Quando il sole tramonta, il vento si alza e le nuvole nere minacciano pioggia all'orizzonte: è questo il momento migliore per ammirare Alcatraz, la leggendaria isola nella Baia di San Francisco. Diffidate di chi vi consiglia il tour diurno: le cose da vedere, sono le stesse, ma l'atmosfera, l'ambiente, il clima che si respira... beh, quello sì che cambia. Perché per catapultarvi davvero all'interno di The Rock (ovvero la Roccia, come era stato battezzato il vecchio penitenziario) dovete respirare quel misto di adrenalina, paura, mistero che solo di notte, quando tutta San Francisco di fronte giace addormentata, è possibile provare.
L’isola di Alcatraz, situata in una posizione strategica dal punto di vista militare a difesa della baia, diventa una prigione militare nel 1933, poi nell’estate del 1934 si trasforma in un carcere federale di massima sicurezza, diventato famoso in tutto il mondo per la ferrea disciplina vigente al suo interno. In questo istituto penitenziario vengono rinchiusi criminali particolarmente pericolosi o che hanno tentato di evadere da altre carceri.
La struttura è molto grande (formata da ben quattro bracci indipendenti) e questo comporta notevoli difficoltà di gestione degli spazi e del personale. Inoltre, per la sua posizione scomoda, anche l’approvvigionamento dei viveri era difficoltoso e dispendioso. Per queste ragioni, il 21 marzo 1963 il procuratore generale Robert Kennedy ordina la chiusura del carcere.
Alcatraz, oggi, è aperta alle visite turistiche. Molte storie e leggende circondano questo luogo. Si narra che la prigione sia dimora dei fantasmi di alcuni prigionieri, coloro che morirono scontando la loro pena nel penitenziario e sembra che non abbiamo mai lasciato la prigione e che ogni notte l'isola diventi la loro dimora per ricordare l'inferno che passarono nel loro asilo obbligatorio.
Una delle zone in cui sembra si verifichino attività paranormali è un corridoio in cui i detenuti Coy, Cretzer e Hubbard vennero uccisi durante un tentativo di fuga dalla prigione. Proprio lì, nel 1976 suoni, urla strane e lugubri sono state segnalate da una guardia della sicurezza.
Altre storie riguardavano il custode Johnston, che si trovò di fronte ad un evento bizzarro mentre mostrava ad alcuni dei suoi ospiti la prigione. Secondo la storia, Johnston ed il suo gruppo sentirono qualcuno piagnucolare dall'interno delle pareti della prigione ed un vento freddo assalì il gruppo. Johnston non ha mai potuto spiegare la ragione di questi avvenimenti.
Al Capone, passò gli ultimi anni di vita ad Alcatraz.Temendo che sarebbe stato ucciso durante la sua detenzione Capone ricevette il permesso di passare il tempo destinato alla ricreazione suonando il suo banjo nella doccia.. Negli ultimi anni, una guardia forestale disse di aver udito la musica del banjo venire dalla doccia. Non avendo familiarità con la storia di Alcatraz, la guardia forestale non trovò un motivo per il suono e documentò l'evento come sconosciuto. Altri ospiti ed impiegati segnalarono di aver udito il suono di un banjo che proveniva dalle pareti della prigione.
Altri eventi accaduti nel corso degli anni comprendono le testimonianze di alcune guardie che dichiararono di aver sentito odore di fumo ma non trovarono nessun fuoco,grida e pianti e gemiti inspiegabili e avvistamenti di fantasmi dei prigionieri o del personale militare.
La visita alla prigione viene effettuata tramite un’audioguida che ripercorre tutti i passaggi fondamentali della storia del luogo. È un “tour” molto intenso, capace di proiettare il visitatore in un passato in cui si può sentire l’angoscia che accompagnava la vita dei prigionieri. “La Roccia” li teneva inchiodati lì, a due passi dallo splendore assoluto di uno dei luoghi più belli d’America; dove in primavera e in estate, ai prigionieri dell’ala sinistra, il vento trasportava lo swing suonato nei migliori club della città. Era questo, probabilmente, l’aspetto più straziante: l’illusione di poter toccare con un dito la libertà e mai che si riuscisse anche soltanto ad averla vicina