A un’ora di auto da Melbourne, vi è Yarra Valley. Prende il nome dal fiume dell’area, il cui significato, in una delle tante lingue aborigene, è “molteplicità di fiumi”. Una vasta area piana, sovrastata da più di cinquanta vinifici, villaggi, mercatini e microbirrifici. Certo, la valle è famosa per i suoi vini, ma c’è dell’altro!
In una gita di un giorno è possibile visitare tutte le attrazioni principali ma, se vi fermate un po’ troppo a degustare il vino, forse è meglio che vi cerchiate un buon autista. La maggiore parte dei luoghi sono chiusi al lunedi e martedi. Uno dei posti migliori è Yerring Station, la quale ospita un mercato biologico, un fine ristorante e rigogliosi vigneti.
Prima di recarsi alle degustazioni, è meglio fermarsi per un morning tea (all’australiana con té, biscotti e torta lemmington) a Kallista, un piccolo villaggio in cui vi sono i Cacatua, gli affascinanti uccelli dalla cresta gialla, i quali volteggiano nella zona, guardando con disinteresse i turisti. Attenzione a non dargli da mangiare: beccano. Se siete fortunati, potreste anche udire in lontananza gli uccelli lira: singolari animali, abili nell’imitazione di qualsiasi suono, naturale o artificiale che sia (il sottoscritto ha provato con la suoneria del telefonino: davvero impressionante).
Se volete gustarvi il panorama della Dandenong Ranges, la modesta catena montuosa alle spalle di Melbourne, il modo migliore per farlo è lasciarsi trasportare dal Puffing Billy. Il primo treno a vapore, costruito in Australia, continua a viaggiare lungo il percorso originale, da Belgrave a Gembrook, attraverso le spettacolari montagne e sovrastando il lago. Questa ferrovia, dell’inizio del secolo scorso, è l’unica sopravvissuta allo sviluppo delle aree rurali ed è gestita anche grazie all’importante contributo dei volontari della valle.
Trascorso il tempo del sorseggiare, perché non terminare la giornata al Healesville Sanctuary? Il santuario in cui potete ammirare tutti gli animali australiani dal classico canguro, koala, emù, fino all’ ekidna (simile a un grosso riccio con lingua). Da non perdere lo spettacolo in cui vi vengono mostrate le abilità di diversi uccelli. Questo centro è uno dei pochi in cui si è riusciti a proteggere gli ornitorinchi e l’uccello orange-bellied, ridotto oramai, a 50 individui. Se siete affascinati dalla natura, ma non siete così corraggiosi da recarvi nell’outback e non siete amanti di zoo e circhi, questo è il posto per voi.

Matteo Preabianca