Ogni anno in Toscana vengono pescate 10 mila tonnellate al netto degli scarti. Un 20% di questo pesce (razza, sugarello, potassolo, muggine, sciabola, acciuga, sardina, palamita, moscardino) di più difficile commercializzazione, ma assolutamente valido dal punto di vista alimentare, nutrizionale e del gusto, è oggi considerato uno scarto, mentre le specie più richieste dal mercato sono oggetto di una pressione che genera problemi all’ecosistema e minaccia la riproduzione naturale.
La Regione Toscana, con risorse finanziarie, rivolge da tempo particolare attenzione agli aspetti legati al recupero delle tradizioni volte all’utilizzo del ‘pesce povero’ realizzando specifiche iniziative localizzate soprattutto in Versilia.
Il progetto ‘pesce dimenticato’, finanziato con risorse comunitarie, prevede da gennaio a maggio, nell’ambito di ‘Vetrina Toscana’, 14 manifestazioni a tema, 2 seminari e 2 uscite di pesca turismo. Tra le altre iniziative ci saranno serate a tema con menu’ centrato su una particolare specie; partecipazione di chef specializzati per una dimostrazione sulla preparazione e cottura delle specie oggetto della manifestazione; diffusione di materiale divulgativo.
"L’integrazione tra il progetto regionale di Vetrina Toscana ed il mondo della produzione agroalimentare - ha sottolineato l’assessore alla pesca della Regione Toscana Gianni Salvadori - è per noi di estrema importanza. Solo lavorando sull’integrazione come in Toscana abbiamo già dimostrato con i Pif, i piani integrati di filiera, e come l’Unione Europea oggi chiede, potremo operare con efficacia e rispondere alle sfide che il nuovo quadro economico ci richiede". (asca)