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Forte aumento degli arrivi da Russia, Polonia, Repubblica Ceca ed Ucraina nelle località turistiche delle montagne italiane. È quanto emerge dai primi bilanci della stagione invernale, giunta al “giro di boa”. Al netto delle difficoltà riscontrate nella prima settimana di febbraio in diverse località per “eccesso di neve”, complessivamente i mesi di dicembre e gennaio si chiudono con indici positivi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La stagione era partita alla grande, con le due settimane di festività tra Natale ed Epifania che hanno visto l’incremento di presenze e fatturato su tutto l’arco alpino e sulla maggioranza delle destinazioni appenniniche.
In questo periodo, che da sempre vede una forte concentrazione di clientela italiana, si è notata una maggiore presenza di ospiti stranieri che hanno fortemente caratterizzato le successive settimane di gennaio. Analizzandone la composizione, si nota che nel periodo di Natale/Capodanno 2013/2014, le aree primarie di provenienza sono: Gran Bretagna con il 20,9%, seguita dalla Russia con il 19,8%, Germania con il 10%, Repubblica Ceca con l’8,8%, Belgio con il 6,6%.
Nel periodo dal 7 gennaio al 2 febbraio aumenta invece notevolmente il numero dei Paesi esteri generatori di flussi turistici, con un forte incremento delle presenze dall’Est Europa. Non sono però positive le indicazioni per i restanti mesi di stagione invernale: febbraio e marzo sono fiacchi, e anche il periodo di Carnevale non sembra promettente. Si spera nelle prenotazioni last minute e in una stagionalità prolungata, vista l’enorme coltre di neve presente sulle piste. (vioedellest)
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Gli ultimi dati relativi al Regno Unito sono stati annunciati da VisitBritain mostrano cifre annuali da record per quanto riguarda l’ammontare speso e il numero di turisti nel 2013.
I visitatori stranieri hanno speso infatti un totale di 21 miliardi di sterline nel 2013, circa il 13% in più rispetto al precedente record del 2012 (18,64 miliardi di sterline). Si tratta dell’importo più alto mai raggiunto in un periodo di 12 mesi in termini nominali e, per la prima volta, il traguardo dei 20 miliardi di sterline è stato oltrepassato.
Nel 2013 sono state registrate inoltre 32,89 milioni di visite dall’estero, il 6% in più rispetto al 2012, con il superamento del precedente record relativo all’anno solare del 2007 (32,78 milioni).
Le visite di turisti provenienti da ogni parte del mondo e per i più disparati motivi hanno registrato una crescita rispetto al 2012, come testimoniano le cifre da record raggiunte nel 2013 principalmente dovute a un’estate e a un inizio autunno particolarmente intensi. In 365 giorni sono stati raggiunti inoltre livelli storici per quanto riguarda le visite durante le festività (il 7% in più rispetto al 2012 e il 6% in più rispetto al precedente record del 2011).
I viaggi di lavoro e per motivi familiari hanno entrambi contribuito alla miglior annata dal 2008, con un 7% in più per i primi e un 5% in più per i secondi rispetto al 2012. Lo scorso anno si è assistito inoltre a visite record dai mercati del “Resto del mondo” (fuori Europa/Nord America), con un 10% in più di visite rispetto al 2012 da parte di turisti che da sempre hanno buone possibilità economiche.
Nel 2013 le visite dai 15 principali Stati membri dell’Unione Europea in termini di mercato hanno registrato un aumento del 5% rispetto al 2012, segnando il miglior anno solare dal 2007, senza stabilire però alcun primato. I turisti provenienti dagli altri mercati dell’Unione Europea sono aumentati notevolmente (+15%) nel 2013 rispetto al 2012, tuttavia il numero di visite è stato di poco inferiore ai livelli record.
Sandie Dawe, CEO di VisitBritain ha dichiarato: “Non solo siamo riusciti a superare per la prima volta la soglia dei 20 miliardi di sterline, ma abbiamo battuto i record grazie ai vacanzieri e ai turisti provenienti dai principali mercati in crescita, quali Cina e Corea del Sud.
I nostri turisti internazionali stanno cominciando a vedere e fare di più nel nostro paese, il che ci suggerisce che la nostra GRANDE campagna non solo funziona, ma influisce anche sui viaggi. Le cifre relative ai vacanzieri sono in aumento in tutta la Gran Bretagna, con una forte crescita in Scozia, Galles, resto dell’Inghilterra e Londra”.
“Ogni sterlina investita nel marketing del turismo per il nostro Paese porta a una spesa pari a 19 sterline da parte dei visitatori. I vantaggi economici derivanti dal turismo in entrata sono chiari a tutti”.
Il ministro del Turismo Helen Grant ha dichiarato: “I visitatori stranieri non hanno mai speso tanto nel Regno Unito come l’anno scorso e ciò dimostra che la strategia che utilizziamo in campo turistico sta funzionando. La spesa di circa 21 miliardi di sterline testimonia inoltre il notevole contributo che l’industria del turismo sta dando alla ripresa economica del Paese. Continueremo a sostenere il settore e a promuovere la Gran Bretagna nel mondo”.
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Dei 38 siti del patrimonio mondiale UNESCO riconosciuti in Germania, ben sette si trovano in Baviera. L‘elenco comprende i resti del Limes romano che attraversa la regione e le palafitte preistoriche dell’area alpina, il teatro barocco dei Margravi di Bayreuth con i suoi preziosi interni, la Residenza di Würzburg affrescata dal Tiepolo e l’altrettanto sfarzosa Wieskirche rococò di Steingaden, sulla Strada romantica. Completano la lista i centri storici di Ratisbona e di Bamberga; il primo è un capolavoro medioevale ricco d’atmosfera sul Danubio, il secondo racchiude il duomo imperiale a quattro torri e case decorate perfettamente conservate e affacciate sul fiume Regnitz.
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Nei giardini del Rijksmuseum di Amsterdam, fioriranno questa primavera delle varietà di tulipani del XVII secolo, i cui bulbi (ben 2.000) sono stati piantati lo scorso autunno da Bart Siemerink e Wim Pijbes, direttori rispettivamente del parco Keukenhof e del Rijksmuseum. Tra le antiche specie di tulipano si potranno ammirare ad esempio il Lac van Rijn, già menzionato per la prima volta nel 1629, mentre all’interno del Rijksmuseum numerose opere d’arte del Secolo d’Oro olandese illustrano le specie storiche del fiore largamente più famoso d’Olanda.
Nel XVII secolo il tulipano era molto alla moda, tanto che si diffuse una vera e propria “febbre del tulipano“. I bulbi erano considerati un bene prezioso, e con essi fiorirono anche commercio e speculazione.La qualità “Root en geel Van Leyden” ad esempio, costava all’epoca circa 100 fiorini, mentre la varietà “Anvers” raggiunse il valore massimo di 510 fiorini: prezzi davvero elevati se si considera che a quel tempo un insegnante guadagnava circa 200 fiorini l’anno.
Il parco floreale Keukenhof di Lisse, a pochi kilometri da Amsterdam, accoglie ogni anno circa 800.000 visitatori, e quest’anno sarà aperto al pubblico dal 20 marzo al 18 maggio. Dopo la sua riapertura lo scorso aprile 2013, il Rijksmuseum ha già ricevuto due milioni di visite. Insieme, le due attrazioni sono quelle di maggiore richiamo in Olanda.
www.rijksmuseum.nl
www.holland.com
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Il prossimo 5 marzo la capitale serba ospiterà per il primo anno Balkan Wine Expo, l’unico evento dedicato al vino italiano rivolto al mercato dell’area balcanica. L’evento, nato nel 2012 su iniziativa di Bacco Arianna, editore della rivista Papageno, dopo le due edizioni tenutesi a Tirana - Albania, diventa itinerante e approda a Belgrado.
Balkan Wine Expo è rivolto esclusivamente agli addetti ai lavori (importatori, distributori, buyer, Horeca, opinion leader e media) e vuole essere un’occasione di contatto e di scambio con gli operatori interessati a stringere rapporti commerciali. Prevista la presenza di oltre 40 aziende vinicole italiane e due importanti Consorzi di Tutela del Veneto, e la possibilità di degustare oltre 300 etichette.
La Serbia negli ultimi anni, complice un rinnovato interesse degli investitori internazionali, ha visto aumentare la propria produzione del 1,9% su base annua e l’Italia rappresenta il primo investitore.
Belgrado, punto di riferimento dei Balcani, è città molto viva, con la presenza di numerosi locali dove si percepisce un forte fermento. Dalla Slovenia, dalla Bosnia e perfino dalla Transilvania rumena, la gente si reca a Belgrado per respirare le nuove tendenze.
Balkan Wine Expo 2014 si riconferma pertanto, punto di incontro per le aziende vinicole italiane
che potranno così presentare la loro miglior produzione in un contesto di assoluta esclusività.
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