Spiagge chiuse e caccia allo squalo in Australia occidentale, dopo che nel weekend un surfista è stato ucciso da uno squalo bianco. I turisti sono fuggiti in massa dalla costa e nel paese si è riaperto il dibattito sulla necessità di mantenere gli squali tra le specie protette. Gli esperti hanno anche spiegato come gli attacchi all’uomo, circa 15 all’anno di cui almeno uno fatale, sono aumentati assieme all’aumento della popolazione e della popolarità degli sport d’acqua.
Ma con l’ultima aggressione sono cinque in meno di un anno, quindi fuori dalla media, le persone uccise dai pescecani in Australia. Per questo il governo intende cambiare strategia, soprattutto per salvaguardare l’industria del turismo che vive di mare e che viene messa dura prova dopo ogni incidente. Tra le prime misure adottate, il divieto per i tour operator di gettare cibo in mare per attirare i pesci, soprattutto quelli grandi, vicino alle gabbie subacquee dove i turisti si chiudono per provare l’ebbrezza degli incontri ravvicinati con i predatori del mare.