Per chi ama gli animali i cani sono tutti meravigliosi, ma c'è una razza che fa stringere il cuore anche dei più insensibili, e questo è il caso del San Bernardo. Pacioso, affettuoso anche un po' impacciato, è il re dei salvataggi in montagna.
Se decidi di trascorrere qualche giorno nel Vallese, uno dei 26 cantoni svizzeri, situato nella parte sud-occidentale della nazione, attorno alla valle del Rodano, la possibilità di entrare in contatto con questi animali straordinari è certamente un plus.
E' infatti a partire dalla fine del 17esimo secolo che i monaci dell’ordine di Sant’Agostino allevano sul Gran San Bernardo l’omonimo cane. Ancora oggi questa tradizione viene mantenuta in vita dall’ospizio e dalla Fondazione Barry a Martigny e durante tutta l’estate è possibile visitare questi splendidi esemplari, ormai simbolo della montagna svizzera e diventati famosi soprattutto grazie alle loro qualità di cani da valanga. Un’esperienza indimenticabile è quella di passeggiare in loro compagnia. Pare che il più famoso fra loro, il leggendario Barry, abbia salvato la vita a oltre quaranta persone.
La Fondazione Barry, che prende il nome da questo “eroe” del Vallese a quattro zampe, è stata fondata nel gennaio 2005 a seguito dell'acquisizione dei canili da riproduzione dal Grande ospizio di San Bernardo (Ordine Sacro del Grande Monastero di San Bernardo) insieme ai famosi animali presenti nel canile. Da allora, la fondazione è stata proprietaria del più antico e famoso centro di allevamento di questi animali da salvataggio. La Fondazione Barry ha attualmente 28 cani femmine e sei maschi. Fedele alla tradizione di San Bernardo, la Fondazione alleva cani a pelo corto. Nel centro nascono ogni anno circa 20 cuccioli, e proprio lì un'equipe di esperti monitora il loro sviluppo e si occupa del loro benessere e del loro addestramento. La Fondazione, dotata delle necessarie certificazioni, fornisce esemplari sia alla Fondazione Bernard e Caroline de Watteville sia al Great St. Bernard Hospice.
Sempre nel 2005, Bernard e Caroline de Watteville hanno creato la fondazione che prende il loro nome con l'obiettivo di trasformare il vecchio arsenale militare in un'attrazione turistica dedicata alla storia del Grande San Bernardo e dei suoi cani leggendari. L'intero progetto è stato ideato e progettato da Leonard Gianadda ed è situato in un ex arsenale, accanto a un anfiteatro romano. Qui vengono organizzate anche mostre temporanee. Il canile e l'area di cura dei San Bernardo si trovano al piano terra.
Un'altra struttura da visitare per gli amanti del genere è il Grande Ospizio di San Bernardo, situato a 2.469 metri sul livello del mare, fu costruito nel XI secolo per offrire rifugio ai viaggiatori e ai pellegrini. A partire dalla metà del XVII secolo, i monaci avrebbero tenuto lì cani di grossa taglia come guardie e accompagnatrici. La presenza di questi cani nell'Ospizio è attestata da documenti dell'anno 1695, nonché dagli appositi registri dell'Ospizio del 1707. In breve tempo, i cani venivano anche usati per scortare i viaggiatori e salvare le persone disperse nella neve e nella nebbia. Oggi, la principale stazione di allevamento della Barry Foundation si trova a Martigny.
Oltre al fascino di questi animali, nel Vallese ogni escursionista può trovare il sentiero che fa al caso suo. Su cime elevate, attraverso profumati boschi di larici, su ponti sospesi, lungo mulattiere o vigneti. Oltre 8000 km di sentieri escursionistici attendono di essere scoperti. Percorsi in alta quota e circuiti vi faranno passare attraverso a prati alpini, sopra a ruscelli fruscianti, lungo laghi di un blu intenso su cime da cui si gode di una vista mozzafiato. Con un po’ di fortuna, ci si può imbattere in marmotte, camosci o stambecchi.
Attorno al borgo di Martigny è possibile inoltre passeggiare tra vigneti terrazzati ammirando il castello medievale e il grazioso villaggio vinicolo di Plan Cerisier, con una bella vista sulla valle del Rodano.
Per generazioni, i viticoltori hanno coltivato sui pendii soleggiati grazie a una complessa rete di terrazze e il sostegno di muri a secco. Lungo i sentieri, tra i vigneti, sono presenti dei pannelli che illustrano le tecniche di coltivazione della vite, le tradizioni locali, la fauna selvatica e la storia. Un sentiero conduce al castello medievale di Martigny, con ricostruzioni di armi d'assedio nel cortile aperto. E' possibile salire sulla torre per ammirare un panorama a 360 gradi su tutta la vallata. All'estremità del circuito, la frazione vinicola di Plan Cerisier ospita graziose case, tradizionali granai di legno "mazot" e il più piccolo "museo dei mazot" della Svizzera. La vista dall'ampia e ombrosa terrazza del bar-ristorante su Martigny e sulla valle del Rodano è superba. Il tratto finale è una piacevole passeggiata in città lungo il fiume Dransel.
Un consiglio per la cena: la Steakhouse Martigny Brasserie situata nella piazza centrale di Martigny, con una terrazza ombreggiata da platani e un'atmosfera mediterranea, fa servizio non-stop, che per essere in Svizzera non è male.
La redazione