Il Voodoo, o Macumba, arriva in Luisiana tramite l’Africa occidentale. Il termine è di origine fon, una lingua del Benin. Nel 1773, l’espressione "gris-gris" entra nel linguaggio comune degli Stati del Sud: era attribuito a uno schiavo che utilizzava, grazie all’aiuto di un rudimentale amuleto, appunto, il rito africano con la volontà di uccidere il proprio padrone.

Dagli inizi del 19esimo secolo, questa religione porta a danzare migliaia di persone a Congo Square, una delle famose piazze del centro cittadino, in cui Marie Laveau, la regina del Voodoo di New Orleans, celebrava la messa ogni domenica. Femme de colour libre (categoria assegnata alle persone di colore non in schiavitù), nata nel 1801, era una terapista, specializzata soprattutto in affari di cuore, fu la prima sacerdotessa. I sacerdoti maschi venivano chiamati "Dottore".

Questa pratica esoterica, ha lasciato diverse tracce in città, soprattutto nella musica che la rappresenta, il jazz. Louis Armstrong, il grande jazzista di "What a Wonderful World" e "When the Saints go marching in", quando era piccolo vendeva "polvere di mattone", proprio alle dame del voodoo, a Storyville, lo storico quartiere a luci rosse. Comunque, contrariamente alla percezione comune, il voodoo veniva raramente usato in modo negativo. Di solito, le materie trattate erano: amore, potere, fortuna o la neutralizzazione di un amuleto altrui.

Nel museo del Voodoo della Big Easy (il soprannome della città jazz della Louisiana) al 724 di Rue Dumaine, vi è un grande dipinto in cui è raffigurata una Regina che danza con un serpente, il "Grande Zombie". La figura del morto vivente, insieme al Rougarou, un incrocio tra licantropo, coccodrillo e vampiro, rappresenta un altro emblema di questa religione, resa celebre dai film horror.

É curioso notare il legame tra questa usanza pagana e il cattolicesimo. Molti santi sono venerati come spiriti guida. Infatti, nel museo, vi è anche una foto di Giovanni Paolo II°, accompagnata da una sua lettera, nella quale esorta tutti i fedeli a rispettare i seguaci della macumba.

Un autorevole riconoscimento all’importante contributo della comunità afroamericana di New Orleans. Giusto il contrario di quello che avviene nei tour guidati alle ex piantagioni di cotone (ce ne sono diverse fuori dall’area metropolitana, la più esaustiva è la San Francisco Plantation, a circa 1ora d’auto) in cui la storia degli schiavi d’ America, forse per imbarazzo, viene del tutto ignorata, o non compresa.

Matteo Preabianca