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Cortina d’Ampezzo capitale del running in alta quota. È la grande novità dell’estate 2015 tra le Dolomiti Patrimonio UNESCO, che quest’anno si vive “di corsa” immersi nel “Cortina Running Resort”. Un’iniziativa che prevede una serie di percorsi, proposte e servizi dedicati per il popolo (sempre più in crescita) dei runner, desiderosi di avventurarsi sui sentieri di montagna, cimentarsi nella corsa e nella fatica dell’alta quota, circondati dal verde e dal silenzio. In un’avventura sportiva che può essere di gruppo ma anche un’esperienza individuale, intima, personale, nel rispetto della natura e del territorio.
Che sia un neofita, uno specialista della falcata, o un genitore con bimbi al seguito, il runner troverà a Cortina il percorso ideale per le proprie esigenze, all’interno di una rete di più di 475 chilometri percorribili e 18 tracciati con lunghezza e difficoltà diversificate, raccolti in una cartina – con descrizione dettagliata e specifiche tecniche – reperibile sul sito cortina.dolomiti.org, negli hotel, nei rifugi e nei punti informativi. Inoltre, sono disponibili altimetrie e tracce GPS consultabili e scaricabili on line (cortina.dolomiti.org/index.cfm/vacanze-tema/Trail-Running/), training camp per prepararsi alle competizioni sportive e “running hotel” con servizi dedicati, per vivere una vacanza da runner a 360° gradi.
Accanto agli itinerari consigliabili solo per gli “specialisti”, sono tanti i percorsi che anche il neofita della corsa può percorrere in tutta sicurezza, unendo all’attività sportiva il piacere di osservare paesaggi naturali incontaminati e le tracce lasciate dalla storia nel territorio. Tra i più suggestivi e famosi, il Cortina-Dobbiaco, protagonista dell’omonima gara che si tiene ogni anno a fine maggio: 30 chilometri lungo i binari dell’antica ferrovia delle Dolomiti, dismessa nel 1962, partendo dal centro di Cortina. Tra gallerie e ponti sospesi, con scorci mozzafiato sulla Croda Rossa, sul Cristallo e sulle Tre Cime di Lavaredo. Da non perdere anche il Giro dei Laghi: un percorso breve, semplice, che si snoda tra boschi, fiumi e laghi. E il Cortina-Pocol-Ossario che, con i suoiquasi 7 chilometri, arriva nei pressi del Sacrario Militare di Pocol, dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale. O ancora il Giro Pian Spines, 15 chilometri di strada quasi completamente sterrata, che costeggiail fiume Boite e offre delle splendide vedute sul monte Cristallo e il Pomagagnon.
Tutti gli itinerari prevedono dei “punti di appoggio” (rifugi, malghe, hotel) per chi avesse la necessità di una pausa tra una falcata e l’altra.
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5 nuove bandiere arancioni in Italia: sono Gerace e Bova, nel parco nazionale di Aspromonte, Specchia e Corigliano d'Otranto in provincia di Lecce e Troia nel foggiano. Oggi a Milano il Touring Club Italiano ha premiato i 209 piccoli borghi italiani d'eccellenza che godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio e sanno offrire al turista un'accoglienza di qualità, tutelando il territorio e perseguendo uno sviluppo turistico sostenibile.
La maggior parte dei borghi di questo tipo, tutti sotto i 15mila abitanti, è stata certificata in Toscana, che anche nel 2015 ha confermato il suo primato di Regione più arancione d'Italia, seguita da Piemonte ed Emilia Romagna.
Un'iniziativa che celebra quello che secondo il presidente del Touring Franco Iseppi è il primo valore delle bandiere arancioni: la collaborazione, che "è una leva di sviluppo insieme al turismo sostenibile". Così anche per grandi eventi internazionali come Expo e il Giubileo, Touring si presenterà con iniziative inserite nel territorio: per i sei mesi di Expo proporrà un viaggio sul Po in quattro tappe, al cui termine nasceranno una carta del Po e un manifesto di educazione ambientale, mentre per il Giubileo studierà itinerari di pensiero spirituale sulla via Francigena.
Iniziative che hanno anche un impatto economico sul territorio, come si evince dall'esperienza delle bandiere arancioni. Su oltre 2000 candidature sono solo il 9% i borghi che hanno ricevuto il riconoscimento e per loro c'è stato un miglioramento turistico (il 67% ha aperto nuove strutture ristorative, il 76% nuovi esercizi commerciali), un incremento dei visitatori (+43% arrivi, +35% presenze), un aumento della capacità ricettiva (+79% strutture, +65% posti letto) e persino una crescita dei residenti dell'8%.
Questo perché "la bandiera arancione - ha sottolineato Fulvio Gazzola, presidente dell'associazione dei paesi bandiera arancione - è un condizionamento che si sente: devi tagliare l'erba, mettere a posto i cartelli, tenere aperti i musei".
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Oltre le larghe distese di sabbia che delineano la città marinara di Cesenatico (FC), le vacanze di fine maggio e giugno sono ideali per immergersi nell’entroterra romagnolo, tra gli itinerari verdi da scoprire a tappe, addentrandosi nei borghi storici e le colline di un territorio ricco di natura. Per famiglie alla ricerca di nuove esperienze o per appassionati delle due ruote a caccia di avventure, Cesenatico è punto di partenza e di arrivo strategico per vivere storia, tradizioni ed eventi della Romagna.
Per chi ama la bicicletta, tantissimi sono i percorsi cicloturistici che si snodano dal mare alle colline, adatti sia per i ciclisti alle prime pedalate sia ai più esperti. Si può per esempio seguire la rotta Cesenatico – Cesena - San Giorgio percorrendo le antiche vie della centuriazione romana, o pedalare in mountain bike lungo le pendici del monte Fumaiolo, fino alle sorgenti del Tevere, un luogo magico al confine tra Emilia-Romagna, Umbria, Toscana e Marche da raggiungere su sentieri sterrati e paesaggi che si stagliano sul verde. Per gli appassionati, inoltre, domenica 24 maggio 2015, si disputa la 45esima Nove Colli, grande competizione su due ruote tra le colline della patria di Marco Pantani.
Per i curiosi esploratori di borghi antichi, c’è solo l’imbarazzo della scelta. A pochi km da Cesenatico c’è Cesena (FC), la maestosa Ravenna con i suoi mausolei e basiliche Patrimonio Mondiale UNESCO, Faenza (RA) e Sant’Arcangelo di Romagna (RN) la città con le misteriose grotte scavate nel tufo e le suggestive viuzze che si arrampicano nel centro storico, la rocca malatestiana, le botteghe degli artisti. Per un viaggio nel Medioevo c’è Bertinoro (FC), cittadella di torri, mura e case antiche, considerata il balcone della Romagna, ma anche la città del vino e dell’ospitalità. È medievale anche Gradara (PU), che si raggiunge facilmente viaggiando verso sud al confine con l’Emilia Romagna (ma è già nelle Marche) e che colpisce per il suo elegante castello che si narra sia stato da sfondo alla storia di Paolo e Francesca. Occasione per arrivare nella città rinascimentale di Urbino (PU) e per visitare la bellissima San Marino. E poi c’è Pennabilli (RN), scrigno di sentieri e di angoli fiabeschi disegnati dall’artista Tonino Guerra, e che dal 20 maggio al 2 giugno dà vita alla 19esima edizione di “Artisti in Piazza”, festival internazionale di arti in strada tra teatro, musica, danza e neauveau cirque.
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Due poli aeroportuali in Sicilia: Palermo-Trapani nella parte occidentale e Catania-Comiso per quella orientale. E' l'ipotesi avanzata dal presidente dell'Enac, Vito Riggio, intervenuto al convegno organizzato alla Camera di commercio di Trapani dal gruppo parlamentare Pd all'Ars sul futuro assetto dell'aeroporto di Birgi.
"In Italia c'è già un esempio in questo senso - ha detto Riggio - il polo Firenze-Pisa ha dato vita all'aeroporto di Toscana, la stessa direzione dovremmo seguire in Sicilia anche sulla base delle indicazioni del Piano nazionale degli aeroporti. Per quanto riguarda il futuro di Birgi - ha proseguito il presidente Enac - bisognerà decidere a chi affidare questo processo, se alla Regione o se invece scegliere la via della privatizzazione. Credo che quest'ultima sia la strada da seguire, tutte le principali realtà vanno verso la privatizzazione".
"Abbiamo acceso i riflettori su un aeroporto che si dimostra, ogni giorno di più, determinante per lo sviluppo economico e turistico, non solo del trapanese - ha sottolineato il presidente del gruppo Pd all'Ars, Baldo Gucciardi - e credo che la prospettiva da seguire sia quella della privatizzazione, il che non significa un disimpegno della Regione ma, anzi, una sempre maggiore attenzione alla necessità di legare lo sviluppo dell'infrastruttura alle politiche di promozione del turismo e dei beni culturali".
Per l'assessore al Turismo Cleo Li Calzi, "bisogna dar vita a servizi infrastrutturali coordinati, per una programmazione organica della promozione turistica dell'isola. Quanto al futuro di Birgi credo si debba procedere verso la privatizzazione".
A favore di questa ipotesi anche l'assessore all'economia Alessandro Baccei: "Siamo pronti ad avviare il processo per la privatizzazione, si tratta di un percorso che non si conclude dall'oggi al domani, sarà necessariamente a medio termine, ma la strada da seguire è questa".
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Cicerchie con vongole e menta, ed ho già detto tutto. E’ il meraviglioso biglietto da visita con cui si è presentata la Puglia rurale nell’accattivante contesto dell’Open di Milano, un moderno spazio multifunzionale in viale Monte Nero, in occasione della trentacinquesima edizione della Borsa del turismo. La cicerchia è un legume che può vantare 4000 anni di storia, nato in Medio Oriente e diffuso in Africa e in Asia, trova ancora in Italia il suo onorevole spazio nel campi di alcune zone del Centro – Sud e, nell’Alta Murgia Pugliese, è diventato il vessillo di un turismo enogastronomico e rurale di tradizione e qualità. Ai fornelli per l’occasione Enza Adamo, dell’omonima masseria, ideatrice di questo piatto che abbina magistralmente i frutti della terra e del mare. Enza è originaria di Gallipoli e definisce le sue ricette ‘autobiografiche’, il suo obiettivo è quello di recuperare l’antica tradizione culinaria per tramandarla alle nuove generazioni. Con l’abilità di uno chef provetto ha illustrato, in un vero e proprio show cooking, le caratteristiche della sua creazione: “Le mie cicerchie sono un piatto buono, digeribile e che fa bene”. In effetti questi legumi antichi qualche problema potevano darlo quando erano alla base dell’alimentazione, ma oggi, all’interno di una dieta equilibrata, è possibile coglierne esclusivamente le proprietà positive, come l’estrema ricchezza di proteine vegetali, sali minerali, vitamine e fibre. Durante la serata, Pierino Caponio della Masseria dell’Amicizia ha invece preparato in tempo reale la mozzarella, partendo da latte crudo con l’innesto di siero. Un vero trionfo per il palato per ricordare gli importanti appuntamenti della campagna pugliese, si parte infatti il 31 maggio con ‘Cantine Aperte’, quando 60 cantine socie del Movimento Turistico del vino (MTV) accoglieranno enoturisti nei luoghi del vino con l’obiettivo di farli conoscere attraverso percorsi e degustazioni. Si continua poi il 20 giugno con ‘Masserie sotto le stelle’ quando turisti, e non solo, potranno trascorrere una notte bianca all’insegna della ruralità in una o più delle 146 masserie che aderiscono in maniera personale al progetto, chi con laboratori didattici, con danze, canti, assaggi, in particolare l’evento si conferma un’occasione per vivere in prima persona a stretto contatto con la natura e con le attività tipiche di una masseria. Un altro importante momento è quello che dal 5 al 10 agosto vede i soci del MTV riuniti per la diciassettesima edizione di Calici di stelle, la più grande degustazione all’aperto dell’estate che quest’anno vede coinvolti i centri storici di Copertino e Trani.
In questa serata milanese extra-Bit non è mancato il contributo delle autorità, in particolare quello dell’Assessore alle risorse agroalimentari della regione Puglia, Fabrizio Nardoni, l’uomo cooptato all’esterno da Vendola al momento del rimpasto della giunta regionale del 2013. Da ex presidente di Confindustria, prestato alla politica dal mondo industriale, dice di credere fermamente nella collaborazione stretta tra l’assessorato alle risorse agroalimentari e quello al turismo: “Noto però con rammarico di essere uno dei pochi colleghi ad essere presente alla Bit, la nostra regione è forse la sola ad aver capito che occorrono sinergie tra il settore agricolo e turistico, l’uno non può prescindere dall’altro, in Puglia in particolare”. Sembra molto concentrato a fare bene e a promuovere i suoi risultati Nardoni, tra i meriti del suo assessorato quello di aver incentivato la produzione del rosato pugliese, quello di Copertino in particolare: “Da quando lo abbiamo rilanciato, la Puglia è arrivata a produrre il 60% del rosato nazionale”. Sempre sotto la sua egida è il progetto ‘Puglia Taste and Bike’ che prevede un viaggio in bici, quindi slow, attraverso le campagne pugliesi, all’insegna del buon mangiare e del buon bere, rispettoso dell’ambiente, delle produzioni tipiche, della stagionalità dei prodotti e al di fuori delle rotte del turismo di massa. Ad oggi si può dire che questa promozione attenta al territorio e alle tipicità abbia pagato, i numeri segnano il turismo pugliese in continua crescita e nella top ten tra le mete di vacanza più ambite al mondo, e la regione si sta attrezzando per sfruttare al meglio l’occasione di Expo 2015 per favorire l’incoming da Milano al Tavoliere facendo leva sui suoi prodotti di punta, in particolare sull’olio e sul vino rosato abbinati, ovviamente, alle bellezze storico-paesaggistiche.
Sara Rossi
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