Da “Cenerentola” a “principessa”. La magica trasformazione è quella di un alimento, le insalate, da sempre considerate povero, ma che negli ultimi anni ha saputo conquistare nuovi spazi nell’alimentazione quotidiana, fino a conquistare i consumatori più evoluti. Una galassia, quella delle insalate, sulla quale si è concentrata l’attenzione, in occasione di AgroSud (foto) - la fiera biennale la dedicata alle tecnologie ed innovazioni applicate al settore agricolo e zootecnico, svoltasi a Napoli nei primi giorni di marzo - nell’ambito della quale è stato presentato il volume “Le insalate”, il 14° della collana “Coltura &Cultura”, promossa da Bayer CropScience, per far conoscere e valorizzare le grandi colture italiane. Uno sforzo editoriale che ha messo insieme i contributi di 67 fra i maggiori esperti delle insalate nel nostro Paese che hanno fotografato, da diverse angolazioni, ogni aspetto di questa coltura: dalla botanica alla coltivazione, dal valore nutrizionale all’utilizzazione e ai mercati, con incursioni nella storia, nei paesaggi, nell’arte, nella ricette e nella la percezione dei consumatori. “Il gruppo Bayer – rileva nella prefazione Karina Von Detten, “ad” di Bayer CropScience, - ha orientato il proprio impegno verso la ricerca di un preciso e chiaro obiettivo: lavorare per creare, attraverso l’innovazione e lo sviluppo, una condizione ottimale per una vita sociale migliore”. In linea con questi principi, Bayer CropScience ha reso possibile la realizzazione della collana “Coltura & Cultura”, che nei 14 volumi ha raccolto il contributo di oltre 600 esperti tra grandi nomi della ricerca,
della comunicazione, della filiera. “Il primo scopo –aggiunge – è quello di far conoscere i valori della produzione agro alimentare italiana, della sua storia e degli stretti legami con il territorio, per contribuire a colmare la faglia che esiste tra il mondo dei consumatori che talora non conoscono quello che mangiano e la necessità dei produttori di far conoscere quello che producono”. L’investimento in innovazione e sostenibilità per l’agricoltura italiana di Bayer CropScience fa rima, per il segmento insalate, con l’introduzione della “quarta gamma”, che ha aggiunto ad un prodotto dalle preziose caratteristiche nutrizionali, connotati di praticità, risparmio di tempo in cucina e un più lungo tempo di conservazione. Un business che oggi ha un fatturato annuo, in Italia, di circa 900 milioni di euro. Nell’intero comparto delle insalate, la produzione italiana è la prima in Europa e la terza a livello globale, (dopo Cina, Usa e India) e gli italiani si sono confermati i più grandi consumatori di insalate al mondo. “Il volume - ha sottolineato in conferenza stampa Maria Lodovica Gullino, ordinario di Patologia vegetale presso la Scuola di Biotecnologie agro-alimentari (Agroinnova) presso l’Università di Torino e coordinatrice scientifica dell’iniziativa editoriale - racconta i segreti del successo delle insalate. Per portarle sulla nostra tavola tagliate, lavate e imbustate - ha aggiunto - sono state necessarie innovazioni avanzatissime nella selezione delle varietà, nella coltivazione, nella difesa, nelle tecniche post - raccolta e per la conservazione, che hanno coinvolto ricercatori e produttori. Il risultato di questa collaborazione è una produzione molto sofisticata e di grandissima qualità, oltre che fra le più sicure e sostenibili della nostra agricoltura”.
Se il comandamento è “fare sistema”, Bayer CropScience, investe ogni anno il 10% del suo fatturato nell’innovazione degli agro farmaci, e da anni si rifà a questo approccio. “ Dopo aver sostenuto e partecipato a due innovativi progetti di sostenibilità, “Magis vino” e “Magis uva da tavola – ha aggiunto Paola Sidoti, Business & Marketing Communications Manager di Bayer CropScience in Italia - la nostra società promuove oggi una collaborazione ancora più stretta fra mondo della ricerca e produttori anche nella filiera delle insalate, con il progetto “Magis IV gamma”, per farla crescere ancora non solo economicamente, ma anche in termini di preparazione tecnica, di cultura della sicurezza, di tracciabilità delle produzioni. L’innovazione vera, che paga – ha concluso - è quella dei fatti. Noi crediamo fortemente in questo e lavoriamo ogni giorno per offrire ai nostri clienti il meglio: non solo prodotti validi per la difesa delle insalate, ma anche un sistema di servizi, progetti e comunicazione. Perché è solo attraverso l’impegno, la partecipazione di tutti e la diffusione della conoscenza, che si può realmente innovare”.
Sara Tufariello