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A partire da giugno, il nuovo Tourist Tram collegherà il centro de L’Aia con la spiaggia di Scheveningen, utilizzando vetture storiche. La particolarità del servizio risiede nel fatto che si tratterà di un circuito “hop-on hop-off”, ovvero che permetterà ai turisti di utilizzare il tram, scendendo e salendo a una delle 16 fermate, a piacere, per uno o più giorni. Questo farà sì che L’Aja possa offrire un servizio simile a quello già disponibile in città come San Francisco, Melbourne e Lisbona.
Il Tourist Tram è un tipico tram de L’Aja: color crema con grandi righe verdi, proprio come quelli che servivano la città olandese negli anni ’50. Sono previste corse ogni 30 minuti tra le 9.30 e le 17.30, 7 giorni su 7 (domeniche e festività incluse), per tutto il periodo estivo. Il percorso che parte dal centro de l’Aia e porta alla vicina spiaggia di Scheveningen tocca molte attrazioni turistiche della città (il futuro Museum Quarter vicino a Lange Voorhout, il Peace Palace e lo storico hotel Kurhaus affacciato sul mare. Sulla via del ritorno il tram passa dalla International Zone e dal museo Gemeentemuseum). Un audio tour in più lingue descriverà tutte le attrazioni lungo il percorso.
www.denhaag.com/en/location/45872/tourist-tram-the-hague
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Il Louvre si conferma re dei musei del mondo, anche se un po' più mestamente del solito visto che perde 660 mila visitatori nel 2015. Ma è tutta Parigi che paga lo scotto al terrorismo, con il Centre Pompidou che precipita e i musei della Ville Lumière che complessivamente perdono il 5%. E così terrorismo e paura lasciano la loro traccia anche sulla classifica annuale stilata da The Art Newspaper che raggruppa i 100 musei più gettonati del mondo che complessivamente perdono quest'anno 8 milioni di visitatori.
Un quadro a luci e ombre che vede però l'Italia in controtendenza: i Musei Vaticani sfondano il muro dei 6 milioni di visitatori e si piazzano al quarto posto, scavalcando la National Gallery di Londra, in flessione.
Se in Francia va male, il quadro è meno fosco in Gran Bretagna, dove il British, eterno secondo nella blasonata classifica, cresce dell'1,9%. Come pure cresce il Met di New York, che quest'anno si riprende il terzo posto del podio.
In Spagna si registra l'exploit del Reina Sofia, che guadagna addirittura il 20% rispetto al 2014. Un segnale di speranza si fa strada per la Grecia, dove il Museo dell'Acropoli ad Atene sale dal 40 al 36esimo posto.
In particolare, fa notare il Giornale dell'Arte, sembrano crescere di più (complessivamente del +14%) i musei che hanno investito su ampliamenti e nuove architetture. E' il caso del Los Angeles County Museum of Art (Lacma), che deve un suo ritrovato successo agli ampliamenti progettati nel 2008 da Renzo Piano e che ora ci riprova affidandosi a Peter Zumthor.
Ma anche del Perez Museum di Miami, che ha enormemente aumentato il suo appeal grazie alla nuova sede affacciata sul mare firmata Herzog & deMeuron (dai 55 mila del 2007 ai 315 mila del 2014). Qualche volta l'appeal scema con il passare della novità, ma non sempre se si guarda al Palais de Tokyo di Parigi, che dal giorno della riapertura, nel 2012, continua ad aumentare il suo pubblico.
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In occasione del 211^ anniversario dalla nascita del celebre favolista, la città di Odense ha annunciato il progetto della nuova Casa di Hans Christian Andersen a Odense: in collaborazione con gli architetti di Cornelius+Vöge, gli architetti paesaggisti di MASU Planning e gli ingegneri di Eduard Troelsgård, Kengo Kuma and Associates ha vinto il concorso per la progettazione del Museo Hans Christian Andersen, museo che ruota intorno al mondo delle fiabe. Kengo Kuma ha sbaragliato la concorrenza di importanti studi internazionali come Barozzi Veiga e Snøhetta, e gli architetti danesi della BIG (Bjarke Ingels Group), che hanno preso parte alla gara.
La proposta di Kengo Kuma e dei suoi partner danesi ha catturato l'attenzione del sindaco di Odense, Anker Boye, presidente della giuria, che ha dichiarato: “Abbiamo trovato un progetto vincente davvero unico. Il fatto che Kengo Kuma venga dal Giappone dimostra semplicemente che a volte bisogna andare all'estero per ritrovare casa. La sua proposta è di una qualità senza uguali: è in grado di catturare l'essenza di Hans Christian Andersen e di Odense e si equilibra perfettamente a livello internazionale e locale. È un progetto che riesco a immaginare possibile solo qui a Odense. Ma al tempo stesso, va oltre il dato locale e nazionale. È internazionalmente "Odenseano".
Il progetto gioca un ruolo importante nei cambiamenti radicali attualmente in corso nel centro cittadino di Odense, in particolare la chiusura dell'arteria principale Thomas B. Thriges Gade.
Precedentemente, la strada attraversava tutta la città e fa ora parte dei 9.000 mq della zona coinvolta nel progetto, che include – oltre all'area circostante il Museo Hans Christian Andersen – il Centro Culturale per Bambini The Tinderbox e il parco Lotzes Have. Basandosi sul mondo fiabesco dello scrittore e affiancato da incantevoli giardini, il progetto unisce il Museo Hans Christian Andersen e il Centro Culturale per Bambini The Tinderbox nella stessa attrazione, drasticamente ampliata. L'edificio stesso avrà una superficie di 5.600 mq, due terzi dei quali saranno sotterranei per creare un giardino magico nel centro di Odense che sia il più grande possibile.
Oltre a questa competizione, si è precedentemente svolta un'altra gara per un progetto combinato di exhibit design legato alla visione del mondo di Hans Christian Andersen: la competizione è stata vinta dal gruppo britannico Event Communications il cui progetto è stato una delle basi della proposta di Kengo Kuma.
Questo insolito procedimento in cui un exhibit design è alle basi dello sviluppo architettonico è uno dei punti di forza del progetto, secondo Jane Jegind, assessore di Odense per gli Affari Urbani e Culturali. Profondamente coinvolta nel progetto, sia in qualità di membro della giuria per la gara da poco conclusa, sia in virtù del suo ruolo alla presidenza di Odense City Museums (che include il Museo Hans Christian Andersen) ha affermato: “Nella pianificazione del progetto, per noi era fondamentale che il giardino, l'edificio e l'exhibit design fossero considerati come un insieme interconnesso in grado di catturare l'essenza di Andersen e al tempo stesso di far emergere quello della Città di Odense. Questo è un altro dei motivi per cui è stato geniale essere riusciti a trovare un progetto così ben integrato e ideato, che è sia ingegno sia magia. Kengo Kuma e i partner danesi Cornelius+Vöge e MASU Planning hanno creato l'ambiente ideale per la futura presentazione di Hans Christian Andersen, concentrandosi maggiormente sul suo universo incantato più che sulla sua vita personale.
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Una notte tra 35 squali in una camera sommersa nell'acquario di Parigi: è l'ultima proposta messa in palio da Airbnb per le notti dell'11, 12 e 13 aprile. Per partecipare al concorso, occorre accedere al proprio account Airbnb entro le 23.59 di domenica 3 aprile e scrivere un messaggio dai 50 ai 550 caratteri in cui spiegare il motivo per cui si desidera trascorrere una “notte con gli squali”.
La singolare stanza da letto è immersa in una vasca di oltre tre milioni di litri d'acqua, in un acquario di 10 metri di profondità e dove l'unica cosa che separa gli ospiti dai maestosi squali è una parete trasparente con vista a 360 gradi. Tre fortunati, accompagnati da un ospite, trascorreranno una notte ciascuno nella camera da letto sott'acqua. Saranno accolti e accompagnati dal padrone di casa, Fred Buyle, apneista record mondiale, fotografo subacqueo e ambientalista.
Progettata specificamente e testata nel mare Mediterraneo, la camera da letto sottomarina vivrà anche dopo la partenza degli ospiti Airbnb, come zona studio per i biologi. "Siamo entusiasti di essere il primo acquario al mondo a offrire questa opportunità per le persone che non saranno più semplicemente visitatori, ma avranno una vera esperienza 'immersiva'", ha dichiarato Alexis L. Powilewicz, ceo dell'Acquario di Parigi.
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Nel cantone svizzero San Gallo sono tutti pazzi per Heidi: arrivano il parco e due hotel a tema. La località alpina di Tannenboden, a circa 1.350 metri nella parte sudorientale del Walensee, ha deciso di investire in un progetto turistico dedicato alla pastorella svizzera più famosa del mondo. L’idea però non è di fare concorrenza al ‘vero’ paese di Heidi (Maienfeld, GR), distante una trentina di chilometri, che già attira circa 70 mila visitatori all’anno. Bensì di sfruttarne la sinergia. Almeno fino al 2029, anno in cui scade la licenza per il nome “Paese di Heidi”.
Pertanto oltre al parco divertimenti e i due alberghi da 180 posti letto verrà costruito un parcheggio sotterraneo di 400 posti e verranno potenziati gli impianti di risalita di Flumserberg, che così sarà in grado di trasportare fino a 4.000 persone all’ora. Il tutto per un investimento totale di 100 milioni di franchi.
Il progetto, che dovrebbe concludersi entro l’estate del 2018, potrebbe attirare circa 200 mila turisti supplementari all’anno. Nel 2015, dei 35,6 milioni di pernottamenti negli alberghi svizzeri, 1 milione è stato registrato nel canton San Gallo. Ma in realtà sono due anni che la zona soffre di una tendenza negativa, con un calo dei pernottamenti dal 2014 al 2015 pari al 6%, il peggior risultato dal 1992. E il progetto Heidi dovrebbe rilanciare il turismo locale e farlo uscire dalla crisi. Così almeno la pensa Heidiland Tourismus, con sede a Bad Ragaz (SG), che riunisce 17 comuni e si occupa del marketing sia per Maienfeld sia per il Flumserberg.
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