La Tunisia si prepara a riaprire le porte, domani, del Museo di Bardo, teatro il 18 marzo scorso di un sanguinoso attacco di terroristi islamici costato la vita a 23 persone, tra le quali 18 turisti stranieri, 3 tunisini e due terroristi: 4 gli italiani periti nella strage. Sempre domani Tunisi accoglierà migliaia di manifestanti in occasione del Forum sociale mondiale (FSM), previsto dal 24 al 27 marzo. Il direttore del Museo archeologico, Moncef Ben Moussa, ha parlato espressamente di un "atto simbolico": "Si tratta di una sfida ma è anche un messaggio (...), vogliamo dire che gli autori dell'attentato non hanno raggiunto il loro scopo". Per l'occasione gli internauti tunisini hanno lanciato un appello a manifestare davanti al museo, il più celebre e prestigioso del Paese, in occasione della riapertura. Oggi, in un'intervista a Le Figaro, il premier tunisno Habib Essid ha fatto un lungo mea culpa, riconoscendo le numerose falle nei servizi di sicurezza che hanno consentito, non solo l'attacco terroristico del 18 marzo ma anche la nascita e lo sviluppo del movimento jihadista dai giorni della primavera araba: "Stiamo cercando di valutare la situazione e prendere le misure necessarie affinché il ministero degli Interni faccia il suo lavoro e difenda la Repubblica. L'intervento delle forze di polizia al Bardo c'è stato, certo (...) ma gli errori compiuti dimostrano che c'è ancora molto lavoro da fare a livello di ministero degli Interni"

Alle dichiarazioni hanno già fatto seguito alcune misure concrete.  A pagare sono i vertici delle forze di sicurezza deputate ad assicurare l'ordine nelle zone del museo del Bardo.  Si tratta in particolare del Capo del distretto della sicurezza di Tunisi, del Direttore dell'amministrazione delle unità di Polizia della circolazione stradale, del Direttore della Sicurezza turistica; del Capo del distretto di sicurezza, del Capo della brigata dei servizi, del Capo del posto di polizia del Bardo e del distretto di sicurezza di Sidi Bachir.

Fervono inoltre a Tunisi i preparativi per l'annunciata marcia di domenica 29 marzo contro il terrorismo nel centro della capitale: ci saranno il presidente della Repubblica, Beji Caid Essebsi, il premier Habib Essid ed tutti i vertici istituzionali del paese. Il ministro del Turismo tunisino, Selma Elloumi Rekik, ha spiegato che il governo ha invitato i premier degli altri paesi a partecipare alla marcia per condannare insieme il terrorismo.  Peraltro, secondo lo stesso ministro, il numero di annullamenti delle prenotazioni verso la Tunisia è assolutamente irrisorio rispetto all'ampiezza dell'attacco e ha messo in evidenza che la partecipazione degli stessi turisti attualmente in Tunisia alle manifestazioni contro il terrorismo di questi giorni dimostra lo slancio di solidarietà dei paesi amici al popolo tunisino. (askanews)