La regione austriaca della Carinzia alla Bit invita per una colazione tra amici, molto easy ed informale, dove, gustando alcune specialità regionali, si chiacchiera di turismo, di bellezze naturali, e di wellness, un argomento che cattura sempre l’attenzione dell’universo femminile. Il tema principale di questo chiacchiericcio è proprio l’inaugurazione dell’avveniristica stazione termale KärntenTherme di Warmbad-Villach e quella di Kärntner Badehaus sul lago Millstätter See.
La prima si sviluppa su quattro piani, è costruita con materiali naturali ed ecocompatibili e, grazie alle ampie vetrate, permette di ammirare le montagne circostanti mentre ci si lascia coccolare dai trattamenti.
A Warmbad-Villach si trova anche la fonte Maibachl, un posto tranquillo e romantico dove fare il bagno al caldo, immersi nella natura. Con una profondità di massimo 1 metro e 20, i bacini naturali, nascosti nel bosco sono un luogo di relax e benessere all’aria aperta. Occorre però tener presente che queste vasche termali naturali non sono sempre attive poiché l’acqua a 28° le riempie solo nel periodo del disgelo o dopo abbondanti piogge.
La seconda inaugurazione che ha aperto la stagione invernale carinziana è la nuova casa balneare Kärnten Badehaus sul lago Millstätter See che permette di prolungare la stagione sul bacino alpino per tutto l’anno. Oltre alle saune, alle zone massaggi, una piscina esterna con acqua a 35° permette di rilassarsi nel cuore delle montagne austriache.
Parlando di bellezza e relax si degustano piatti della gastronomia carinziana.
E a pensarci bene, cosa c’è di meglio di iniziare una giornata sugli sci, tuffarsi nelle acque termali nel pomeriggio, per poi ritemprarsi con una bella cena?
Si tratta di una cucina di frontiera che mischia diversi sapori e che si lascia permeare da differenti suggestioni culinarie. Il piatto tradizionale carinziano è il tortellone ‘Kärntner Nudeln’, ripieno di patate e ricotta o di pere secche. Le carni hanno una notevole importanza, dall’agnello del Glockner al manzo della Nockalm, rinomati ben oltre i confini nazional.i
L’influsso sloveno si fa sentire nella tradizionale carne macinata della Carinzia del sud, mentre un certo influsso friulano, e ancora sloveno, lo si ritrova in un dolce tipico il ‘Reindling’, una focaccia lievitata con uva passa e cannella.
Diverse sagre sottolineano l’importanza della cucina regionale, la festa del pesce ‘Fischfest’, ad esempio, permette di apprezzare pesci provenienti dai laghi della zona come il siluro, il luciperca e la trota di lago. Non a caso le qualità del pesce carinziano venivano celebrate già nelle cronache del XV secolo. Non si può dimenticare poi la festa del pane ‘Brotfest’ di Liesing. Il processo di lavorazione dal chicco di grano al pane sfornato è rimasto identico da secoli e recentemente è stato sottoposto a tutela dall’Unesco come patrimonio culturale dell’umanità.
Per quanto riguarda invece l’aspetto enologico, la Carinzia, e la valle del Lavanttal in particolare, ha scelto di distinguersi e di specializzarsi nella produzione di sidro frizzante. Prodotto da mele di qualità pregiate e ideale con ogni piatto, segue un procedimento di lavorazione che si tramanda da generazioni nelle fattorie intorno al maestoso monastero benedettino di St. Paul.
Tra una degustazione e l’altra il tempo passa e la nostra colazione carinziana volge al termine.
Non ci resta che congedarci e ridarci appuntamento lassù, nel vicino nord.
Sara Rossi
www.carinzia.at