Kangaroo Island, la terza più grande isola al largo delle coste dell’Australia:155 chilometri di lunghezza e 55 chilometri di larghezza. Copre una superficie di 4.500 kmq,con 4400 abitanti. Ci vogliono circa 2 ore di auto da Penneshaw, nella penisola di Dudley a sud-ovest, a Kingscote, la “città” principale.
L’Isola del Canguri è un santuario naturale per le api, poiché è priva dei molti parassiti presenti in Australia. Infatti, tutto questo ha portato a una severa legislazione riguardo l’importazione di cibi e campeggio,atta a preservare l’unicità del luogo (informazioni:www.goodfoodkangarooisland.com).
Per arrivare laggiù, bisogna atterrare ad Adelaide, guidare circa 2 ore per raggiungere Cape Jervis, da dove partono i traghetti. La traversata dura 45 minuti. Non ci sono trasporti pubblici sull’isola. C’è un servizio navetta gestito da SeaLink, unico operatore, due volte al giorno tra Penneshaw e Kingscote, passando per la cittadella di American River. In alternativa, è possibile caricare il proprio veicolo sul traghetto o prendere un auto a noleggio. Prenotate per tempo. In alta stagione potreste non trovare nessun trasporto.
Per scoprire la magia di questa regione sono necessari cinque giorni, ma tre sono più che sufficienti. Tra i luoghi d’interesse da visitare vi è Emu Ridge, l’unica distilleria di olio di eucalipto rimasta nell’isola fra le molte che nel 1880 erano la maggiore industria del posto. Gestita dai simpatici Larry, Bev e il loro emu Julia. Questo ultimo ha lo stesso nome dell’attuale premier australiano; meglio evitare la politica con Larry, è un verace contadino di altri tempi. Durante la nostra chiacchierata, mi ha domandato: “sai quale è la differenza tra me e gli ambientalisti? Io lavoro con la natura, loro l’hanno studiata all’università”.
Questo olio è prodotto dagli alberi a foglia stretta che crescono naturalmente ai bordi delle strade. Viene distillato in maniera tradizionale, ponendo le foglie in caldaie piene d’acqua e il vapore prodotto dal fuoco sottostante genera elettricità. A sua volta, l’olio viene riprocessato in una seconda caldaia e poi raffinato per ottenere il prodotto finale. A vari utilizzi, ben conosciuti dalle popolazioni aborigene da millenni: disinfettante per bagni, deodorante, repellente contro punture d’insetto, smacchiatore, lavaggi per indumenti di lana. Allevia anche leggere ferite cutanee, dolori muscolari, raffreddori e mal di gola. Un “rimedione” della nonna, insomma.
L’isola è anche famosa per la sua produzione unica di miele. Nel 1881, August Fiebig introdusse una particolare Ape Regina nell’isola. E indovinate da dove proveniva quell’ape? Dalla Liguria e Bologna. Prima che fosse introdotta nell’Isola dei Canguri, l’isola aveva soltanto api native che non producevano un buon miele. Questa è la riserva apiaria più antica del mondo.
Poiché l’Ape Ligure, in Italia, si è mischiata con altre varietà di api negli anni, il “Miele dei Canguri” è considerato puro e prezioso.
Altro luogo da non mancare è il Parco Parndana, in cui si ha l’opportunità di camminare tra canguri e wallaby (piccoli marsupiali). Se volete,Potete dargli da mangiare. Vi è anche una presenza importante di uccelli australiani, tra cui il cacatua e altri pappagalli locali. Si possono osservare anche koala, opossum e altri animali nativi, recuperati poiché orfani o feriti. Se siete fortunati potreste assistere alla nascita di un cucciolo. Tuttavia, l’animale più impressionante è il casuario, un grande pennuto, simile a uno struzzo, dallo sguardo per niente rassicurante. Infatti è uno degli animali più pericolosi dell’emisfero sud. Meglio incontrarlo qui e non in mezzo a una foresta.
Tuttavia, l’attrazione principale si trova nel Parco Nazionale Flinders,uno dei primi e più grandi parchi naturali d’Australia. Occupa un terzo dell’isola e ospita fauna e flora poco comune o estinta nella terraferma. Viaggiando attraverso il parco, potete ammirare i panorami mozzafiato, tra coste e alberi unici. E sulla scogliera finale, il Remarkable Rock, un gruppo di massi in granito, scolpiti da vento e acqua. E’ possibile camminare tra le rocce dalla forma curiosa. Attenzione, la superficie è scivolosa e spesso soffia un forte vento.
Sempre all’interno del suddetto parco, a pochi passi dal faro di Cape du Couedic,costruito nel 1906, vi è l’Admirals Arch: cinquanta scalini che vi condurranno di fronte a uno spettacolare arco naturale, formatosi tramite erosione. Questa area è l’habitat naturale per i nuovi cuccioli di foche neozelandesi. Nome fuorviante, poiché questo tipo di pinnipede lo si può trovare in diverse coste australiane. A sud- est del parco potete visitare Seal Bay. la Baia delle foche è uno dei pochi luoghi in cui i leoni marini giocherellano tranquilli tra le sabbie bianche. Il tutto a pochi passi dall’uomo.
Questi sono solo un campione delle attività e attrazioni dell’isola. Vi sorprenderà scoprirne altre, come le grotte di Kelly Hill, il Safari tra delfini selvatici, degustare vini locali, dare da mangiare ai pellicani nel villaggio di American River, fare dello snowboard sul Little Sahara, visitare Pennyshaw, , meno conosciuta, la quale ospita i piccoli pinguini e il Frenchman rock, famoso per le sue panchine contemplative da cui guardare l’oceano. Questa parte dell’isola è anche la più indicata per gli appassionati di camminate non troppo faticose e incontrare, in tutta sicurezza, la fauna nativa.
Non solo canguri, nell’Isola dei Canguri.
Matteo Preabianca