Ariosa e barocca Vienna. E poi? E poi musicale. Quella musica classica, che è inscritta nel suo dna e che si ripropone ogni anno per le strade, nei suoi festival.
Un’idea molto pop, nel senso più nobile e divulgativo del termine, è il Festival della Musica su Schermo che si svolge, ormai dal 1991, in Rathausplatz. Nella piazza del municipio infatti, per 65 giorni, a partire dal 2 di luglio, è possibile assistere a concerti di altissimo livello, dall'opera a concerti sinfonici, ma anche, rock, soul, pop, tutto rigorosamente a ingresso libero. Sul maxischermo si assiste al concerto e nello spazio antistante si può mangiare. L’offerta gastronomica è vastissima e porta in tutto il mondo. Dalle 11 a mezzanotte, 22 stand culinari offrono cibi preparati al momento e in un attimo ti ritrovi in Giappone, in Grecia, poi in Spagna, passi dall’Italia e ritorni a Vienna per il dessert: il Kaiserschmarren, o dolce dell’imperatore, uno dei più famosi d’Austria, si tratta di una spessa crêpe tagliata a pezzi, cosparsa di zucchero a velo e servita con prugne cotte, confettura di ribes o salsa di mele, oppure il canederlo dolce di origine boema, il Germknödel, ripieno di mousse di susine. (Gli attuali territori cechi un tempo erano i granai della monarchia, non c’è da meravigliarsi che nei menu imperiali fossero comparsi i dolci tipici di quei luoghi e che vi siano rimasti).
Passeggiando per le vie di Vienna si respira un’aria di altri tempi, asburgica, rigorosa nei suoi palazzi lineari, pomposa nelle residenze imperiali dell’Hofburg, considerato uno dei più grandi complessi residenziali al mondo, nel Castello di Schönbrunn, dove Francesco Giuseppe e la sua corte passavano l’estate e ricevevano gli statisti, o al Belvedere, dove nella sua sezione museale Superiore è possibile ammirare mirabili opere di Schiele e Klimt (di cui proprio quest’anno ricorrono i 160 anni dalla nascita) tra le quali il celebre “Bacio”. Ma Vienna è anche la città dove vitale irrompe la modernità, la contraddizione. Può sembrare strano, ma il design nel capoluogo austriaco la fa da padrone, a settembre ci sarà la Settimana del Design, mentre già dall’estate con l'IBA Vienna 2022 - New Social Housing si parla di edilizia, di abitare e in giugno e luglio nella Nordwestbahnhalle è previsto un vasto programma di visite guidate e passeggiate attraverso i quartieri e i progetti IBA per esplorare i processi e i risultati della Vienna International Building Exhibition 2022.
Originale è l’impronta lasciata in città da Frederick Hundertwasser, scultore, pittore ed architetto decisamente fuori dal comune che ha realizzato alcune delle costruzioni più eccentriche d’Europa. Nel quartiere Landstrasse per dare pregio, negli anni Ottanta, ad una zona un po’ degradata, Hundertwasser ha realizzato un angolo di asimmetrie che si inserisce come una macchia di colori, materiali dissonanti, ma incantevoli, in un contesto di vie che oggi appaiono lineari e pulite. All’improvviso si inserisce Hundertwasser a sparigliare le carte, a rendere possibile un sovvertimento dell’ordine architettonico costituito e, per soli pochi metri in realtà, è tutto un tripudio di smalti, colori accesi, linee morbide, e tante piante da fare invidia a giardini verticali meneghini. E’ come se all’improvviso in città irrompesse la natura con la sua spontanea irregolarità.
A Vienna ognuno può trovare la sua dimensione. Per me la migliore è proprio quella che non ti aspetti, quella che appare improvvisa, quella dei contrasti, dei giri in carrozza mangiando un wurstel preso ad un baracchino all’angolo della strada, per capirci.
Sara Rossi
per informazioni consultare il sito Wien Info