Sta terminando la breve stagione turistica dell’Alaska, che coincide sostanzialmente con i mesi di luglio e agosto. La neve, che è il carattere distintivo del territorio, tornerà a dominare incontrastata e si svuoterà anche l’area più celebre e visitata, il Denali.
Il parco nazionale del Denali (che sarebbe il nome originario del monte McKinley e che significa ‘il più alto’ in lingua athabaska) si estende per oltre 2.428.140 ettari. Prima dell’arrivo dei coloni bianchi, la zona era abitata da cinque diversi gruppi di: Ahtna a est, Dena’ina al sud, Kuskokwim a ovest, Koyukon a nord, Tanana a nord-est, e tutti conducevano una vita semi-nomade, spostandosi lungo i maggiori corsi d’acqua.
La prima fondazione del parco si ebbe nel 1917, quando Charles Sheldon, naturalista e cacciatore, fondò il “Mount McKinley National Park”, come riserva di caccia. Nel 1980, il Congresso triplicò l’estensione del parco e rinominandolo “Denali National Park and Preserve”. La zona fu anche dichiarata una “International Biosphere Reserve”, importante per la ricerca sull’ecosistesma subartico.
Denali è sicuramente uno dei parchi american meno accessibili per lle auto, con un solo percorso di circa 130 chilometri, percorribile solo dagli autobus pubblici e dove i privati posso addentrarsi solo per 15 km. Il resto è visitabile solo a piedi e con forti limitazioni sulle attività, in particolare la caccia.
La regione del Denali ospita una grande varietà d’uccelli (167 specie) e mammiferi (39 specie). Una notevole quantità di  e grizzly, alci e lupi, caribù,  bighorn. Proprio per questi ultimi Charles Sheld, propose al congresso degli Stati Uniti di creare una riserva per queste pecore.  Altri mammiferi presenti sono coyote, volpi e castori, mentre tra gli uccelli più noti vi sono grifalchi, aquile reali e aquile a testa bianca.
Nel parco si trovano oltre 650 specie di piante che producono fiori, oltre a muschi, licheni, funghi e alghe. La flora di ampie zone del parco è condizionata dalla presenza del permafrost.
Fino a 800 metri di altezza, il paesaggio è caratterizzato dalla foresta sempreverde della; oltre, subentra la piccola vegetazione della tundra.
Nel parco non è raro vedere porzioni di taiga in cui gli alberi sono inclinati, ciascuno in una direzione diversa; il fenomeno è dovuto allo scioglimento del permafrost sottostante, ed è stato battezzato drunken forest, foresta ubriaca.