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Già battezzato 'Il Festival dei Festival', The Gathering Ireland 2013 è un intero anno punteggiato da una miriade di festeggiamenti, eventi e opportunità, in cui si celebra l’Irlanda e tutto ciò che è irlandese: la sua gente, la sua cultura, la sua ricca storia.
Un impatto quanto mai positivo se si scorrono le cifre relative agli arrivi dall’estero nel periodo gennaio-maggio 2013: +6,4% rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente. E ancora, mentre gli arrivi dagli Stati Uniti nel resto d’Europa presentano una flessione del 3%, quelli verso la Repubblica d’Irlanda registrano un incoraggiante +12,8%, con positivi segnali relativi ai mesi a venire. Inoltre, dopo alcuni anni di flessione, anche gli arrivi dalla Gran Bretagna tendono a crescere, per un totale di +2,8% nei primi cinque mesi dell’anno. Per quanto riguarda gli arrivi dall’Italia, il loro numero fino a fine maggiio è rimasto sostanzialmente stabile, con 62.000 visitatori (-1% rispetto agli stessi mesi 2012). Ma, a giudicare dall’entusiastica accoglienza riservata agli eventi del Gathering dagli utenti della pagina FB del Turismo Irlandese (che ormai annovera 90.000 italiani appassionati dell’Isola di Smeraldo), sono molti i segnali che fanno prevedere una nutrita partecipazione italiana all’uno o l’altro degli appuntamenti Gathering nel corso dei prossimi mesi estivi, sottolineando così come questa iniziativa incida profondamente sulle scelte dei viaggiatori.
Basti pensare che, secondo una recente ricerca del Turismo Irlandese, il 18% dei 140.000 stranieri che hanno partecipato al St.Patrick’s Festival di quest’anno, lo hanno fatto perché influenzati dall’evento Gathering. Lo stesso studio dimostra come questi dati rappresentino un introito economico di 121 milioni di euro per il 2013, con uno spettacolare +50% rispetto ai 60 milioni di euro generati dallo stesso festival nel 2010, anno in cui venne condotto uno studio similare.
Fino ad oggi, il Turismo Irlandese ha generato oltre 500 Gatherings attraverso il programma di partnership con soggetti esteri, contemporaneamente conseguendo un controvalore pubblicitario di 28 milioni di euro e raggiungendo oltre 1 miliardo di persone nel mondo. I vettori segnalano le stesse cifre positive: l’ingresso dagli Stati Uniti registra un +26% che si traduce in 4000 posti in più a settimana nel periodo di punta. Il Gathering ha svolto un ruolo decisivo in questo incremento e i vettori nordamericani confermano un forte aumento delle prenotazioni, che si traduce anche in una maggiore competività tra le linee aeree e quindi in tariffe più convenienti. Ben accolta dalle comunità locali in tutto il paese, che non solo hanno giudicato positivamente l’iniziativa, ma hanno spesso contribuito al suo successo, The Gathering mostra senza ombra di dubbio i suoi effetti positivi sull’industria turistica irlandese, che si riflette in un notevole incremento delle prenotazioni alberghiere, e questo anche per quanto riguarda il mercato interno. Ma se la Irish Hotels Federation mostra tutta la sua soddisfazione per i risultati fin qui ottenuti, è la rete dei Bed and Breakfast a cantare vittoria. B&B Ireland dichiara infatti che i suoi membri hanno registrato il clamoroso incremento del 62% di prenotazioni on line, specialmente da parte di quei visitatori nordamericani alla ricerca delle loro radici irlandesi. Ma si può dire, senza tema di essere smentiti, che non ci sia settore dove la ricaduta dell’evento non abbia fatto sentire i suoi positivi effetti, dalla ristorazione ai trasporti, dalle attrazioni turistiche allo shopping.
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Il Portogallo è terra ricca di contrasti, di dolci paesaggi e aspre falesia a picco sul mare, di soluzioni sempre nuove e interessanti, eventi coinvolgenti e proposte accattivanti. L’estate, nel paese lusitano, è una magica esperienza da vivere al ritmo lento del fado.
Porto e il Nord, culla della buona cucina
La regione di Porto e Nord, punta estrema del Portogallo, è la scelta ideale per chi ama i piaceri della buona cucina, con un occhio di riguardo ai vini, ed anche con il desiderio di scoprire tracce di una cultura antica. Qui, infatti, è nato lo stato lusitano. Tra un assaggio di piatti tipici quali il riso cabidela e il baccalà, o una degustazione di corposi vini rossi, come il famoso vino Porto, nella regione si potranno scoprire bellezze naturali e paesaggistiche uniche al mondo. A partire dalla Valle del Douro, Patrimonio Mondiale dell’Umanità, visitabile sia via terra, che con comode e suggestive crociere fluviali, che permettono così di vivere lati inaspettati e apprezzare il paesaggio da una prospettiva insolita. Rimandendo a Porto, inoltre, è possibile prenotare un’escursione eno-gastronomica della città dal fiume, sulla rabelo, antica imbarcazione fluviale usata già nel X secolo. Diverse società organizzano tour di cantine vinicole alla scoperta delle tradizioni e della storia del vino più famoso del Portogallo.
Centro del Portogallo, vacanza a tutta cultura
E’ proprio qui, nella regione Centro, che i turisti potranno scoprire alcune tra le più antiche radici del Portogallo. Tra forti e castelli, monumenti e musei, questa regione racchiude bellezze del calibro di Almeida, Castelo Rodrigo, Castelo Mendo, tutti e tre parte del network Historical Villages of Portugal, dal fascino e dal sapore antico, arroccati su colline o alture dominanti le valli, che raccontano di antiche battaglie e tradizioni secolari.
Tra le grandi città imperdibili si ricordano Aveiro, Viseu, Guarda e Coimbra. Proprio quest’ultima racchiude al suo interno uno dei tesori più rappresentativi del Portogallo, l’Università di Coimbra, una delle più antiche d’Europa e la più antica del Portogallo, recentemente nominata Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Nelle sale antiche dell’Ateneo, è possibile ammirare la splendida Biblioteca Barocca, i cui scaffali dorati custodiscono gelosamente ben 250.000 volumi. Per queste e molte altre ragioni, la regione Centro del Portogallo è la destinazione ideale per gli amanti degli itinerari storici.
Regione di Lisbona, lento relax a ritmo di fado
La regione di Lisbona, quella in cui, per intenderci, si trovano non solo Lisbona, ma anche Sintra, Cascais, Setubal e altre città ben conosciute nel mondo per ragioni diverse, è solitamente percepita come una destinazione vivace e nottambula, cosmopolita e vagamente retrò. Forse non tutti sanno, però, che è proprio qui e più precisamente a Lisbona, che il fado ha origine. Espressione dell’anima dolcemente malinconia della capitale portoghese, simbolo della malinconia, la 'saudade', che caratterizza la popolazione lusitana, il fado è anche una delle sue più alte rappresentazioni artistiche. Segno inscindibile di cultura e tradizione, questo genere musicale, riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, farà da colonna sonora ad una vacanza all’insegna del relax. Ed è proprio a Lisbona che, visitando i quartieri storici, da Mouraria all’Alfama, dal Bairro Alto a Madragoa, si avrà la possibilità di scoprire le radici di questa musica. Il momento migliore per ascoltare le note dolcemente tristi o incredibilmente allegre del fado è la sera, seduti in un caffè o in un ristorante, sorseggiando un cocktail, lasciandosi trasportare dall’atmosfera e dall’ambiente intimo dei locali di Lisbona.
Vacanze attive in Alentejo
L’Alentejo ha indubbiamente una chiara vocazione per il turismo attivo e per i bagni di mare e sole. La bellezza del paesaggio invoglia a intraprendere sempre nuove escursioni, che siano a piedi, in mountain bike o a cavallo. Sui numerosi fiumi dell’Alentejo, è inoltre possibile cimentarsi in numerose attività acquatiche come canoa e rafting. Per chi ama le vacanze di sole e mare, infine, qui sarà possibile approfittare di spiagge selvagge dalla bellezza inesplorata, incorniciate da rocce alte e scoscese e da imponenti falesie. Grazie alle escursioni organizzate dalle aziende locali è inoltre possibile vivere la spiaggia in modo attivo, con gite in 4x4 o a cavallo, oppure facendo windsurf, kitesurf e diving.
Algarve, golf vista oceano
Una delle migliori destinazioni per il golf, in Europa, è senza dubbio la regione dell’Algarve, considerata dai giocatori professionisti una meta elitaria d’eccellenza. La progettazione dei campi da golf, la maggior parte dei quali disegnati da architetti di fama internazionale, unitamente a paesaggi naturali di superba bellezza in cui sono immersi, soddisfano le richieste dei giocatori più esigenti. Grazie al clima mite tutto l’anno, anche d’estate, l’Algarve è l’ideale per una vacanza all’insegna del golf. Tra i campi da golf più quotati, si ricordano il campo da golf di Boavista, affacciato sulla Praia da Luz, il campo di Palmares, il Pinheiros Altos e il campo Millennium, solo per citarne alcuni.
Whale watching alle Azzorre
L’osservazione dei cetacei è praticata in tutto l’arcipelago. La facilità con cui si avvistano balene e delfini ha incoraggiato l’attività di operatori turistici dinamici ed animati dal rispetto per la vita animale: esistono vari punti di partenza in diverse isole, tutti validi per chi voglia entrare in contatto con questi incantevoli mammiferi. Dopo la partenza della barca, l’oceano è lo scenario in cui hanno luogo meravigliosi incontri tra esseri umani e marini: da São Miguel in cui si possono avvistare le balenottere azzurre, il più grande animale sulla faccia della terra, lungo circa 30 metri, e con un peso di 150 tonnellate a Terceira, da Faial uno dei punti di partenza migliore per l’osservazione dei cetacei a Pico.
A Madeira, coccolati con la talassoterapia
Le isole di Madeira e Porto Santo dispongono di incredibili risorse naturali, che permettono di approfittare di trattamenti benessere unici e mirati, volti a rinvigorire il corpo e la mente, grazie ad un relax completo che permette di sconfiggere lo stress accumulato durante l’anno. Le isole sono anche famose per le innumerevoli proposte talassoterapiche. Le strutture wellness delle isole offrono un ampio ventaglio di trattamenti per la tonificazione, l’idratazione, il ringiovanimento, molto delle quali a base di acqua di mare, ricca di elementi salutari per l’organismo, e di alghe marine. Trattamenti viso e corpo, arricchiti con iodio, permetteranno di raggiungere un benessere ineguagliabile.
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La lotta svizzera (Schwingen) è una forma di combattimento a due, praticata su un’area ricoperta di segatura. L’obiettivo è sbilanciare
la controparte fino a farla cadere al suolo. Durante il combattimento i lottatori si afferrano per i robusti pantaloncini di juta con cinturone in cuoio, indossati sopra i vestiti, e non lasciano la presa fino alla mossa decisiva. I migliori lottatori sono definiti 'cattivi' ma in realtà si muovono con grande riguardo per l’avversario. La lotta inizia e finisce con una stretta di mano e il vincitore deve ripulire lo sconfitto dai resti di segatura. Nel corso degli anni quella che un tempo era una prova di forza, priva di regole, tra alpigiani e pastori, ha fatto il suo ingresso nelle zone urbane ed è diventato uno sport nazionale apprezzato e ampiamente diffuso con un calendario di competizioni che porta, ogni 3 anni, all’elezione del Re Federale dello Schwingen. L’origine dello Schwingen non ha una data precisa ma già una rappresentazione del XIII secolo, conservata nella Cattedrale di Losanna, ritrae la tipica presa. Il pantalone fa parte dell’abbigliamento indossato nelle feste alpine nella Svizzera centrale e nel Mitteland, diffuse a partire dal Medioevo. In quelle occasioni pastori e alpigiani si sfidavano per aggiudicarsi una pecora, un pezzo di stoffa o altre materie prime. Un rilancio della lotta svizzera avviene in seguito alla prima Festa dei pastori delle Alpi a Unspunnen nel 1805 quando la Svizzera era sotto il dominio francese. Lo scopo della festa era chiaramente quello di rafforzare il senso di appartenenza alla nazionalità svizzera. Nel XIX secolo le feste di lotta svizzera e la pratica si diffonde in città: nasce l’inimitabile sport nazionale svizzero.
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Aria montana frizzantina, un posto d’onore sul ghiacciaio dell’Aletsch e una vista imprendibile sui più bei Quattromila del Vallese: benvenuti all’estate montana di Riederalp, Bettmeralp, Fiesch-Eggishorn. Benvenuti all’Aletsch Arena.
Quando in pianura il caldo diventa opprimente, il sudore gocciola e l’asfalto luccica al sole, non resta altro che rifugiarsi nell’Aletsch Arena.
Dai sette ai dieci minuti dura la corsa in funivia da una delle località a valle, facilmente raggiungibili, Mörel, Betten Talstation o Fiesch, per arrivare all’altopiano, chiuso alle auto, sito tra 1.925 e 2.222 metri sul ghiacciaio dell’Aletsch.
Verso il meridione si erge maestoso il Cervino, incastonato tra il Weisshorn ed il gruppo del Mischabel con il Dom. Dai punti vedetta Moosfluh, Bettmerhorn o Eggishorn si offre verso nord un’eccezionale vista sull’Eiger, Mönch, Jungfrau, Wannenhorn e Finsteraarhorn, nonché sul ghiacciaio dell’Aletsch con i suoi 23 km di lunghezza, la più lunga lingua di ghiaccio delle Alpi e cuore del patrimonio mondiale UNESCO Junfrau-Aletsch nelle Alpi Svizzere.
Per gli alpinisti ed escursioni l’Aletsch Arena è un vero eden. Lungo innumerevoli tour alpini, grazie a oltre 100 km di trail per mountainbike si può esplorare l’eccezionale paesaggio montano e ristorarsi e ritemprarsi nella foresta dell’Aletsch, dichiarata zona protetta. I laghi Blausee e Bettmersee e campi da gioco attrezzati invogliano a soffermarsi. Al campo di golf Riederalp, nei parchi avventura 'Seilpark Baschweri' di Bettmeralp e 'Swiss Seilpark' di Fiesch o praticando il parapendio a Fiescheralp il divertimento acquista persino una nota d’esclusività.
L’Aletsch Arena ripaga ogni ospite. E dall’albergo a quattro stelle fino alla semplice abitazione per vacanze è a portata di ogni portafoglio la sistemazione più idonea.
Un genuino sentimento di amor patrio, credenze popolari tra il sacro e il profano, feste celebrate con impegno e dedizione da vecchi e giovani, e piatti tramandati di generazione in generazione: nei villaggi dell’Aletsch Arena i retaggi culturali e i costumi non soltanto si sono conservati attraverso i secoli, bensì sono vissuti oggi come allora.
Le processioni del Corpus Domini all’inizio dell’estate, la transumanza dei branchi di mucche verso i pascoli d’alta quota a metà giugno e il rientro a valle a metà settembre, lo 'Schafscheid' in autunno, cioè il ritorno delle pecore estivate sull’alpe ai rispettivi ovili, o il 'Santigläistrichje', lo 'scampanio di San Nicola' il 5 dicembre, quando combriccole di scolari e giovincelli riempiono le vie dei paesi con il frastuono dei campanacci: tutte queste pittoresche ricorrenze sono per gli abitanti del posto vere e proprie festività. E la tradizione artigianale vive tuttora nell’Aletsch Arena grazie ai fonditori di campane, impagliatori di cesti, costruttori di corni delle Alpi o maniscalchi, che esercitano ancor oggi i loro antichi mestieri.
Nella stagione estiva di quest’anno anche gli ospiti saranno personalmente partecipi degli usi e costumi dell’Aletsch Arena, vivendoli con tutti i sensi.
Le credenze mistiche popolari si risveglieranno con la 'Gratzugnacht' il 20 luglio a Fiescheralp, quando nella notte di plenilunio al 'Märjela' si ricalcheranno le orme delle anime dannate, erranti sul ghiacciaio dell’Aletsch. La festa del lago a Bettmeralp il 28 luglio e il festival della cultura a Riederalp dall'1 al 4 agosto saranno invece interamente dedicati alla musica, spensieratezza, al ballo e folclore. Il primo settembre gli ospiti potranno cimentarsi attivamente nel ripulire il paesaggio in occasione della 'Chüefladu-Fäscht' (la festa dello sterco di mucca!) a Riederalp, quando in una singolare gara sportiva vincerà chi distrugge più escrementi secchi sui prati alpini. E per il 'Gilihüsine' il 15 settembre presso il lago Bettmersee, tra l’atmosfera nostalgica e prove di abilità scenderanno in campo anche il divertimento e la convivialità.
Tutti all’Aletsch Arena, dove ancor oggi si vive la tradizione!
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Dopo 5 anni alla guida dell’Ente Svizzero italiano per il turismo Tiziano Pelli lascia il posto ad Armando Troncana. Suggestivo il saluto di Pelli prima di passare il testimone: “Nella vita le strade si incontrano sempre due volte”. E allora aspettiamo di incrociarlo, magari in Svizzera dato che è pronto per ritornare in sede. Ed ecco che in questa serata di saluti presso il Centro Svizzero per il turismo di via Palestro è stata presentata, assieme al nuovo direttore dell’ente, anche l’offerta turistica elvetica estiva il cui leit motiv quest’anno sono le tradizioni viventi. Alla base della connotazione svizzera ci sono autenticità e una grande varietà di usanze che tutte insieme denotano il carattere unico di una nazione che abbina alta tecnologia quella delle ferrovie ad esempio, degli orologi ad usanze molto semplici le cui origini si perdono nella notte dei tempi, come la lotta, il lancio della bandiera, le feste alpestri, il corno alpino e l’ars casearia. E come dimenticare i battelli a vapore di Lucerna con l’importante anniversario del Battello Gallia che il 18 maggio ha compiuto 100 anni. Per festeggiare questo traguardo i cinque battelli a vapore ancora in funzione si riuniranno in una parata che si concluderà con una gara per la vittoria del nastro azzurro. La lotta svizzera, conosciuta come ‘Schwingen’, ha invece origini medievali, ma solo nel 1800 è diventata sport nazionale. I campionati si svolgono ogni 3 anni, nel 2013 sarà la volta di Bundoff, ma legato a questa tradizione al di là dei campionati si tengono, soprattutto nel Canton Svitto, molte manifestazione all’insegna del folclore, con bande di musica popolare, cori di jodel, suonatori di corni, sventolar ori di bandiere e fruste. Durante la serata una dimostrazione ha fatto apprezzare lo stile con i tipici pantaloni da lotta al suono del corno alpino. Stupisce un po’ che questo popolo neutrale per antonomasia nutra questa passione per la lotta, ma è proprio così, celeberrima infatti oltre alla lotta anche lo scontro tra i capi bovini di razza Hérens, nel Vallese. Gli scontri derivano dalla volontà di queste mucche muscolose a cui sono lasciate le corna, di stabilire la supremazia all’interno del branco. Questi incontri sono molto seguiti sia dalla popolazione locale sia dai turisti e alla fine dei combattimenti ufficiali viene eletta la Regina del Vallese. Questo cantone svizzero è conosciuto anche per le sue manifestazioni religiose, anche se a farla da padrone è il rapporto stretto con l’ambiente naturale e con le attività umane dal rientro dei capi dagli alpeggi, accolti come vere e proprie celebrità in paese, alla strada del vino del vallese lungo la quale si incontrano 180 cantine per degustare i migliori vini della zona.
Unica la tradizione dell'Engadina che d’estate è tutta da scoprire, dalla produzione artigianale del formaggio, riscoperta a Pontresina, alla tradizione gastronomica il cui più celebre esempio è la torta di noci engadinese.
Sempre per rimanere in tema enogastronomico nel Canton Ticino invece è possibile assaggiare la ‘Bonella’, crema da spalmare che per assonanza ricorda un prodotto ben più noto, ma che è creata con la farina bòna, un prodotto a base di faina di mais, presidio Slow Food, celebrata insieme ad altri piatti tipici nel Festival della Farina Bona che si tiene in 9 di settembre nel paesino di Loco, in Valle Onsernone. I piatti tipici del Ticino si possono gustare nei Grotti di Mendrisio, locande tipiche. Altro aspetto imprescindibile dell’offerta ticinese, accanto alla cucina è l’artigianato. Ancora oggi infatti oltre 400 artigiani sono attivi in tutto il canone, nelle valli in particolare, dove si possono ammirare le più antiche lavorazioni delle materie prime offerte dalla natura: marmo, granito, lana, legno, paglia oppure è possibile oltre a un tuffo nella tradizione artigianale, se si desidera fare un tuffo vero è proprio, dal 15 giugno ha aperto i battenti il nuovo parco acquatico con Spa, Splash&SPA Tamaro. Su una superficie di 14 mila mq è possibile accontentare tutti i membri della famiglia, da chi desidera divertirsi con giochi acuatici di ultima generazione a chi desidera trattamenti di bellezza. Ideale anche per chi volesse dedicarsi una semplice giornata di relax appena oltreconfine.
Per concludere questa carrellata turistica non è possibile non parlare delle mitiche ferrovie, da sempre indissolubilmente legate all’offerta turistica.
Da quando nel 1863, l’inglese Thomas Cook fu il pioniere del primo tour organizzato nella regione, in Svizzera si aprirono le porte al turismo di massa. Molto suggestivo ancora oggi è percorrere un viaggio attraverso la storia delle ferrovie di montagna sullo Stanserhorn, dove tra Stans e la stazione intermedia di Kalti si prende una funicolare del 1893 per poi passare alla futuristica cabinovia Cabrio, inaugurata lo scorso anno, che è dotata di una terrazza aperta. Direi che questa dicotomia tra passato e slancio al futuro esprime al meglio la peculiarità della tradizione.
Sara Rossi
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