Strage in una postazione militare alle Capo Verde, arcipelago nell'Africa occidentale. Otto soldati e tre civili - compresi due spagnoli - sono stati assassinati nei pressi di un'installazione sul Monte Txota, a San Domingo. Nelle vicinanze la polizia ha scoperto una vettura a noleggio con le chiavi inserite, all'interno armi e munizioni. Secondo indiscrezioni un militare è scomparso. Non è però chiaro se sia stato ucciso o sia invece scappato. Le autorità hanno immediatamente lanciato l'allarme sull'intera isola accrescendo i controlli nell'aeroporto di Praia mentre le forze di sicurezza hanno adottato contromisure nel timore di nuove azioni violente.
Droga e contrabbando
Fonti locali, pur con grande cautela, non hanno escluso che l'attacco possa essere una ritorsione di una banda di narco-trafficanti. Pochi giorni fa la polizia ha condotto un'operazione dopo aver bloccato una barca a vela arrivata dal Brasile: nel blitz sono stati sequestrati oltre 200 chilogrammi di cocaina e arrestate numerose persone, compresi alcuni brasiliani e un russo. Le indagini hanno accertato che la gang usava l'arcipelago come base. Nulla di sorprendente. Capo Verde, così come altri stati della regione, è un punto di approdo per navi che contrabbandano droga dal Sud America. I carichi, una volta arrivati, vengono poi fatti proseguire verso l'Europa. Con corrieri, all'interno di container e anche attraverso lunghe rotte terrestri. Per il momento, comunque, non ci sono certezze se esista legame stretto tra lo stop al carico e il massacro. Certamente chi ha compiuto l'assalto ha scelto con cura il bersaglio. La caserma sul Monte Txota ospita apparati di comunicazione importanti. Il nuovo governo, insediatosi venerdì, ha promesso tolleranza zero contro il crimine.