Una piccola borsa termica o una gavetta, per portare in ufficio il pranzo da casa, almeno qualche volta. La tendenza riguarda il 40% dei connazionali secondo quanto rileva la prima indagine sui 'Cambiamenti delle abitudini alimentari degli italiani' presentata dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e dal presidente di Ixè Roberto Weber all’apertura del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio.

A condizionare i cambiamenti nel pranzo sono i ritmi di lavoro con pause troppo brevi per consentire il rientro a casa che spesso si trova anche lontano dall’ufficio o dall’azienda. L’11% degli italiani porta il pranzo da casa sul luogo di lavoro regolarmente, il 12% lo fa spesso e il 17% almeno qualche volta secondo Coldiretti/Ixè. Si porta dunque la 'gavetta' o la 'schiscetta' al lavoro per risparmiare, ma anche per essere sicuri della qualità del pranzo o semplicemente perché si preferisce ricordare sapori e profumi casalinghi.

Ma accanto a questa nuova abitudine alimentare se ne afferma anche un’altra legata alla convivialità, il rito dell’apericena, che coinvolge quasi sei italiani su 10 (59%). Nata dal mixage tra il rito dell’aperitivo e un pasto propriamente detto, di solito la cena – spiega la Coldiretti -, la cosiddetta apericena si è affermata in pochissimo tempo come un momento di aggregazione con connotati innovativi che riguardano soprattutto i giovani e contrassegna spesso i weekend.

A fare da apripista - precisa Coldiretti - sono stati alcuni contesti del Nord dove l’aperitivo è un antico rito sociale ma la nuova formula si è andata diffondendo un po’ ovunque nel territorio nazionale, dallo Spritz del Veneto fino al centro di Milano o nella stessa Capitale l’aperitivo e diventato un momento in cui conversare, mangiare e bere qualche cosa e rallentare in modo anche netto rispetto alla concitazione della quotidianità.