di Sara Rossi
Se il desiderio è quello di passeggiare nella perfezione, senza una meta ben precisa, il luogo ideale è Bruges, cittadina medievale delle Fiandre Occidentali. Sostanzialmente perfetta, abbina un’architettura graziosa, con il suo dedalo di vie di impianto vichingo, le sue casette a punta dalle vetrate inglesi o con movimentati bowindow ad un’offerta quasi inspiegabile di birrerie, cioccolaterie, ma anche musei dove apprezzare opere di famosi artisti fiamminghi. Cosa chiedere di più da una vacanza breve o lunga che sia? Di attraversare quelle strade con la persona del cuore. Con quel pizzico di romanticismo interiore il mix sarà esplosivo. Interiore sì, perché la città è di una grazia che sembra finta, così lontana dai nostri borghi chiassosi e animati. Pulizia, ordine, nessuna auto parcheggiata lungo le vie, i veicoli vanno lasciati in uno dei quattro parcheggi cittadini e poi si usano le gambe, i mezzi pubblici, le bici, oppure i calessi trainati dai cavalli e lanciati da audaci cocchieri a tutta velocità per le strade del centro. Bruges è, a ragione, dal 2000 patrimonio dell’Unesco, e non è necessario dare molte spiegazioni, bisogna visitarla senza fretta, da perfetti flâneurs, come direbbe Baudelaire.
Si respira un forte senso di tranquillità e sicurezza, nessuna inferriata, lucchetto, non credo di aver incrociato un poliziotto o un vigile per tutta la mia permanenza.
La cittadina belga è nata come centro commerciale, fu infatti fondata nel IX secolo a seguito dell’approdo dei Vichinghi, si pensa che la sua denominazione ‘Brugge’ derivi dal termine scandinavo ‘Brygga’ che significa appunto pontile, luogo di attracco. La sua posizione sul fiume Zwin, imbrigliato in canali funzionali al flusso delle chiatte, e la sua vicinanza al Mare del Nord, l’hanno resa in origine un porto di importanza internazionale. Nei secoli, la sua centralità economica ha conosciuto alterne fortune, sino ad affievolirsi del tutto, per lasciare posto, oggi, ad un centro che riconosce nel turismo una delle sue principali fonti di reddito.
Punto iniziale per l’esplorazione della città è la Piazza del Mercato (Markt). Circondata dagli edifici colorati e sontuosi delle gilde, le corporazioni mercantili medievali, e con al centro la Torre campanaria del Belfort, è il simbolo dell’intera città. Salendo i 336 gradini della Torre, alta 83 metri, e che oggi pende sulla sinistra di oltre un metro, un tempo magazzino e successivamente archivio della municipalità, si può avere una bella visione panoramica di Bruges. Il cortile interno del Belfort è il luogo ideale dove ascoltare il suono del carillon, sono ben 47 le campane situate all’interno della torre, che tutto l’anno, il mercoledì, il sabato e la domenica, dalle 11 alle 12, danno vita ad un vero e proprio concerto. D’estate si bissa anche il lunedì e il mercoledì dalle 21 alle 22. Prima del XVI secolo le campane della torre erano azionate manualmente e scandivano la vita cittadina, come l’apertura delle porte civiche, l’inizio e la fine dell’attività lavorativa, poiché era proibito all’epoca lavorare con una luminosità insufficiente. Dal 1523 un tamburo, azionato da un orologio automatizzò alcune campane, come quella delle ore, ma fu solo con la creazione del carillon che fu possibile suonare vere e proprie partiture musicali. Dal 1604 le autorità cittadine assunsero un suonatore di carillon per le melodie dei giorni festivi e di mercato.
Per gli appassionati di storia moderna, proprio sulla piazza del Markt, si trova l’Historium Bruges che permetterà di immergersi nella vita quotidiana della città durante il XV secolo. Non si può soggiornare nelle Fiandre senza lasciarsi suggestionare da almeno un assaggio di pittura fiamminga. Imperdibile il Museo Groeninge dove ammirare le opere dei Primitivi Fiamminghi. Si tratta di uno dei musei più interessanti di Bruges, in cui si trova il capolavoro di Van Eyck: ‘La Madonna con il canonico Van der Paele’. Per chiudere il cerchio, si può raggiungere l’Ospedale San Giovanni, edificio del XI secolo, che ospita il Museo Memling che accoglie sei celebri opere Hans Memling, tra le quali il ‘Reliquario di Sant’Orsola’. Dal Belfort, in pochi passi, si raggiunge Piazza Burg, il borgo, dove visitare la Basilica del Sacro Cuore e il Municipio con i suoi interni barocchi. Durante l’estate in questa piazza quasi ogni sera si svolgono concerti ed è facile trovare gruppi di turisti cimentarsi nelle danze più disparate.
A Bruges si trova anche un Beghinaggio, con le sue casette bianche, immerse nel verde, è un’area recintata abitata ancora oggi da suore dell’ordine di San Benedetto e che permette di immergersi in un’atmosfera senza tempo. E' stato fondato nel 1245 da Margherita di Costantinopoli, contessa di Fiandra e ha ospitato beghine sino al 1928. Oggi fa parte dei beghinaggi fiamminghi iscritti dal 1998 nell'elenco dei Patrimoni dell'Unesco.
Una menzione speciale la meritano i mulini a vento. Sulle collinette sulla riva sinistra dello Swin, in direzione Damme, se ne trovano diversi, strutture leggere che con le loro pale sembrano spiccare il volo. L’ideale è percorrere in bicicletta i sei chilometri di ciclabile che raccordano Bruges alla piccola Damme, lo stesso tragitto lo si può fare a bordo di un battello a vapore. Il borgo, che prende il suo nome dall’olandese ‘Dam’, diga, è delizioso, costruito come avamposto di Bruges, è una cittadina dove è possibile visitare il mulino a vento Sint-Janshuis Mill, ancora funzionante e aperto al pubblico.
Il fascino di Bruges non può non passare da quello delle sue specialità gastronomiche: la birra e il cioccolato.
Gli amanti del nettare ambrato avranno due tappe obbligate, il Museo della Birra da De Halve Maan, uno dei birrifici più antichi del mondo dove con un tour guidato si segue passo passo il processo di produzione della birra, con la possibilità di assaggiarne un boccale appena spillato. La seconda meta è il Bourgogne des Flanders, birrificio dove il must è l’assaggio di sei tipi di birra seduti sulla terrazza esterna in riva al fiume, dalla Hop Stuff, ambrata con solo il 3,5% di gradazione alcolica, alla Bougogne des Flanders, vessillo del birrificio, dalle note fruttate, sino alla Timmermans Strawberry Lambicus, estiva e al gusto di fragola, ideale per accompagnare il dessert.
Le vie pullulano di cioccolaterie, vetrine di cioccolatini di ogni formato e per tutti i gusti, una tappa immancabile è Chocolate Line, locale gestito dallo “Shock – o – latier” Domenique Persoone che con i suoi gusti innovativi come bacon, wasabi, tabacco, ha reso il suo cioccolato famoso in tutto il mondo.
Insomma Bruges è davvero incantevole, romantica al punto che la leggenda narra che una volta arrivati al Minnewater Park, delizioso parco incastonato tra gli alberi, dove si trova il Lago ribattezzato dell’Amore, se si percorre in coppia il ponte che lo sovrasta il sentimento suggellato da questo passaggio rimarrà eterno. In epoca medievale si narrava invece che nel lago abitasse un mostro infernale, poi l'aura romantica e la delicatezza di cioccolatini e waffles, il dolce tipico belga, ha ammantato tutta la città rendendola una meta che ognuno dovrebbe annoverare tra i suoi viaggi.
Per ulteriori info sulle Fiandre: https://www.visitflanders.com/it