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Non solo 'La Traviata' e i melodrammi che fanno parte del repertorio operistico mondiale, Giuseppe Verdi è stato anche un abile imprenditore agricolo e un raffinato buongustaio. A questi aspetti meno noti del grande compositore sono dedicati tre week end verdiani alla scoperta dell'Emilia rurale, nel territorio compreso tra il Piacentino e il Parmense, dove Verdi ha sempre vissuto. Proposti dall'associazione culturale di aziende agricole 'Le Terre Traverse' (www.terretraverse.it), i lunghi fine settimana del 24-25-26 giugno e dell'1-2-3 luglio hanno come filo conduttore il progetto di valorizzazione territoriale 'Alla scoperta di terre, acque e canali di Giuseppe Verdi tra la Via Emilia e il Po', a cura del ricercatore Franco Sprega.
Tra gli eventi, l'11 giugno lo spettacolo teatrale 'Un bès - Antonio Ligabue' di e con il Premio UBU Mario Perrotta, con la collaborazione alla regia di Paola Roscioli e alla ricerca di Riccardo Paterlini, della compagnia Teatro dell'Argine. Mentre il 26 giugno all'Azienda agricola 'La Sforzesca' di Castell'Arquato, struttura nata nel XV secolo come casa di caccia, il concerto Arpa d'or dei fatidici vati, in cui il Duo Alchimia, formato dalle arpiste classiche Alice Caradente e Alessandra Ziveri, eseguirà, insieme alla soprano Eleonora Rossi, fantasie, divertimenti e pot-pourri ottocenteschi sulle arie più amate di Verdi e il 2 luglio si potrà assistere a VivaVerdi, unica riproposizione del concerto di gala dei tre vincitori del 54 Concorso Internazionale di Voci Verdiane Città di Busseto, ambientato all'aperto, nel cortile porticato del Podere 'Castello' a Cadeo.
Racconti, letture, musica, si uniscono a passeggiate, visite guidate in luoghi rurali verdiani e a piccoli seminari dedicati ai piatti tipici di casa Verdi o a fare il pane con le farine di grani antichi e il lievito madre, sotto la guida della cuoca Annarita Arduini. E poi l'enogastronomia verdiana di 'A tavola con Verdi' in cui vengono riproposti piatti preparati secondo le ricette di Casa Verdi raccolte in 'La cucina di Verdi', a cura di Andrea Grignaffini, Corrado Mingardi, Gian Paolo Minardi, Mariangela Rinaldi Cianti e Raimonda Rocchetta Valesi.
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(ON THE ROAD) Palermo, 9 giugno 2016 – La TMC guarda ai mercati esteri per internazionalizzare i flussi turistici in Sicilia e lo fa investendo in particolare sulla Cina, mercato dalle grandi potenzialità ed ancora emergente per la Sicilia e la Russia che, fa registrare segnali di ripresa, dopo il rallentamento di questi ultimi due anni. Per entrambi i Paesi la Sicilia gode di una forte attrattività in grado di motivare i visitatori innamorati del bel mare, dell’enogastronomia e dello shopping made in Italy che nell’Isola possono trovare il giusto connubio.
TMC, società milanese, ma con solide radici siciliane, che da questa stagione gestisce il Calampiso San Vito Lo Capo Sea Country Resort e il Torre Artale Hotel & Residence di Trabia, dal 28 maggio al 3 giugno ha ospitato 30 operatori turistici russi che hanno soggiornato presso le sue due strutture alberghiere e visitato le principali attrazioni turistiche, storiche e culturali della Sicilia occidentale (Palermo, Monreale, Cefalù, Erice, Segesta, Trapani, San Vito Lo Capo, le Madonie).
“E’ stata l’occasione – afferma Aldo Sorrentino, amministratore unico della società – per presentare il meglio dell’offerta turistica palermitana e trapanese al mercato russo che comincia a mostrare segni di ripresa dopo due anni di regressione a causa del pessimo cambio col rublo”.
Il 6 giugno, invece, è stata una data storica per TMC: a Roma è stato siglato uno strategico protocollo di intesa con l’Associazione Cina-Italia di Shanghai. Obiettivo lo sviluppo dell’interscambio turistico tra l’Italia e la Regione di Shanghai, tra le più popolose e ricche dell’intera Cina con i suoi circa 45 milioni di abitanti.
Il protocollo è stato siglato tra il presidente dell’Associazione, il senatore Zhu Yuhua, e il responsabile delle politiche commerciali di TMC, Alfio La Ferla, il quale ha dichiarato: “Si tratta di un passaggio importante di un più ampio percorso iniziato qualche mese fa con la visita in Sicilia di una importante delegazione imprenditoriale-istituzionale cinese organizzata proprio dalla nostra società. Prossime tappe: un educational tour con gli operatori turistici cinesi organizzato da TMC in Sicilia, Calabria, Campania e Roma; e a ottobre una serata siciliana direttamente a Shanghai”. (ontheroad - 160610a1)
fonte: logos srl
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(Ontheroad-news.eu) Porto Recanati, 6 giugno. Nelle Marche è ora di… brodetto! Bianco o rosso che sia, sul popolare “piatto simbolo” della tradizionale cucina marinara del medio Adriatico si stanno per accendere i riflettori con una serie di eventi programmati, per ben otto giorni, a Porto Recanati e Porto San Giorgio per celebrare le varianti proposte dai due centri rivieraschi.Il Grand Tour delle Marche approda sulle rive dell’Adriatico e propone una full immersion nella succulenta specialità marinara che rappresenta un’icona della biodiversità, il piatto “dei pescatori” per eccellenza: il brodetto. Come per tante altre pietanze comunemente definite povere, il brodetto viene declinato in numerose varianti, in funzione della tradizione locale, stagionalità e varietà del pescato, peraltro dipendente dalla reperibilità quotidiana.
Dall’11 al 18 giugno, Porto Recanati propone “La settimana del Brodetto”. La ricetta portorecanatese presenta una caratteristica esclusiva che la distingue da tutte le altre, il colore bianco, o meglio “dorato”, dovuto all’impiego della zafferanella (carthamus tinctorius), sostituibile anche con lo zafferano.Sono oltre venti i “santuari del gusto” nei quali assaggiare, a prezzi calmierati, il “Brodetto bianco” di Porto Recanati, una delle ricette più antiche ed apprezzate dai gourmet. Già dal 1931! Infatti, una pubblicazione del Touring Club Italiano di quel periodo, cita espressamente il “Brodetto Bianco che si prepara a sud del Monte Conero”. Ma c’è di più! Nello stesso articolo del TCI veniva fatta espressa menzione del fatto che il “brodetto” era talmente rinomato, da essere addirittura inscatolato e spedito già cotto a Milano!
L’11 e 12 giugno a Porto San Giorgio, pochi chilometri più a sud, va in scena il “vero” Brodetto Sangiorgese, secondo la ricetta codificata nella Denominazione Comunale d’Origine. Si tratta di una variante “rossa” perché, a differenza di quello portorecanatese, prevede la presenza del pomodoro.Per gli amanti dei sapori autentici, il Festival del Brodetto Sangiorgese propone una serie di incontri e degustazioni dedicate al piatto principe della gastronomia marinara dell’Adriatico. Inoltre, la ricetta De.Co. si può gustare tutto l’anno, una volta la settimana, nei ristoranti aderenti ad un circuito goloso ideato e costituito dal Comune di Porto San Giorgio.
Il Grand Tour delle Marche, circuito di 28 tappe studiato da Tipicità insieme ad ANCI, offre anche l’opportunità di vivere weekend dedicati al brodetto, con particolari pacchetti turistici appositamente concepiti, o di costruirsi la propria personale esperienza di viaggio attraverso la piattaforma www.tipicitaexperience.it. (red-160606b1)
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Il referendum sulla Brexit è ormai alle porte ma che siano pro o contro, gli inglesi votano all’unanimità l’Italia come paese europeo preferito in fatto di cibo, bevande e monumenti. Emerge da una ricerca di lastminute.com su ciò che gli inglesi amano di più dell’Europa.
Fedele alla sua fama di paese in cui il cibo è di per sè un’attrazione turistica, l’Italia scalza tutti gli altri paesi europei e si posiziona al top della classifica dei piatti tipici che gli inglesi amano di più in assoluto. I primi due elementi in cima? Pizza e la pasta (62% e 56%), di gran lunga le più popolari e amate dai britannici.
La Top 10 dei cibi europei più amati dagli inglesi
1. Pizza 62%
2. Pasta 56%
3. Frites (patatine) francesi 41%
4. Baguette e cioccolata belga 39%
5. Croissant 34%
6. Olio d’oliva 30%
7. Pita 26%
8. Mozzarella 25%
9. Chorizo 24%
10. Tapas 23%
E se nel cibo l’Italia vince nettamente, quali sono le bevande più amate dagli inglesi? Ancora una volta è l’Italia ad occupare le prime due posizioni con...il cappuccino (33%) seguito dalle bollicine al secondo e terzo posto con il prosecco (29%) e lo champagne (27%). Nella top 10 troviamo anche il caffè espresso, il Chianti e il limoncello.
Quando poi si arriva al capitolo monumenti, l’Italia sembra davvero surclassare tutti gli altri paesi europei, sebbene la prima posizione sia occupata dalla Tour Eiffel (42% delle preferenze). Seguono il Colosseo (30%) e la Torre di Pisa (26%), due dei più incredibili monumenti che caratterizzano il nostro paese e che accolgono migliaia di turisti inglesi (e non solo!) ogni anno. Il Louvre (25%) conquista la quarta posizione ma in quinta troviamo di nuovo un pezzo d’Italia, con Pompei e Piazza San Marco (entrambi preferiti dal 23% degli inglesi). Altri monumenti italiani che figurano nella Top 10 dei più amati dagli inglesi sono la Fontana di Trevi (18%), la Basilica di San Pietro (17%), il Duomo di Firenze (14%) e il Pantheon di Roma (13%). Quando si tratta invece di scegliere i propri preferiti tra i personaggi europei più influentidel passato e del presente, gli inglesi votano come numero uno Leonardo da Vinci (40%) che batte l’altro gigante rinascimentale, Michelangelo (28%).
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(Ancona – 23 mag) Alla ‘Tipicità in blu’ di Ancona, vittoriosa manifestazione che ben rappresenta la voglia della città di riprendersi il futuro dopo un periodo un pò opaco e la sua rinnovata strategia di esaltare il proprio tradizionale legame col mare, unendolo alla rappresentanza di un territorio sempre sorprendente, non poteva mancare l’incrocio con l’Amerigo Vespucci, gloria nazionale nel campo della marineria.
La nave scuola, bandiera italiana nel mondo (nella foto, il Comandante Curzio Pacifici), ha infatti attraccato al porto di Ancona la mattina di venerdì 20 maggio, pronta per una settimana di incontri con la cittadinanza e di iniziative benefiche, tra cui una serata per Telethon. E gli anconetani non aspettavano altro, tanto che in soli tre giorni, 15.000 di loro hanno accalcato il molo per poterla visitare da dentro, completa di un’attrezzatura ottocentesca, fatta di vele, corde e ottoni, ma ricreati in versione Duemila, che le consentono di effettuare crociere lunghissime, fino all’intero giro del mondo.
Chi scrive ebbe a visitarla nel 2002 a Dublino ed è sempre un’esperienza, dove brilla soprattutto l’entusiasmo di un equipaggio, fatto di giovani e ragazze, che ne parlano con la deferenza di un critico d’arte nei confronti della Gioconda. In quella occasione, la Vespucci aveva fatto tappa nel corso di un completo giro del mondo, dove le era capitato di restare in mare anche 28 giorni consecutivi, dando così modo alla ‘ squadra cucina’ di esibirsi in sapienti manifestazioni di efficienza. Ad Ancona, vista la concomitanza con ‘Tipicità in blu’, domenica sera menù di gala per la raccolta fondi a favore della lotta ai tumori, realizzato con pesce dell’Adriatico e verdure marchigiane. (160523d1 – foto ontheroadnews)
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