Nel centro storico di Lima, dove una volta sorgeva il Museo Postale e Filatelico del Perù, ora c'è la ‘Casa de la Gastronomía’, museo che ripercorre i 500 anni di fusione e di tradizione della cucina peruviana.
Questo nuovo museo culinario dispone di 12 ambienti che accompagnano il visitatore alla scoperta della storia gastronomica del Perù, a partire dall’epoca precolombiana fino ad arrivare ai giorni nostri. Un viaggio a ritroso nel tempo, percorribile attraverso le 4 sale aperte al pubblico, la Sala Permanente, la Sala Temporanea, la Sala Audiovisiva e la Sala del Pisco, quest’ultima dedicata alla bevanda nazionale, per comprendere l’importanza dell’alimentazione per le civiltà precolombiane, scoprire come la cucina venisse rappresentata su oggetti di ceramica e di artigianato, osservare la Mappa delle Risorse Naturali originarie del Perù e dell’offerta culinaria suddivisa per zone e ricevere informazioni audiovisive sulla ricchezza gastronomica di questo Paese. Quando si pensa al Perù, si è soliti associarlo alla civiltà Inca, alla cittadella di Machu Picchu e alle numerose altre culture precedenti che vissero e prosperarono in questa terra, lasciando un patrimonio di inestimabile valore, ancora non del tutto scoperto, che permettono di ricostruire la sua storia e le sue antichissime origini.
Pochi ancora sanno però che il Perù vanta una ricchissima tradizione gastronomica risalente a tempi antichi, ad epoche ancora precedenti la civiltà Inca che hanno ricevuto una profonda influenza spagnola, africana e cinese, quest’ultima dando vita alla cucina chifa. Gli italiani hanno coniugato gli aromi mediterranei ai prodotti locali, fino
all’arrivo dei giapponesi che ne hanno marcato notevolmente le caratteristiche, originando la cucina nikkei, ovvero piatti a base di pesce accompagnato da salsa di soia, peperoncino piccante, zenzero o pisco.
Oggi la gastronomia peruviana è stata dichiarata Patrimonio Culturale delle Americhe nel Mondo dall’Organizzazione degli Stati Americani (OEA), una cucina dalle origini millenarie dove si fondono un’infinità di prodotti, sapori, colori e aromi, frutto di questa terra e di una profonda influenza internazionale, che aspira ad essere riconosciuta quale Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’Unesco. Una vera e propria scoperta per il palato, secoli di culture e di sapori che permettono di tracciare una mappa gastronomica del Perù con differenze da zona a zona per la ricchezza di prodotti della terra, del mare e la varietà climatica. Il nord del Paese è specializzato nella preparazione di piatti a base di riso, volatili e capretto, mentre prodotti come la patata, il mais, il porcellino d’India e il peperone vengono utilizzati principalmente nella cucina della sierra.
Nelle regioni della Foresta Amazzonica la dieta è costituita principalmente da pesce e da frutta e verdura tropicale, come patate dolci e platani.
Lungo la costa l’alimentazione si basa soprattutto su frutti di mare e molluschi, anche se si fa largo uso di pollo. Ognuna delle 25 regioni del Paese propone piatti con caratteristiche e ingredienti propri: il cebiche di pesce di Lima; la papa a la huancaína; l’arroz con pato di Chiclayo; il chupe de camarones di Arequipa; la sopa seca di Chincha; il juane de gallina dell’Amazzonia e l’incomparabile, oltre che celeberrima pachamanca della sierra. Milioni di peruviani rendono omaggio al ‘Pisco Sour’, il cocktail nazionale, il primo sabato di febbraio infatti è il giorno in cui si festeggia la bevanda nazionale e in tutto il paese vengono promosse iniziative per promuovere la bibita e far conoscere i segreti della sua ricetta ai turisti.