L'Umbria conta 69 prodotti tradizionali censiti, specialità ottenute secondo regole perpetuatesi per almeno 25 anni, spesso salvate con impegno dagli imprenditori agricoli.
E' quanto emerso, tra l'altro, durante l'incontro 'L'Italia che piace nell'estate 2012: il turismo ambientale ed enogastronomico'' organizzato a Roma da Coldiretti e dalla Fondazione Univerde insieme a IPR Marketing.
Lungo la penisola, censiti - precisa Coldiretti - 4671 prodotti tradizionali, a prevalere tra le specialità regionali, i 1420 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1305 verdure fresche e lavorate, 766 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 475 formaggi, 160 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 151 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 147 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei. Nel corso dell'iniziativa, in cui Coldiretti ha assegnato le 'bandiere del gusto' a quei prodotti agroalimentari tradizionali salvati dall'estinzione, è stato sottolineato come nel 2012 il turismo enogastronomico cresce e supera i 5 mld di fatturato diventando il motore della vacanza Made in Italy nel tempo della crisi.
Secondo l'indagine Coldiretti per più di un italiano su tre (35%) dipende dal cibo il successo della vacanza. Il cibo infatti - sottolinea l'associazione - è considerato dagli italiani l'ingrediente più importante della vacanza che batte la visita a musei e mostre, (29%), lo shopping (16%), la ricerca di nuove amicizie (12%), lo sport (6%) e il gioco d'azzardo (2%). Un'opportunità anche per l'Umbria - conclude Coldiretti - che può offrire prodotti agroalimentari di qualità e per le imprese agricole, che possono vendere senza intermediazioni e far conoscere le caratteristiche e il lavoro necessario per realizzare specialità territoriali inimitabili.