti tipici della Provence Verte sono molti, saporiti e originali. Tra tutti ne scegliamo due: l’aïoli, o maionese all’aglio, da accompagnare a verdure, lumache e frutti di mare, e la anchoïade o salsa alle acciughe. Le olive sono servite ovunque, da sole, con l’aperitivo o in purea, la tapenade.

Vacanze attive

Ricchissima di offerte per gli sport all’aria aperta e il turismo attivo, la Provence Verte propone scalate, arrampicate, gite in kayak sui fiumi, cicloturismo, equitazione. Il golf si pratica in due prestigiosi campi a 18 buche, il Golf di Barbaroux a Brignoles, e il Golf di la Sainte Baume a Nans Les Pins. In un magnifico paesaggio boscoso di 87 ettari, in uno dei percorsi più prestigiosi d’Europa, il Golf di Barbaroux a Brignoles é realizzato nella migliore tradizione del golf americano dall’architetto Pete Dye. La creatività si sviluppa nel movimento che segue colline e corsi d’acqua, coniugando l’amore per la natura con l’attenzione tecnica. E’ uno dei campi da golf della Costa Azzurra più apprezzati, vicino a Aix en Provence e Marsiglia. L’hotel Golf Barbaroux, all’interno del campo, sta ampliando i suoi spazi e per il mese di giugno è previsto un raddoppio e un restyling completo delle sue camere, appartamenti e suite.

Dove alloggiare

Per alloggiare nella Provence Verte molte sono le soluzioni: l’hotel economico, soprattutto durante il fine settimana, come la catena Ibis, le case in affitto, le chambre d’hotes. E’ questa la soluzione ideale per assaporare l’atmosfera tipica delle case provenzali. Sono camere che si affittano in una casa privata abitata dalla famiglia: case di campagna circondate da giardini di fiori e di erbe aromatiche come Le Mas des Tours di Cotignac, oppure case storiche nel centro di piccoli paesi come La Licorne. Tutte arredate con grandissimo gusto, nel rispetto dello stile provenzale rustico. La prima colazione é adeguata all’atmosfera: immancabile la baguette con burro di campagna e marmellate fatte in casa, formaggi di capra, yogurt e frutta biologica.

Alcune delle chambre d’hotes aprono le sale da pranzo, table d’hotes, per fare gustare la gastronomia provenzale. Con particolare attenzione alla tavola e alle stoviglie decorate.

Franca Dell'Arciprete Scotti

www.provenceverte.it

www.sejourprovence.com