Melbourne, la città europea d’Australia per eccellenza, punto di incontro antropologico e architettonico della tradizione britannica, ma che strizza l’occhio sempre più alla California. Per goderla appieno in poco tempo, sono consigliabili tre giorni intensi. Chi può concedersene di più, meglio visitare anche i quartieri fuori dal centro.

A sud c’è il quartiere St. Kilda, raggiungibile con qualsiasi tram, eccetto il n° 1 e 8. Si può ammirare la spiaggia, luogo di feste improvvisate nel periodo estivo (dicembre e gennaio sono i mesi dove avvengono gli eventi principali), l’iconico Luna Park, con l’entrata incubotica a faccia di jolly, l’Esplanade Hotel, il quale ospitò Mark Twain, la popolata Acland Street, colma di ristoranti e in cui si trova la Linden Gallery, un enorme casseggiato in cui la curatrice espone e promuove artisti locali.
Tuttavia, non sono le attrazioni più originali dell’area. Sono i pinguini i veri protagonisti.
Superando il St. Kilda Pavilion sul molo, vi è un lungo frangiflutti il quale da rifugio a una colonia di piccoli pinguini. Questa specie, chiamata anche Pinguino Blu, è tipica dell’Australia e Nuova Zelanda e, recentemente, ci sono tracce dei piccolini anche sulle coste cilene. Condividono gli scogli con i rakali, topi d’acqua dalle notevoli abilità natatorie. E’ consigliabile recarsi al molo verso il tramonto, quando gli animali tornano dalla giornata di pesca.
L’atmosfera dell’attesa è affascinante: un silenzio insolito dei turisti avvolge la piccola estremità del molo per il felice rientro dei pinguini, accompagnati dalle spiegazioni, mai noiose o troppo scientifiche, dei volontari che hanno il compito di proteggere le specie dai flash delle fotocamere. Solo le luci rosse in loro possesso non danno fastidio ai pinguini. Non aspettatevi di vedere una flotta di volatili tutta in una volta: pazienza e ritenersi soddisfatti quando se ne riescono a vedere due, topo escluso. Se non siete ancora stanchi, dirigetevi verso l’Albert Park, uno specchio d’acqua nel quale abitano i cigni neri e luogo per gli amanti del cricket e fitness.

Dopo la serata animalista, è ora di cenare. Qual’è il migliore modo se non aiutando i bisognosi?
Al Lentil As Anything (ndr: Lenticchie come niente), un ristorante no-profit, la filosofia è “paghi quanto vuoi”. La sede di St.Kilda (ce ne sono altri due ad Abbotsford e Footscray) è specializzata in cibo indiano e malesiano. Non aspettatevi un ambiente chic, ma neanche alla buona. Il fondatore, Shananka Fernando, ha avuto questa brillante idea nel 2000, 'assumendo' come staff, citando le sue parole “gente che dorme in tenda, idealisti e irrazionalisti economici.” Nel 2011 il locale ha avuto il privilegio di potere esporre la prima cassa piena di donazioni al Museo della Democrazia di Canberra.

Matteo Preabianca