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Niente zucche, fantasmi e zombie. A Stoccolma HALLOWEEN ha un sapore diverso, più meditativo e intimo. La notte dedicata al regno delle tenebre è il primo sabato di novembre, che quest’anno cade il 2 novembre. In questa data vengono ricordati i morti e la tradizione vuole che dopo il tramonto le persone vadano nei cimiteri a deporre ghirlande fatte di pino e candele creando un’atmosfera unica nel suo genere. Un viaggio singolare ma che permette di apprezzare e conoscere la Svezia e le sue usanze più autentiche. In particolare, da segnalare ai turisti c’è la visita a Skogskyrkogården (che significa “Cimitero nel Bosco”), un cimitero progettato dall’architetto Gunnar Asplund nel 1917: un tale capolavoro che dal 1994 è patrimonio mondiale dell’UNESCO per la sua particolarità ed unicità: questo cimitero è in mezzo a un bosco di pini esteso per 100 ettari. Entrando si è avvolti da un’atmosfera suggestiva: conifere secolari, profumo di resina, silenzio profondo e lapidi disposte ai piedi degli alberi. E se poi si aggiunge il buio, il respiro si ferma per qualche secondo. Commozione Skogkyrkogården Mikael Cavén 2e stupore si mescolano. La cerimonia è autentica e profondamente sentita. A Skogkyrkogården si riuniscono migliaia di persone che lasciano le loro candele e le ghirlande di pino e si fermano in raccoglimento a ricordare i loro cari scomparsi. Il bosco si trasforma e come per incanto diventa illuminato come se centinaia di folletti del bosco avessero deciso di uscire dalle loro tane con le lanterne a dare il benvenuto a tutti i visitatori. Anche la tomba della Divina Greta Garbo, stoccolmese di nascita, giace in questo meraviglioso bosco incantato. Sulla sua lapide compare, con molta sobrietà, la sua firma, nessuna data, e nessun epitaffio. Stoccolmaviaggi propone un tour notturno guidato al cimitero di Skogkyrkogården per partecipare alla cerimonia delle candele.
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Appenzell, un Cantone racchiuso in un fazzoletto ricamato di verde, in cui il numero di mucche eguaglia quasi quello degli abitanti. In nessun’altra regione della Svizzera cultura, artigianato e convivialità vengono attivamente coltivati come tra le verdeggianti colline dell’Appenzello, dove tutto l’anno gli abitanti festeggiano o rendono omaggio ai momenti felici, ma anche drammatici, della storia dei loro antenati. Le salite agli alpeggi in primavera, le feste dei malgari durante l’estate, le mostre-mercato del bestiame in autunno e i 'Chlausezüüg' (sfilate degli uomini-albero) nel periodo natalizio: insomma, in questi luoghi le tradizioni e i costumi sono presenti e salvaguardati tutto l’anno. E questa dedizione non costituisce una semplice attrazione turistica, ma la genuina manifestazione dell’attaccamento alla propria terra da parte degli abitanti locali. La regione interna dell’Appenzello è da sempre una regione agricola, dedita prevalentemente all’allevamento e alla lavorazione del latte. Non stupisce pertanto che molti usi e costumi di questa piccola area nel Nord-Est della Svizzera traggano le proprie origini proprio dall’agricoltura, ma anche dalla fede religiosa.
Un’importante festività del culto cattolico è, ad esempio, il Corpus Domini. Questa ricorrenza, che si celebra rispettivamente dieci giorni dopo la Pentecoste, è chiamata dagli abitanti locali 'Ösehegottstag', con riferimento al sacramento dell’altare, l’eucarestia. La processione di Appenzell è la più grande e pomposa della Svizzera orientale, sempre che il tempo sia clemente e ne consenta lo svolgimento, s’intende. Oltre alle personalità religiose, ad attirare gli sguardi sono soprattutto le tante donne nel tradizionale costume dei giorni feriali o di festa.
Il Tracht, per le feste, è particolarmente vistoso per il suo ampio copricapo tipo cuffia, impreziosito da vari ricami realizzati a mano, uno dei più belli e sfarzosi dell’intera Svizzera, tuttora indossato da molte donne del luogo alle processioni e alle feste religiose più importanti con grande orgoglio e solennità.
Nei mesi di maggio e giugno le Alpi, nell’Alpstein, vengono monopolizzate dal bestiame e dai malgari per un paio di settimane, fino all’autunno. Mentre in molte località della Svizzera la monticazione si svolge senza accompagnamento musicale o canoro, in quanto gli animali vengono trasportati con camion e rimorchi fino all’alpeggio, nella regione dell’Appenzello capita ancora spesso di imbattersi in un variopinto corteo in ascesa. Questo evento comporta enormi sforzi: non solo, infatti, le mucche vengono 'tirate a lucido' per questa speciale occasione, ma anche gli stessi malgari sono soliti indossare a loro volta l’abito più bello, il Tracht maschile (Sennehääss). Durante la salita all’alpeggio appenzellese occorre attenersi a tutta una serie di regole non scritte, ad esempio che il corteo sia guidato da un ragazzino in costume tradizionale con un gregge di capre bianche. Spesso i vispi animali sono incitati da una ragazza in Tracht per i giorni feriali, seguita dal capo malgaro (Vorsenn) in Tracht maschile e pantaloncini in cuoio (Lederhose) gialli, 'de Geele', che sulla spalla sinistra trasporta il secchio da viaggio intagliato con fondo intercambiabile, un piatto in legno rotondo con un soggetto d’ispirazione rurale. Dietro di lui tre mucche che trasportano campanacci intonati fra loro, disposti su finimenti riccamente decorati. Seguono altri quattro malgari, uno nel Tracht di festa con pantaloncini gialli e tre accompagnatori con pantaloncini marroni, camicia bianca e panciotto rosso brillante ('Liibli'). Dietro alla mandria procede infine il proprietario degli animali insieme al suo cane pastore appenzellese.
Qualche volta un bracciante conduce un toro, tenendolo per l’anello infilato nel naso. Ad una monticazione classica non può poi mancare anche il 'Ledi', un veicolo trainato da cavalli che trasporta tutte le attrezzature della malga. Durante l’estate alpina, nell’Alpstein è da oltre 600 anni tradizione lanciare il 'Betruf', implorando in tal modo la protezione e l’intercessione dei Santi protettori. La vita quotidiana degli alpeggi viene poi rallegrata dalle vivaci feste tradizionali chiamate 'Stobede'. In autunno si svolge la pomposa discesa dagli alpeggi fino alle fattorie a valle, mentre alle mostre di bestiame si può ammirare un’esposizione degli animali con relativa premiazione.
Della realizzazione degli sfarzosi costumi in stile Tracht (sia femminili sia maschili) nell’Appenzello interno si occupano varie botteghe artigianali. Nella regione si ritrovano infatti ancora professioni altrove scomparse: fabbricanti di cinture artigianali, secchiai, orafi e argentieri o ricamatrici a mano. La domanda di gioielli filigranati in stile Tracht, bretelle riccamente decorate, secchi da viaggio accuratamente intagliati o ricami minuziosamente realizzati a mano è ancora elevata, oggi come in passato. E ad Appenzell, il pittoresco capoluogo del Cantone, si ritrovano a breve distanza botteghe artigianali tradizionali, numerosi negozi specializzati, accoglienti ristoranti e alberghi a gestione familiare.
Ma anche la musica popolare in tutta la regione fa parte della grande tradizione e costituisce una vera e propria istituzione; gli abitanti locali sono noti per la loro propensione, oltre che alla musica, al canto e alla danza. Una tipica formazione di musica per archi appenzellese contempla due violini, violoncello, contrabbasso e salterio. Vari ensemble originari di questa regione hanno già viaggiato attraverso tutto il globo e se un ambasciatore o un Ente svizzero devono festeggiare una ricorrenza, spesso la scelta ricade su una formazione originale appenzellese. Gli speciali strumenti utilizzati producono un suono particolare, conferendo ai brani musicali un carattere inconfondibile.
Naturalmente, anche i costumi tradizionali in stile Tracht indossati dai membri degli ensemble musicali costituiscono un altro emblema identificativo.
Appenzell non è solo una terra di tradizioni e costumi, ma anche una regione perfetta per viziare il palato: la gamma di specialità gastronomiche va ben oltre il celebre formaggio o l’amaro Alpenbitte. Il biber appenzellese, disponibile in diversi motivi e formati, ma sempre con gli stessi ingredienti di base, ne è un esempio. Questa ghiottoneria consta di una pasta al miele farcita di un ripieno morbido e chiaro a base di mandorle. Un altro dolce al forno tipico dell’Appenzello è il 'Landsgmeendschrempfli', che costituiva il dolcetto per eccellenza che gli uomini riunitisi per la Landsgemeinde erano soliti portare a casa per i propri cari. Si tratta di una ricetta a base di uova e zucchero con farcitura di nocciole finemente macinate. Ma il tipico menu locale non offre solo dolci, bensì anche un insaccato particolare: la Siedwurst appenzellese, una salsiccia scottata prevalentemente di carne di manzo, tradizionalmente servita con maccheroni, formaggio e patate. E quando dopo l’abbuffata la sete si fa sentire, si può optare per una bella birra Appenzeller fresca, oppure per un 'Flauder', una bevanda dolce aromatizzata con fiori di sambuco e melissa prodotta dall’etichetta della sorgente di acqua minerale Gontebad.
La regione dell’Appenzello è caratterizzata dalla presenza dell’Alpstein, che racchiude tra i suoi affascinanti anfratti tre laghi montani che rispecchiano in modo suggestivo il paesaggio circostante. Ma l’Alpstein offre anche molti altri tesori: gli amanti della natura qui avranno solo l’imbarazzo della scelta tra gli innumerevoli sentieri per escursioni, dagli itinerari più semplici a quelli più impegnativi in alta quota. L’Alpstein rappresenta uno dei gruppi montuosi più pittoreschi delle Prealpi Svizzere, grazie soprattutto alla presenza del Säntis, che con i suoi 2502 metri s.l.m. costituisce la vetta più alta della regione.
L’Hoher Kasten, il Kronberg e l’Ebenalp rappresentano poi ulteriori altrettanto rinomate mete per escursioni. In più, circa una trentina di accoglienti locande di montagna sapranno viziare tutti gli ospiti con squisite specialità gastronomiche locali, offrendo anche confortevoli possibilità di pernottamento. Il fascino romantico delle baite di montagna, dotate di tutti i comfort attuali, non restano tuttavia un privilegio riservato agli escursionisti: l’Alpstein infatti è raggiungibile con un’ampia serie di moderni impianti di risalita. A chi pernotta per un minimo di tre notti presso la stessa struttura ricettiva nell’Appenzello viene consegnata gratuitamente una Carta vacanze, che consente agli ospiti di beneficiare di oltre venti offerte gratuite: corse in dodici zone delle Ferrovie dell’Appenzello, corse con le ferrovie di montagna (Kronberg, Hoher Kasten ed Ebenalp), nonché ingressi a musei, piscine e altre attrazioni turistiche.
Leonella Zupo
Appenzellerland Tourismus
Hauptgasse 4, CH-9050 Appenzell
Tel. +41 (0)71 788 96 41
www.appenzell.ch
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Dal 1985 una città dell’Unione europea diventa capitale della cultura per un anno, durante il quale ha la possibilità di manifestare la sua vita e il suo sviluppo culturale. Notevoli i vantaggi in termini socio-culturali ed economici.
Per il 2019 le Capitali europee della Cultura saranno in Bulgaria e in Italia.
Fervono i preparativi nel nostro Paese e molte sono le città che intendono candidarsi al titolo: il 20 settembre si chiuderanno infatti i termini per presentare la propria partecipazione, ma già esiste un primo elenco delle aspiranti Capitali europee della cultura.
Ecco una lista preliminare delle città candidate, che attende conferma dopo la detta data di scadenza:
- Amalfi
- Aosta
- Bergamo 2019
- Caserta 2019
- Catanzaro
- L’Aquila 2019
- Lecce 2019
- Mantova 2019
- Matera 2019
- Palermo 2019
- Perugia-Assisi 2019
- Pisa
- Ravenna 2019
- Siena 2019
- Siracusa
- Taranto
- Torino 2019
- Urbino 2019
- Venezia con Nordest 2019
A Palermo si fa il tifo
Fotografia, danza, teatro, passeggiate letterarie, musica, cibo di strada, attività per bambini, visite guidate, opera dei pupi, mostre, conferenze, reading, installazioni, sport e molto altro ancora. Si annuncia ricchissimo il programma della “Settimana delle Culture”, a Palermo dal 16 al 22 settembre, per supportare la candidatura del capoluogo siciliano a Capitale Europea della Cultura 2019.
Per sette giorni l’intera città sarà teatro di questa grande iniziativa, con centinaia di eventi dislocati in vari luoghi, anche in periferia, e con una “cittadella della cultura”, allestita ai Cantieri Culturali alla Zisa. (foto)
L’inaugurazione avverrà domenica 15, alle 17, nella sala del cinema De Seta, ai cantieri culturali della Zisa, con un concerto della Fanfara dei carabinieri e della Corale San Sebastiano della Polizia municipale, insieme all’avvio contemporaneo di tutte le mostre ai Cantieri.
“L’impegno gratuito profuso da associazioni e società civile conferma che a capitale culturale non è candidata l’amministrazione comunale ma la città di Palermo”, ha detto il sindaco Leoluca Orlando, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione.
“Stiamo lavorando a un progetto di recupero dei cantieri culturali della Zisa, per noi polo della contemporaneità - ha detto l’assessore comunale alla cultura Francesco Giambrone - Lanciamo per l’occasione il primo concorso internazionale di idee per un bando che riteniamo possa essere pronto per la fine dell’anno, in modo da poter accedere ai fondi europei 2014-2020”. A fare da contorno alla manifestazione anche il cibo di strada, in associazione con l’antica Focacceria San Francesco. Fitto il programma degli eventi che quotidianamente verrà aggiornato: oltre 12 mostre fotografiche, 28 mostre di pittura, 54 spettacoli, 28 visite guidate, 13 convegni e altro ancora, per un totale di quasi 200 eventi, di cui una cinquantina in programma ai Cantieri della Zisa.
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Uno dei regni più antichi (e più piccoli) del mondo, la Danimarca, ospita la statua della Sirenetta, personificazione della favola della Sirenetta del danese Hans Christian Andersen. Proprio come la Torre Eiffel è il simbolo di Parigi, la statua della Sirenetta è diventata il simbolo della Danimarca e della capitale danese, Copenaghen. Per celebrare il centenario della statua, sirene dal corpo dipinto appariranno nelle città di tutto il mondo tra il 23 agosto e il 6 settembre 2013. Indossando la parte alta del bikini di conchiglie e la coda da pesce, arrampicate su scogli artificiali, le inviate della Sirenetta ridaranno vita alla favola di H.C. Andersen in tutto il mondo.
Grandi passioni
La personificazione della tragica favola di Hans Christian Andersen, la statua della Sirenetta dal cuore spezzato, siede sul suo scoglio presso il porto di Copenaghen attendendo il principe dei suoi sogni. Una piccola statua in bronzo, solo 125 cm di altezza per 175 kg di peso, la Sirenetta ha ispirato i visitatori con la sua storia d’amore duraturo per un secolo.
Ma ha anche sollevato delle controversie. Decapitata due volte da artisti radicali (nel 1964 e nel 1998), la Sirenetta è stata anche privata di un braccio (1984). E fu addirittura fatto un tentativo di farla esplodere (2003), mengtre nel 2007 si limitarono a dipingerla interamente di rosa. Nel 2010, la Statua della Sirenetta è però volata in Cina dove venne esposta alla world EXPO di Shanghai presso il padiglione danese.
Un po' di storia
La statua della Sirenetta del 1913 era in origine un regalo alla città di Copenaghen da parte del produttore di birra Carl Jacobsen (1824-1914) figlio del fondatore del Birrificio Carlsberg. Lo scultore, Edvard Eriksen (1876-1959), prese sua moglie, Eline Eriksen, come modella per la statua. L’artista, all’inizio, venne ispirato nella creazione della Sirenetta, dopo aver assistito nel 1909 ad una performance del balletto 'La Sirenetta', interpretato dal Royal Danish Ballet e con la partecipazione dell’étoile Ellen Prince nel ruolo della protagonista.
www.visitdenmark.it/it/sirenetta
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Sondaggio sulla qualità della vita nelle città europee: una panoramica delle preoccupazioni e delle speranze dei cittadini nei centri urbani
La Commissione europea ha diffuso i risultati del rapporto triennale Eurobarometro "Perception of Quality of Life in European Cities", il sondaggio sulla percezione della qualità della vita nelle città europee, condotto tra 79 città negli Stati membri e in Islanda, Norvegia, Svizzera e Turchia. 41 000 persone residenti in queste città hanno classificato il loro livello di soddisfazione in merito a diversi aspetti della vita urbana, in particolare i servizi pubblici.
Dal sondaggio è emerso che:
1. Come nel 2009, secondo i cittadini, salute, impiego, istruzione e formazione sono le questioni principali delle quali le città dovrebbero occuparsi.
2. Il sondaggio indica che i cittadini nella maggior parte delle città europee ritengono sia difficile trovare un impiego. Solo in 9 città la maggior parte dei cittadini ha affermato che è facile trovare lavoro. Rispetto al 2009 l’insicurezza relativa all’impiego è aumentata notevolmente, benché in alcune città la prospettiva sia diventata più positiva.
3. In 50 città, almeno una persona su due pensa che sia difficile trovare buone soluzioni abitative a un prezzo ragionevole.
4. Il sondaggio ha inoltre registrato un basso livello di soddisfazione nei confronti delle scuole e degli istituti di formazione in molte capitali.
5. Come nota positiva, dal sondaggio è emerso che in tutte le città, tranne in 5, la maggioranza degli interpellati è d'accordo che la presenza di stranieri sia positiva per la città e che tali soggetti siano ben integrati.
6. Esistono ampie differenze tra le città sul modo in cui le persone valutano la qualità dei trasporti pubblici, dei servizi sanitari o della propria situazione finanziaria.
7. Un livello elevato di soddisfazione per quanto riguarda spazi pubblici, aree verdi, pulizia e senso di sicurezza sembra strettamente correlato alla soddisfazione complessiva delle persone nei confronti della loro città. Quando è stato chiesto loro se si sentissero «soddisfatti» di vivere nella propria città, almeno l'80% degli interpellati in 71 città ha risposto in modo affermativo.
8. Il sondaggio indica anche che più persone rispetto ai sondaggi precedenti ritengono che le proprie città siano attive in merito alla lotta al cambiamento climatico.Questo è particolarmente vero nel caso delle capitali.
Il sondaggio sulla qualità della vita nelle città europee è stato presentato ufficialmente nel corso della giornata durante gli OPEN DAYS 2013 a Bruxelles, un evento della durata di quattro giorni focalizzato sulla futura politica regionale e urbana dell'Unione europea.
Parlando prima dell'evento, il Commissario europeo per la Politica Regionale, Johannes Hahn, ha dichiarato, "Questo sondaggio offre un'utile panoramica della percezione dei cittadini europei in merito alle città in cui vivono e ci ricorda i numerosi elementi che contribuiscono a determinare una sensazione di benessere e una buona qualità della vita negli ambienti urbani. Trovandoci alla soglia della prossima fase della Politica regionale e urbana per il periodo 2014-2020, mi auguro che i risultati saranno fonte di ispirazione e guida per aiutare responsabili delle politiche, urbanisti e società civile ad affrontare i problemi urbani mediante un approccio maggiormente olistico e integrato".
La Politica regionale e urbana dell'Unione europea fornirà maggiore supporto alle città per il periodo 2014-2020. Attualmente quasi il 40% del Fondo europeo di sviluppo regionale è investito nelle città.A seconda delle priorità degli Stati membri, questa percentuale è destinata a crescere. Inoltre, nel prossimo periodo i paesi dell'Unione europea dovranno promuovere investimenti che combinano diversi tipi di azioni per far fronte alle particolari sfide economiche, ambientali, climatiche e sociali che contraddistinguono gli ambienti urbani. Almeno il 5% dovrebbe essere accantonato dagli Stati membri per questo tipo di approccio integrato.
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