Con appena poco più di due anni di certificazione alle spalle, ovvero dopo il riconoscimento della IGP avvenuto nel luglio 2009, l’Aceto Balsamico di Modena si piazza di prepotenza al primo posto della nota ‘Top 15’ di Qualivita - la fondazione che si occupa di studi e promozione sulle Indicazioni Geografiche alimentari italiane ed europee - illustrata al Mipaaf alla presenza del Ministro Mario Catania in occasione della presentazione del rapporto 2011 sulle produzioni agroalimentari italiane DOP, IGP, STG curata da Qualivita e Ismea.
“Quello della usurpazione, ma anche contraffazione e imitazione - ha commentato il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Mario Catania - è un fenomeno alimentato dalla qualità e dal successo riscosso nel mondo dai prodotti agroalimentari Made in italy. Una delle prime preoccupazioni del Governo è quello di combattere tali fenomeni, che purtroppo non avvengono solo a livello internazionale ma anche nazionale. E’ allo studio una proposta di legge in tal senso”.
Il prodotto si è distinto per le ottime performance economiche (243 milioni di euro all’origine, 405 milioni al consumo) ma soprattutto per la grande quantità di volumi esportati ( 195 milioni di fatturato da export), che ne fanno il prodotto tipico italiano con la maggior quota di esportazione (pari al 92% dei volumi). L’Aceto Balsamico di Modena, autentico vessillo del Made in Italy, dopo il riconoscimento europeo ha continuato a riscuotere positivi risultati, facendo balzare il comparto degli aceti italiani a denominazione protetta - che oltre alla IGP comprende le due DOP ‘Balsamico Tradizionale’ di Modena e Reggio Emilia - al quarto posto nella graduatoria DOP e IGP dei fatturati all’origine di ISMEA.
“Siamo estremamente compiaciuti di questo risultato, che conferma la importanza rivestita dal riconoscimento della IGP all’ Aceto Balsamico di Modena per tutto il comparto delle denominazioni protette italiane – ha dichiarato Cesare Mazzetti, Presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena – tuttavia siamo consci delle difficoltà che ancora assillano i nostri prodotti, e in particolare l’Aceto Balsamico di Modena, per la esistenza di numerose imitazioni e contraffazioni non solo sui mercati extraeuropei, ma anche in quelli dei Paesi membri, e addirittura su quello italiano”.
Per queste ragioni il Consorzio ribadisce l’importanza che vengano intensificate, azioni di tutela delle denominazioni da parte di tutte le Istituzioni, in collaborazione con le Autorità degli altri Paesi europei: un successo di queste azioni non può che rafforzare l’economia del nostro territorio e delle filiere ad esso afferenti. L’Aceto Balsamico di Modena nel corso del 2011 ha conseguito un volume di prodotto certificato pari a 93 milioni di litri.